Il Cilento e quel feudalesimo mai passato di moda - Le Cronache
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Il Cilento e quel feudalesimo mai passato di moda

Il Cilento e quel feudalesimo mai passato di moda

di Arturo Calabrese

È una moda ormai consolidata, un simbolo del Cilento, un marchio di fabbrica. Non si tratta di una antica tradizione che ritorna ogni anno, un’usanza o un prodotto tipico con i quali il territorio può essere riconosciuto. È un più banale e triste, molto triste, modo di fare di tanti amministratori locali: il ringraziamento. Come già detto in un precedente editoriale, molto criticato dai diretti interessati e dai loro scudieri, nell’antica Grecia si parlava di προσκύνησις, quel gesto di riverenza nei confronti del dominus, l’annullamento dell’identità del piccolo, o del popolo, nei confronti del regnante. Storicamente, il Cilento è terra di feudalesimo, di ricchi possidenti che sfruttavano i contadini il cui compito era lavorare la terra del padrone senza pensare e l’unica parola ammessa era il ringraziamento. A distanza di decenni, il concetto di genuflessione non cambia, ma cambiano gli attori. Ad inginocchiarsi e ringraziare è un sindaco e il ringraziato è l’ente pubblico superiore, magnanimo e gentile nei confronti del primo. Entrando nello specifico, c’è il sindaco di Agropoli, quel Roberto Antonio Mutalipassi che ha chiesto ai suoi di rigettare la proposta della minoranza di istituzione di un tavolo tecnico-amministrativo sulla sanità, che ringrazia l’Asl Salerno perché presso il presidio ospedaliero di Agropoli non sarà sospeso il servizio di ambulanza rianimativa. «Grazie all’ASL per il pronto riscontro», sono queste le parole del riverente Mutalipassi scritte sulla pagina social, quella pubblica (ci tiene che non si crei confusione), in uno dei soliti post strappalacrime. Mutalipassi, che insieme agli omologhi di Castellabate e Capaccio Paestum fonda un triumvirato, scrive all’Asl per chiedere di non sospendere il servizio. «L’Asl Salerno – ha proseguito – ha dato pronta risposta alle nostre istanze, trovando una soluzione per garantire tale importante presidio sul nostro territorio». Dunque, tirando le somme, Mutalipassi festeggia, si inginocchia e ringrazia l’Asl solo perché l’ente ha garantito un diritto che i padri costituenti hanno inserito nella Carta. Si ringrazia l’Asl perché in un territorio che ha già perso l’ospedale, nonostante le tante inaugurazioni, si stava paventando anche la perdita dell’ambulanza. Il cittadino sarebbe stato dunque condannato a morte certa e il sindaco ringrazia come se l’Asl fosse un ente benefico. Adesso, sarebbe doveroso da parte del primo cittadino, rialzatosi dopo la genuflessione, spiegare la decisione presa e farne capire le modalità al popolo.