Battipaglia: fa uscire i figli da casa e ammazza la moglie con un fendente alla gola - Le Cronache
Cronaca

Battipaglia: fa uscire i figli da casa e ammazza la moglie con un fendente alla gola

Battipaglia: fa uscire i figli da casa e ammazza la moglie con un fendente alla gola

di Arturo Calabrese
Un altro femminicidio in provincia di Salerno. Questa volta a Battipaglia, nello specifico in zona Lago. La villetta di via Flavio Gioia è stato il luogo del delitto. Marco Aiello, di 38 anni, ha ucciso la moglie Maria Rosa Troisi. Pare, secondo una prima ricostruzione, che una sola coltellata sia stata quella fatale, un colpo alla gola che ha ucciso la donna. Nel primissimo pomeriggio, i due avrebbero litigato e in seguito l’aggressione. Non è chiaro se i due figli della vittima siano o meno stati allontanati dall’uomo. I due piccoli di sette e nove anni, adesso, sono stati affidati a dei parenti prossimi, in attesa della decisione del giudice e degli assistenti sociali, ma dovrebbero rimanere presso la famiglia affidataria. L’uomo avrebbe anche avvertito i carabinieri dopo il delitto. Giunti sul posto, i militari dell’Arma hanno subito iniziato i rilievi del caso, supporto dal Reparto Investigazioni Scientifiche. Pochi i rilievi da fare, dato che la donna era riversa a terra in un bagno di sangue. In ogni caso, il magistrato di turno ha sottoposto a sequestro la salma in attesa dell’autopsia che dovrebbe avvenire presso l’ospedale Santa Maria della Speranza di Battipaglia. Da capire se è effettivamente stata una sola la coltellata fatale o se ce ne siano state altre. Solo l’esame autoptico potrà dare una risposta a tale domanda atroce domanda. Poco conosciuta in zona Lago dove abitava, la famiglia non sembra avesse dato in passato segni di instabilità tra moglie e marito e né si registrerebbero furibonde liti. Si possono anche allontanare voci che si erano diffuse nelle prime ora circa le motivazioni del deprecabile gesto.
Le reazioni
Distrutta emotivamente è la sindaca Cecilia Francese: «Quella scia di sangue che è stata definita “femminicidio”, e che ogni anno vede la morte di decine e decine di donne, spesso uccise dai propri mariti, compagni o comunque persone di famiglia, ha lasciato la sua impronta anche a Battipaglia. Un dramma – dice – che si ripete troppo spesso. Le istituzioni locali saranno vicine alla famiglia. Per il resto l’invito che continuiamo a rivolgere in modo pressante a tutte le donne è quello di denunciare senza esitare le situazioni di pericolo in cui possono. Venirsi a trovare, le minacce e le violenze di cui sono vittime. Il Comune si è organizzato con strutture per dare una accoglienza alle donne che devono allontanarsi dalle famiglie per sottrarsi a situazioni di rischio – conclude – così come la Amministrazione è pronta a costituirsi parte civile in ogni procedimento giudiziario a danno di chi usa violenza in qualsiasi forma alle donne».
I precedenti
Nella vicina Pontecagnano Faiano si ricordano due recenti femminicidi. Anna Borsa e Marzia Capezzuti sono state uccise dai loro compagni, mariti, fidanzati, amanti o qualunque cosa i loro assassini rappresentassero nella loro esistenza. Anche lì si invitarono le donne a denunciare, a reagire, a ribellarsi ma allora come oggi si è raccontato l’ennesimo episodio di violenza, di atroce violenza e di morte.