Elly e Vincenzo. Un flop annunciato - Le Cronache
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Elly e Vincenzo. Un flop annunciato

Elly e Vincenzo. Un flop annunciato

di Salvatore Memoli

Credo che Elly Schlein perderà molto tempo per De Luca. Non le conviene insistere, rischia di affossarsi prima di cominciare. Tra il suo profilo politico e quello di De Luca passa una differenza che qualifica la politica. Ci sono tesi che servono a vincere i Congressi e vite politiche che esprimono il volto reale della politica. Elly vince il Congresso, Vincenzo ha sempre vinto il governo di modelli politici, ha costruito alleanze , rappresenta territori e schieramenti. Le parole contro i fatti. Elly deve stare serena, se attiva lo scontro perde lei, il suo schieramento e il partito ne perde. Ovviamente è padrona di farlo se crede che la gente del PD vive di aria compressa, di scontri ideali, di vestitini bianchi da prima comunione. Alla fine sono i numeri a dettare il risultato ed il PD non gode ottima salute. Non può permettersi una sua trasformazione in clone del movimento 5 Stelle.  Il M5S basta ed avanza nel panorama dei movimentisti italiani, il PD ha una sua concretezza di proposte che viene dal governo del Paese e dei territori. Un merito che viene da lontano e che ha consolidato le sue esperienze e le sue casse politiche più della Democrazia Cristiana che gestì fasi politiche molto meno fruttuose.
> Elly  può credere di suonare la riscossa ma non puó pensare di gestire successi se perde De Luca. Lo chieda ai segretari che l’hanno preceduta e che come lei ci hanno provato. Li abbiamo visti venire a Salerno con la coda tra le gambe a rendere onore a Re Vincenzo. Si sono abbassati. Con quali argomenti? Molti argomenti meno nobili ma più convincenti di un ideale.   
> Il PD ha fiancheggiato De Luca, gli ha fatto da supporter. Anche quando non gli ha dato il simbolo, dopo le vittorie elettorali di De Luca  i suoi vertici politici sono venuti a Salerno a riconoscere il suo successo. Inchinandosi a De Luca incameravano il risultato politico e si caricavano i suoi obiettivi. De Luca ha avuto tutto e si é avvalso dei buoni rapporti che il partito da Roma  gli ha retrocesso. Stampa, magistratura, finanziamenti e centri decisionali del partito sono stati sempre strumenti importanti del suo successo politico. Merito di chi ha dato a lui aiuti oppure merito del suo possente potere che gli ha consentito di contare in alto. La capacità di De Luca é stata quella di saper vivere tutti i suoi punti di forza con testardaggine, con sfida, dissimulando i suoi problemi e tirando per la giacca le persone giuste.
> Nessuno mai ha approfondito questi aspetti relazionali. Chi li ha vissuti conosce i segreti e il motivo di tanti successi. Ovviamente non tutti possono parlare. Il suo carro politico é pieno di trasportati che costano tanto all’organizzazione ma che gli danno l’idea di uno staff funzionale, efficiente e leale. Aspettiamo che vacilli la prima ruota del carro per vedere che cosa succederà. Ho una mia idea e la conservo per me! Il partito da Roma gli ha lasciato fare molto, non ha dato mai spazio alle opposizioni interne che per quanto significative non hanno mai organizzato un cambiamento.
> Parlano tutti negli angoli della città, in bar di sportivi e luoghi ameni della non politica. Loro parlano, De Luca cresce.
> De Luca  conosce il peso del partito a Roma e gli attribuisce un peso pari alle “anime morte”, che é quanto dire!
> Il suo parlare dalla provincia ha sempre paralizzato tutti, nessuno lo ha mai convocato per un rilievo disciplinare. Perché?
> Effettivamente sono anime morte o sanno bene che una grande Regione gestita da De Luca garantisce il proprio tornaconto, innanzitutto elettorale.
> Si può rinunciare? Quale alternativa é stata mai creata a De Luca? Quanti segretari di sono avvicendati dopo quel D’Alema che venne a rendergli gli onori di partito al Centro sociale, in sua assenza, dopo la vittoria del 1993, avvenuta con una lista civica, quella con l’acquedotto romano? E poi é ritornato in solitario ad inaugurare opere pubbliche sfarzose, non da tutti condivise!
> Che dire di Letta che non gli attribuiva le deleghe da Vice Ministro dei Trasporti? Venuto a candidarsi a Salerno alle politiche. E poi del logorroico Renzi che é venuto a fargli gli applausi a Salerno per il suo modo di gestire! Ovviamente mangiando più volte  con De Luca a Palazzo Chigi le ottime mozzarelle campane!
> Chiacchieroni che devono fare i conti con il sistema De Luca che da solo potrebbe reggere tutto il partito romano.
> Sarà ancora così? Credo di si! Bisogna vedere se c’é rischio che a Roma possano tagliare la luce al partito o se si vuole gestire con le candele. Un partito che perde la Regione Campania deve riscrivere il suo conto economico ed elettorale.
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