di Pina Ferro
“Zio Ciro” da ieri è tornato nella sua casa di Mariconda, nella periferia ovest di Salerno. Dopo quasi tre anni di detenzione Ciro Marigliano, 59 anni, ha lasciato il carcere di Fuorni. Il giudice, accogliendo l’istanza presentata dall’avvocato Luigi Gargiulo, ha concesso a “Zio Ciro” il regime degli arresti domiciliari. Ciro Marigliano senior era finito in manette il 24 novembre del 2016 nell’ambito di un blitz effettuato dai carabinieri del comando provinciale di Salerno su ordine di custodia cautelare emesso dal Gip. Con l’operazione furono smantellate diverse piazze di spaccio gestite dai “guagliuni di Zio Ciro”. Infatti, secondo l’impianto accusatorio Ciro Marigliano sarebbe stato al vertice della cupolo dello spaccio posta in essere a Salerno. L’attività investigativa prese il via la sera del 14 settembre del 2014 a seguito del ferimento di Armando Mastrogiovanni, avvenuto dinanzi al Sea Garden. All’indirizzo di Mastrogiovanni furono esplosi sei colpi di arma da fuoco. A seguito di indagini fu individuato e arrestato il responsabile Costabile Verrone. Alla base del gesto vi erano vecchi rancori. Quello fu il primo tassello di un puzzle che pian piano è stato composto e che ha portato i carabinieri a far emergere la piazza di spaccio nella zona orientale della città. L’attività investigativa ha poi hanno fatto emergere la rete di spaccio. Le indagini portarono ad accertare in luce l’esistenza di due gruppi criminali, strettamente legati a Ciro Marigliano junior e a Luigi Natella. All’apice dell’organizzazione non c’erano, però, Marigliano junior e Natella. Loro erano un gradino sotto “zio Ciro”. Per tali accuse, a carico di Ciro Marigliano e di altri è ancora in corso il processo. “Zio Ciro”, unitamente altri imputati hascelto di essere giudicato con il rito ordinario. Solo un gruppo di “guagliuni di Zio Ciro” all’epoca scelse il rito abbreviato tra questi anche il nipote Ciro Marigliano junior. Ciro Marigliano è considerato dagli inquirenti un esponente di spicco della criminalità organizzata.