De Luca, basta linguaggio radical chic senza chic della sinistra 'pipì' - Le Cronache
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De Luca, basta linguaggio radical chic senza chic della sinistra ‘pipì’

De Luca, basta linguaggio radical chic senza chic della sinistra ‘pipì’

di Umberto Costa
“Le dichiarazioni che ha fatto Conte mi sono sembrate sinceramente molto ragionevoli, molto equilibrate, molto serie, e mi pare che su questa base si possa ragionare per costruire un’alleanza credibile per governare l’Italia”. Così il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, commentando le parole del leader del Movimento 5 Stelle di ieri Napoli sul cosiddetto “campo largo”. Per De Luca “per governare questo Paese non bastano gli slogan e una riedizione di Lotta Continua. Occorre mettere in piedi un programma che, partendo dalla povera gente e dal mondo del lavoro, sia credibile anche per il sistema delle imprese, per i ceti professionali, per i ceti dinamici del nostro Paese e, in ogni caso, per la maggioranza degli italiani, altrimenti la strada per il governo rimane chiusa”, ha concluso il governatore.”Campo largo o campo giusto? Io sono un po’ all’antica, sono un po’ in difficoltà con le nuove terminologie. L’importante è che non andiamo verso il camposanto, perché quello non sarebbe produttivo per l’Italia”. “Io parlerei sempre, in termini molto più semplici, di alleanze politiche. Alleanze, coalizioni, sono cose che si capiscono. Questa cosa dei campi rinvia a un linguaggio della sinistra ‘pipì’, radical chic senza chic”, ha proseguito il governatore.
GIUSTIZIA
“Un conto e’ una riforma profonda, che e’ indispensabile; un altro conto sono le furbate politiche e il tentativo di intimidire per ridurre l’autonomia di azione della magistratura. Mi auguro che non si apra uno scontro tutto ideologico con la magistratura e che non ci siano atteggiamenti intimidatori della politica nei confronti dell’autonomia dei magistrati”. Cosi’ Vincenzo De Luca, in merito alle tensioni tra il Governo e la magistratura. “Mi pare che anche sul tema della giustizia il Governo stia andando avanti in maniera abbastanza scriteriata e sostanzialmente inconcludente”, sottolinea il ‘governatore’, che precisa poi come il Paese abbia bisogno comunque di una “riforma profondissima della giustizia. Il presupposto – chiarisce – dev’essere la tutela piena dell’autonomia della magistratura, altrimenti creiamo soltanto equivoci e squilibri istituzionali e costituzionali”. Partendo da questo presupposto, De Luca indica quelle che per lui sono le priorita’ sulle quali intervenire. “Partiamo dalle cose urgenti – spiega – innanzitutto una riforma della giustizia civile, perche’ quando parliamo di economia e di peso della giustizia sull’economia ci riferiamo alla giustizia civile, che ha tempi di decisione biblici”. Poi va affrontato il problema dell’abuso in atto d’ufficio, che “e’ un altro elemento che blocca la pubblica amministrazione o la frena. Qui dobbiamo andare avanti in maniera estremamente radicale – prosegue – perche’ e’ una figura di reato equivoca, ambigua, che frena la pubblica amministrazione e i pubblici amministratori”. Infine c’e’ un altro “principio da affermare – sottolinea De Luca – cioe’ che non c’e’ nessun esercizio di potere che riguardi la politica, l’economia, la magistratura, a cui non corrisponda una responsabilita’. Quale che sia il tuo lavoro, devi essere libero di fare quello che ritieni giusto, ma ne devi rispondere. Questo e’ un principio da introdurre anche nel mondo giudiziario, ovviamente con l’equilibrio e l’attenzione necessaria, ma il tipo di lavoro che viene fatto dalla magistratura e’ tale da non poter essere frenato da altre preoccupazioni”. Cio’ su cui sta lavorando il Governo, conclude De Luca, “non ha alcuna connessione con i problemi di cui stiamo parlando, che sono le cose concrete da affrontare per rilanciare l’economia e modernizzare il Paese”