Provincia, Guzzo vice di Alfieri :«Andiamo verso la continuità» - Le Cronache
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Provincia, Guzzo vice di Alfieri :«Andiamo verso la continuità»

Provincia, Guzzo vice di Alfieri :«Andiamo verso la continuità»

di Erika Noschese
Salvo colpi di scena dell’ultimo minuto dovrebbe essere Giovanni Guzzo il vice presidente della Provincia anche per questo altro mandato. È quanto ha lasciato intendere il presidente Franco Alfieri nella prima seduta del Consiglio provinciale, proclamato eletto a seguito delle elezioni di mercoledì 20 dicembre 2023, con la convalida dei 16 consiglieri eletti. «Non ne abbiamo ancora parlato perchè non abbiamo l’ansia delle deleghe, c’è una squadra e ognuno si può interessare di tutto; ci sono deleghe che già sono state assegnate l’anno scorso, andiamo in continuità fino a quando non troveremo una quadra con i nuovi consiglieri entrati in consiglio», ha dichiarato Franco Alfieri ribadendo la necessità di continuare il lavoro svolto nell’ultimo anno. «Un grande lavoro, prezioso e importante e andiamo avanti nell’assoluta continuità, lo dirò anche ai consiglieri rieletti e coloro che entrano per la prima volta in consiglio provinciale – ha aggiunto – Le linee programmatiche restano le stesse, bisogna andare avanti per la risoluzione dei problemi, per essere presenti sui territori, per armonizzare le risorse e risolvere le tante questioni soprattutto su strada e viabilità. Non uso l’alibi della riforma Delrio per dire che non si può fare: il bene comune non ha leggi contrarie, lo ribadisco fino all’infinito e ci interesseremo anche di cose non di nostra competenza, interfacciandoci con gli enti di competenza». Tante, per il numero uno di Palazzo Sant’Agostino, le sfide e gli obiettivi per i prossimi due anni, partendo dai cantieri già avviati, le attività intraprese, appalti fatti, risorse messe in campo. «Sono due anni che il Piano di riequilibrio viene rispettato: nel 2022 con una manovra repentina dell’ultimo mese, così come lo scorso anno e il 2024 parte già con il bilancio approvato e con una maggioranza ancora più coesa, compatta con un maggiore consenso – ha aggiunto Alfieri – Abbiamo tanto da fare per il bene comune dei nostri territori: scuole, viabilità, ambiente, infrastrutture, pianificazione territoriale, patrimonio, cultura. In attesa della riforma del Testo Unico degli Enti Locali ci prepariamo ad affrontare la sfida del Pnrr per il rilancio della Provincia di Salerno. Le Province saranno protagoniste e auguro a tutti buon lavoro e un buon 2024». Intanto, non sono mancate le polemiche da parte dell’opposizione e in particolar modo da Fratelli d’Italia. Il consigliere Aniello Gioiella non ha risparmiato attacchi al Pd ribadendo che diversi candidati non hanno preso alcuna preferenza perchè «elezioni a bubazza»: «Avete il 75% del consenso tra gli amministratori comunali che, per timore o per convenienza, votano per il Pd di De Luca, ma si tratta di semplici voti di bubazza, che non rappresentano il vero volere dei cittadini, ancora una volta derubati di un loro diritto. E’ per questo che mi auguro che, in Parlamento, venga approvata al piu’ presto la riforma delle Province per consentire il ritorno al voto popolare – ha attaccato l’esponente di Fratelli d’Italia – Continuate a parlare di parità di genere ma, anche nelle ultime consultazioni provinciali del 20 dicembre ben 6 candidate del Pd non hanno ottenuto neppure un voto, limitandosi a fare le comparse per garantire la legittimità della lista ma rimanendo semplici spettatrici di una competizione tra i colleghi maschi, per stabilirne la virilità elettorale. Mi sento in profondo disagio dinanzi a questa situazione, sarà perché appartengo ad un partito e ad un’amministrazione dove comandano le donne, ho imparato ad apprezzarne il contributo imprescindibile sul piano politico, tant’è che anche oggi, in Consiglio Provinciale ho apprezzato, in modo particolare, l’intervento della collega Annarita Ferrara. Infine, una riflessione va fatta sulla rappresentanza territoriale, oramai tutta spostata verso il Sud della Provincia di Salerno che già esprime il Presidente e che su 12 consiglieri di maggioranza, ne vede solo tre eletti nella parte settentrionale. Eppure, un tempo era consuetudine equilibrare il ruolo del Presidente con quello di assessori e Vice Presidente: evidentemente, anche questo è un valore che avete cancellato».