Si ripresenterà alla cittadinanza, pronto per affrontare anche il secondo mandato, il sindaco uscente di Capaccio Paestum, Italo Voza. Un Voza consapevole di tutti i pregi e i difetti del quinquennio di amministrazione comunale appena trascorso, che fungerà da base per mettersi ancor meglio al servizio della popolazione.
Italo Voza definisce l’esperienza amministrativa che si avvia a conclusione appena concluso «impegnativa ed entusiasmante ma anche problematica, conclusa grazie alla passione e all’orgoglio di essere cittadino di Capaccio Paestum, della mia terra, che è quella dei miei genitori e dei miei figli».
Sindaco Voza, definisca con tre parole la sua esperienza di primo cittadino di Capaccio Paestum.
«Impegnativa, entusiasmante e problematica».
Ha usato tre aggettivi, cosa che denota passione. Ma viene da chiedersi perché la definisca problematica…
«In cinque anni da sindaco ho avuto alcuni momenti difficili, dovuti ai tanti problemi da risolvere dovuti anche alla disomogeneità della maggioranza, per non nascondere nulla. In ogni caso, nonostante tutto, l’amministrazione ed io siamo riusciti a fare molto, in alcuni casi davvero tanto».
Insieme alla passione c’è anche l’orgoglio. Di cosa va più fiero del suo ultimo mandato?
«Si tratta dell’orgoglio di essere cittadino di Capaccio Paestum, della mia terra, che è quella dei miei genitori e dei miei figli. Quanto alla sua domanda, scegliere una sola cosa è difficile ma sono fiero di aver realizzato importanti infrastrutture che resteranno sul territorio: la rete del metano; la piscina comunale; il campo sportivo in erba sintetica. Sono orgoglioso di aver guidato la prima amministrazione che dopo trenta o quarant’anni ha ricominciato ad asfaltare strade anche nelle zone più periferiche e che ha materialmente affrontato le emergenze legate al fiume Sele, pur non essendo di propria competenza. Inoltre, non voglio dimenticare l’acquisizione di gran parte del demanio pubblico, che ci permetterà di risolvere tanti problemi nel prossimo mandato, di aver in buona parte risanato le casse comunali».
Dallo Stato ai Comuni, i problemi di cassa sono ormai una costante, purtroppo. Non mi dica che vuole lasciarsi trascinare in un luogo così comune …
«Lascio giudicare a lei: quando mi sono insediato nel 2012 ho trovato una situazione economica da far rabbrividire. Tra gli altri, ho ereditato passività per 4.300.000 euro, di cui 2.000.000 di debiti immediatamente esigibili o fuori bilancio, incluso vari contenziosi che si trascinavano da decenni. Anche la situazione delle partecipate era tragica: 400.000 euro di passivo della Helenia Paestum e 2.300.000 Euro di debiti della Paestum servizi».
Sindaco, cosa intende per risanamento economico delle casse comunali?
«Nel 2012, appena eletti, abbiamo dovuto concentrare tutte le forze per mettere in sicurezza le casse comunali e solo dopo cominciare ad amministrare e programmare il territorio. Non è stato facile, ma abbiamo ripagato tutti i 4.300.000 euro di debiti e anche molti altri, che in tanti casi l’Ente aveva con imprese del territorio. Oggi la situazione è decisamente migliore di quella che abbiamo trovato e possiamo contare su un’azienda comunale come la Paistom che chiude regolarmente i propri bilanci senza passivi e svolge servizi fondamentali per territorio e cittadini».
Insomma, molte luci ma anche molte ombre. Potremmo sintetizzare così l’esperienza del suo primo mandato da sindaco?
«Soprattutto, tanta luce: infrastrutture ma anche modernizzazione, raccolta differenziata oltre il 70%; istituzione del trasporto pubblico per cittadini e turisti e del servizio taxi; grandissima attenzione alle scuole con nuovi investimenti e manutenzioni constanti. E quando c’è molta luce inevitabilmente c’è qualche ombra. Vede, in questi cinque anni ho capito, però, una cosa fondamentale: che per lavorare di più e ancora meglio ci vuole una squadra più omogenea e coesa, composta da persone che hanno gli stessi obiettivi, che ascolti il paese e si concentri di più sulle soluzioni dei problemi che sulle baruffe. Ma ho fatto tesoro di questi anni».