Volpe, asta deserta. Per il Comune è sempre più vicino il dissesto economico - Le Cronache
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Volpe, asta deserta. Per il Comune è sempre più vicino il dissesto economico

Volpe, asta deserta. Per il Comune è sempre più vicino il dissesto economico

di Erika Noschese
e Alfonso Malangone
Terza asta con risultato fallimentare per l’area del Campo Volpe. Ieri, allo scadere del bando pubblicato il giorno 04/08 con l’offerta anche delle aree di Progetto di via Vinciprova e di via De Filippo, è venuta meno ogni speranza di incassare gli € 11.612.000 messi in preventivo. Nessuna offerta è stata presentata. Si tratta di tre delle cinque aree dette Prog. dalle quali il Comune immagina di poter incassare ben € 26.812.000 da portare a riduzione del Disavanzo di Amministrazione. In realtà, dalla vendita di tutti i beni disponibili, l’Ente si è impegnato a recuperare l’incredibile importo di € 77 milioni (di questi sette milioni dovrebbero entrare dal Volpe), pari a circa il 50% del Disavanzo. Di questi € 77 milioni, poi, ben € 33,1 sarebbero da incassare entro il 2026 secondo rate già stabilite. E’ indiscutibile che l’esito negativo di quest’asta, che ha replicato il risultato delle precedenti, accresce le difficoltà dell’Amministrazione e addensa nubi nere sui cittadini ai quali, come da contratto Aiuti, sarà chiesto di coprire i vuoti sia con ulteriore aumento dell’addizionale Irpef sia con l’incremento di altre imposizioni. Così sarà, se entro fine anno non si incasserà da qualsiasi vendita l’importo di € 9,6 milioni, oltre ai 16 milioni mancati nel 2022 per i tre Residui anomali. E, così sarà nel 2024, se le vendite ‘promesse’ non raggiungeranno € 12,2milioni. E, così via. Per fare cassa, forse prevedendo l’esito negativo, con delibera del 01/08, il Comune ha offerto alla Invimit Sgr Spa, società appartenente al Mef, di acquistare in ‘blocco’ un gruppo di immobili residenziali, terreni, negozi e, infine, gli edifici ‘Mondo’ delle vecchie carceri. E’ una scelta forse disperata, visto che l’Invimit è impegnata ad acquistare strutture utilizzabili immediatamente per farne Residenze Universitarie, non per fare affari. Tra i beni, appare davvero incomprensibile l’offerta della Fattoria di Monte Eboli, con l’impianto fotovoltaico, mentre più logica è quella dell’ex Ufficio Igiene di via Settimio Mobilio. Intanto, una forte discussione si è sviluppata, oggi, sull’ipotesi di cessione dell’area Prog. del Campo Volpe. Va premesso che, almeno dalle schede predisposte, l’intera zona sarebbe sottoposta a vincolo idrogeologico, come potrebbe essere anche per i terreni destinati all’Ospedale, dove una volta si coltivava il riso per l’abbondanza di acqua. Proprio per questo motivo, sembra che per quest’opera manchi la verifica di fattibilità e chissà che non sorgano problemi importanti e tali da comportare lo stop degli interventi. Comunque, per il Volpe, è stato osservato che il promesso rifacimento del campo di calcio, per consentire di riqualificare l’Arechi, andrà ad invadere la porzione destinata alla edificazione. Così, se questo progetto andrà avanti, tutta l’area Prog. dovrà essere cancellata dall’elenco dei beni da vendere. Poiché è valutata € 7.172.000 sarà necessario trovare altro, in sostituzione. Ma, se si toglie questo cespite, tutto l’elenco del beni alienabili si riduce a € 36,0 milioni. L’impegno assunto nei confronti del Governo è di incassarne € 77,0. Come si farà, non si sa. A meno che non si faccia come sempre: chiedere ai cittadini di mettere mano alle tasche.