Chiesa dei Morticelli, punto screening Arcigay per la prevenzione malattie sessuali - Le Cronache
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Chiesa dei Morticelli, punto screening Arcigay per la prevenzione malattie sessuali

Chiesa dei Morticelli, punto screening Arcigay per la prevenzione malattie sessuali

di Antonio Manzo
Ora li chiamano Punti di Comunità. Dove c’era una chiesa sconsacrata e riqualificata si demolisce il senso religioso di quel che fu la struttura, quasi sempre monumentale. Li chiamano Punti di Comunità, perché inseriti al centro di un quartiere e, probabilmente, grazie alla disattenzione di chi firma un comodato d’uso, quasi sempre i Comuni, fanno accedere gli uomini del Punto di Comunità ad un utilizzo vario: dalla rigenerazione urbana meglio se sostenibile, ai centri-caffè fino all’impegno a promuovere la salute sessuale e sensibilizzare alla prevenzione delle malattie sessualmente trasmesse. Iniziativa di queste ore.
È quello che capita a Salerno alla monumentale chiesa cosiddetta dei Morticelli a largo Plebiscito, recuperata e defraudata delle maioliche della copertura rifatta non con le antiche piastrelle ma con nuove di zecca, moderne. La struttura recuperata con danaro dei fondi europei e già di proprietà del Comune è diventato un Punto di Comunità che potrà ospitare, ad esempio, la più varia umanità che discute dalla rigenerazione urbana alle malattie sessuali. Questa iniziativa fa parte del bando Abitare i luoghi, supportato da Solidalis CSV Salerno con l’obiettivo di promuovere la salute sessuale.
Quel che doveva essere un punto d’onore della cosiddetta rigenerazione urbana nel centro storico di Salerno è diventato incrocio di commenti e proteste che hanno riportato in vita solo una delle fondate polemiche agitate dalla Fondazione Alfonso Gatto che avrebbe voluto un punto di comunità per studiare e comprendere il grande poeta salernitano Alfonso Gatto, contestazioni avvenute all’indizione del bando di gara e deliberatamente annullate dal silenzio del Comune. Da pochi anni l’ex chiesa rinascimentale dei Morticelli a largo Plebiscito è divenuto Punto di Comunità, un hub culturale del Dipartimento di Architettura dell’università Federico II di Napoli. Oggi è diventato ambulatorio per un ciclo di screening gratuito di HIV e Sifilide. L’evento è a cura di Arcigay, Asl Salerno e Sodalis mira a promuovere la salute sessuale e sensibilizzare alla prevenzione delle malattie sessualmente trasmesse. Questa iniziativa fa parte del bando Abitare i luoghi, supportato da Solidalis CSV Salerno con l’obiettivo di promuovere la salute sessuale. E’ solo una delle attività nella ex chiesa, abbandonata da tren’anni ed oggi recuperata.
La prima fase di riuso dell’ex chiesa è avvenuta grazie al progetto Smoll (San Sebastiano del Monte dei Morti Living Lab) in collaborazione con il Comune di Salerno e il DiARC – Dipartimento di Architettura dell’Università Federico II di Napoli. A seguire, un nuovo step ha visto trasformare il bene in Punto di Comunità, grazie anche al supporto dell’architetto Vincenzo Tenore di +studio che ha coordinato il laboratorio di co-progettazione e la realizzazione dei nuovi allestimenti della portineria, con un set dinamico dove poter degustare un caffè o una tisana, accogliere visitatori e nuovi cittadini. O meglio caffetteria sociale.
Performance e meraviglia, il cantiere Futuro per infanzia e under 16; Laboratori e formazione; e infine quello dedicato più propriamente alla prossimità, con la portineria, l’info point di quartiere e la caffetteria sociale in quella che fu l’ex Chiesa Monte dei Morti (conosciuta dai salernitani come la Chiesa di Morticelli). A centro metri dall’ex chiesa c’è una chiesa vera, quella della parrocchia di San Domenico che ebbe come parroco il mai dimenticato don Enzo Quaglia e poi, nel Nuovo Millennio don Franco Fedullo.
In questi giorni è comparsa la scritta di fronte all’ex chiesa dei Morticelli: il Punto di Comunità avrebbe ospitato con la sigla dell’Arcigay Associazione LGBT + Italiana. che invita al Testing day love test yourself.
Non sarebbe giusto e maturo contestare la sigla Arcigay proprio a fronte dell’ex chiesa. Forse sarebbe troppo ricordare l’apertura a trans ed omosessuali all’insegna della “prudenza pastorale”. “Ogni persona indipendentemente dal proprio orientamento sessuale va accolta con rispetto” come dice papa Francesco nell’enciclica Amoris laetitia e come ha ricordato nei giorni del Sinodo 2023 la nota del Dicastero per la dottrina della fede. Ma qui, andiamo oltre per poter dignitosamente discutere al Punto di Comunità o, meglio, in Curia dove, purtroppo, si continua a contare ex chiese sconsacrate altre senza prete ma “sequestrate” da fedeli spesso disattenti al valore storico ed architettonico e all’assalto di predoni del sacro.