Volpe zona rossa, il Comune tace - Le Cronache
Attualità

Volpe zona rossa, il Comune tace

Volpe zona rossa, il Comune tace

Si continua a parlare dei lavori del campo Volpe ma si continua a tacere sui rischi allagamenti. Poi vedremo che secondo il testo unico redatto dalla Autorita’ Bacino Regionale Campania sud e’ compresa anche la tabella sulla pericolosita’ , in termini di portata di acqua in caso di piena , di tutti i corsi d’acqua della provincia di Salerno.
I corsi d’acqua sono distinti in Valloni ( V ) ( i meno pericolosi) , Torrenti ( T ) e Fiumi ( F ) .
Per tutti e’ prevista la quantita’ di acqua in metri cubi al secondo , in caso di massima piena .
Inoltre e’ previsto anche l’intervallo di tempo in cui questa massima piena si verifichera’, almeno una volta.Infine , di ogni corso d’ acqua ,soprattutto se di consistente lunghezza , viene esaminata la portata in vari tratti della sua lunghezza, con indicazione delle relative sezioni : per un paragone con la situazione del Volpe esamineremo ( a paragone ) la Sez. 1 del Fiume Fuorni con la sez. 1 del torrente Rafastia: le sezioni vicino allo sbocco a mare .
Innanzitutto e’ fondamentale la differenza: Fiume, per il Fuorni e Torrente per il Rafastia indice della maggiore portata ( e pericolosita’) del corso d’acqua definito Fiume rispetto al Torrente .
Per non parlare della tutela anche paesaggistica, accordata alle sponde fluviali .
Venendo ai numeri :
Per il Rafastia e’ prevista di almeno una piena , ogni 30 anni, di 9 metri cubi al secondo ( = 9.000 litri al secondo ) . Ogni 300 anni e’ prevista almeno una piena di 16.000 litri ) .
Per il Fuorni i numeri sono del millecinquecento per cento maggiori : almeno una piena di 141.000 litri al secondo ogni 30 anni ( e 237.000 ogni 300 anni ) .I numeri si commentano da soli . Ed il Fuorni confina e costeggia l’attuale campo Volpe.Su questi datim certificati anche da tabelle nessuno parla o dà una spiegazione. La storia ci ricorda
che l’ex presidente della Salernitana Antonio Lombardi presentò anche un secondo progetto: questo riguardava la riqualificazione dell’area Volpe, l’idea era quella di un centro sportivo. Il progetto che riguardava il Volpe, fu detto, era impossibile realizzarlo perchè esiste una parte del terreno che è stato vincolato dall’Ente Ambito territoriale perchè considerata zona rossa. Che significa? Significa che la zona definita è a rischio allagamento, come risulta del resto dalla scheda del bene che è stato posto all’asta. In parole povere una parte della tribuna ricadrebbe proprio su questa striscia di terreno. Qulcuno si prenderà la responsabilità di revocare la zona rossa, come detto che è anche nella scheda? Comune, Regione, Salernitana, hanno valutato questo ostacolo nella realizzzione del progetto? Possibile che nessuno se ne sia ricordato? Qualcuno dell’opposizione è in grado di recuperare le carte, magari iniziando proprio da quel progetto di Lombardi? Prima di fare pasticci che poi possono complicare il cammino della Salernitana durante la ristrutturazione dell’Arechi. Infine segnalo, come fatto politico e burocratico che al momento non esiste nessun provvedimento della giunta di Salerno che chiede alla Regione di finanziare un progetto che riguarda la riqualificazione dell’area Volpe. Diciamo che ha fatto tutto De Luca, commissariando di fatto l’attuale Giunta. La questione non riguarda solo il Volpe. Fu Alfonso Malangone il 13 aprile scorso a ricodare che il Geoportale Nazionale del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, per ciò che riguarda Salerno, ileva la presenza di tre corsi d’acqua, nella zona storica e in quella centrale, che sono catalogati come portatori di un potenziale rischio idraulico. Sono i corsi del Fusandola, del Cernicchiara/Rafastia e dell’Irno. In particolare, l’area definita ‘allagabile’ dal Fusandola è segnalata con una striscia azzurra che, all’altezza dei giardini della Villa Comunale, si allarga a dismisura fino alle spalle della Scuola Barra. Il Ministro, però, sollecitato da una interrogazione parlamentare, non ha detto solo questo. Ha anche detto che tutta le opere eseguite a Santa Teresa e sull’acqua di mare sono da considerarsi abusive perché prive dei titoli abilitativi. In realtà, prima di Lui, lo aveva detto un Giudice del Tribunale di Salerno con la Sentenza n. 91 del 15/04/2021. Nessuno ne parla.