Orazio Boccia Serragliuolo Doc - Le Cronache
Salerno

Orazio Boccia Serragliuolo Doc

Orazio Boccia Serragliuolo Doc

Di Vincenzo Sica

Nella giornata di ieri si è addormentato nel Signore il nostro caro ex-allievo Orazio Boccia. Orazio si è trasformato anche in fine scrittore: nel suo libro “Storia di uno scugnizzo” si racconta e racconta di un istituto che all’ epoca in cui lo frequentò, faceva paura, descrivendolo nei minimi particolari. Gli anni 40 furono bui terribili per tanti ragazzi che la guerra e la sventura hanno segnato e forgiato. Avemmo grande piacere di incontralo nel settembre 2013, quando il compianto Peppe Natella intese chiudere la sua rassegna dei Barbuti a assegnando il premio a Orazio Boccia in rappresentanza del Serraglio. Grande orgoglio quella sera nel riaccendere i riflettori sulla storia della città, portando tutti i documenti ed un video che fu utilizzato per preparare la serata, una data che è rimasta dento il mio cuore. Quella sera ci ritrovammo con Orazio Corrado che con Orazio  ha trascorso anni indimenticabili intrisi di lavoro e di amicizia sinceri.  Indelebili le parole che pronunciò dopo il premio: “Grazie io sono stato in istituto in periodi non belli, voi ultimi siete stati bene. L’ istituto nel nostro tempo era molto duro, le immagini che proiettarono gli ricordarono il tempo passato ma molte erano attuali. I serragliuoli ante-guerra vivevano nell’indigenza. Vedemmo quella sera i suoi occhi una luce luminosi e orgogliosi. Orazio è sempre rimasto vicino agli ex allievi e a tanti ha offerto lavoro, ci ha lasciato un grande amico un fratello maggiore e con lui la storia di un istituto del suo amato presidente Alfonso Menna che fu il primo a credere nelle sue doti imprenditoriali e regalargli alcuni macchinari mentre altri erano una semplice pedalina per stampare biglietti da visita, naturalmente all’epoca della composizione a piombo la cui modernità era data da una linotype e una vecchia macchina per la stampa piana. Boccia a questa sorta di amarcord personale è sempre stato legato profondamente. A nome di tutti gli ex allievi dell’istituto Umberto I stringiamo in grande abbraccio fraterno l’inconsolabile signora Luisa, con i figli Vincenzo e Maurizio.