Dirigenti paperoni: Costano 2 milioni alle casse comunali - Le Cronache
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Dirigenti paperoni: Costano 2 milioni alle casse comunali

Dirigenti paperoni: Costano 2 milioni alle casse comunali

 

di Andrea Pellegrino

Da mesi i consiglieri comunali si battono il petto a causa del taglio dei gettoni di presenza per le commissioni consiliari. Gli assessori, invece, da poco hanno ricevuto la sorpresa del taglio sugli stipendi di circa 500 euro mensili di media. A sorridere, però, a Palazzo di Città sono sempre loro: i dirigenti che, ogni anno, si confermano i “paperoni” di Palazzo Guerra. Anche per il 2016, infatti, il Comune di Salerno ha dovuto sostenere una spesa di oltre due milioni di euro – per l’esattezza 2.056.898,00 euro – per i 22 superfunzionari (ancora in carica e non) della macchina municipale e la segretaria generale. Sicuramente, si tratta delle figure che – di fatto – assumono sulle proprie spalle le responsabilità maggiori, apponendo le proprie firme sulla maggior parte degli atti operativi che mandano avanti il meccanismo amministrativo comunale salernitano. Responsabilità cui corrispondono, alla fine dell’anno, compensi di tutto rispetto: il più basso – sempre in termini di cifre lorde – è quello di Alfonso Di Lorenzo, che si occupa del centro agrolimentare e che guadagna “solo” 70mila euro annui. Un 2016 pieno di buone notizie l’altro Di Lorenzo, il più noto Alberto – staff sindaco e attività produttive –, assolto in Cassazione nel processo del Termovalorizzatore (per il quale era stato condannato, in primo grado, insieme a Vincenzo De Luca e Domenico Barletta) e in cima alla classifica dei dirigenti con i suoi 117.815,82 euro di compenso lordo. Secondo “gradino del podio” per la comandante della Polizia municipale Elvira Cantarella (109.429,83 euro) mentre il dirigente del settore Affari generali Tommaso Esposito – che, tra l’altro, è il firmatario della determina dirigenziale che ha stabilito il taglio dei compensi ai componenti del Consiglio comunale – ha guadagnato 109.093,28 euro. Sempre sopra i 100mila euro lordi annui ci sono anche Loris Scognamiglio (Ragioneria – 103.911,56 euro); Aniello Di Mauro (Avvocatura – 102.355,98 euro); Anna Attanasio (Tributi – 101.852,25 euro) e Rosario Caliulio (Socio formativo: politiche sociali – 101.020,93 euro). Poco sotto la soglia delle cifre a cinque zeri ci sono la gran parte dei dirigenti comunali. I compensi di Luca Caselli (Ambiente e protezione civile) e Giovanni Micillo (Manutenzione impianti e infrastrutture) si attestano intorno ai 99mila euro, seguiti da quelli di Maria Maddalena Cantisani (Trasformazioni edilizie); Raffaele Lupacchini (Sistemi informativi); Davide Pelosio (Trasformazioni urbanistiche); Luigi Criscuolo (Personale) e Luigi Mea (Socio formativo: pubblica istruzione). Al di sotto dei 90mila euro ci sono, invece, Giuseppe Greco (Manutenzione e patrimonio edilizio); Nicola Massimo Gentile (Verifiche ed esecuzioni); Grazia Quagliata (Procedure amministrative settori tecnici-espropri) e Maurizio Durante (Servizi demografici). Ultima ma non ultima, anzi prima è Ornella Menna, la segretaria generale del Comune di Salerno che, per il 2016, ha guadagnato 130.410,00 euro. Insomma, un trend che si conferma – quello della spesa sostenuta dall’amministrazione per il pagamento dei compensi dei dirigenti – di anno in anno. Con buona pace di tutti, compresi consiglieri e assessori comunali.