Molti nemici (politici) molto onore, diceva qualcuno del passato. Non vale lo stesso per Enrico Coscioni che nella sua gestione politica della sanità pare che abbia conquistato tanti nemici e senza onore. Al punto che già qualche settimana fa si vociferava di un suo addio da Palazzo Santa Lucia dopo qualche contrasto con lo stesso governatore De Luca. «Si è allargato un po’ troppo», dicono dal cerchio magico deluchiano, sentenziando già un cambio di rotta nella gestione sanitaria regionale. Fino a poco tempo fa la exit strategy vedeva Coscioni in pole position per un posto di primariato al «Ruggi d’Aragona», azienda presso la quale lavora come cardiochirurgo. Ma per far ciò si è costruito un atto aziendale che ha sdoppiato la cardiochirurgia, nonostante il parere contrario dei medici, ed in primis del papà della «Torre», il professore Di Benedetto. Per ora l’atto resta al vaglio della Regione Campania ma le polemiche in un già tormentato ospedale, sono sempre più crescenti. E l’indice è puntato tutto verso Enrico Coscioni. Anche perché si vocifera un piano B, nel caso in cui l’Atto Aziendale predisposto dal commissario Nicola Cantone non dovesse andare in porto. Quindi, l’attuale primario Iesu (erede di Di Benedetto) potrebbe essere spostato a Napoli, liberando così il posto. Ma queste sono naturalmente solo voci di “corsia”. Ma per Coscioni non va meglio neppure all’Asl. Qui aveva puntato sul ruolo di commissario, prima della nomina di Postiglione. Ora non gli resta che premere sul suo “fedelissimo”, Giulio Corrivetti, già messo a capo della cabina di regia (dove si stanziano e decidono i fondi) dell’Azienda sanitaria. La stessa cabina che vede all’interno anche l’ex moglie del governatore De Luca, Rosa Zampetti. Il filo che lega Corrivetti e Coscioni si chiama “fondazione Ebris”. Il primo ne è vicepresidente, il secondo consigliere. L’obiettivo è sviluppare ricerca con l’obiettivo di intercettare risorse pubbliche e private, si legge sul sito della fondazione che ha sede nel complesso del Conservatorio di via De’ Renzi di Salerno. Risorse pubbliche, quindi, che potrebbero arrivare anche dalla stessa Asl di Salerno. Ma il nome di Corrivetti circola anche per un prossimo ed ulteriore incarico, ossia “capo” del dipartimento unico di Salute Mentale. Per arrivare a ciò dovrà passare però attraverso una selezione interna. Stessa cosa per il dipartimento unico di prevenzione. In questo caso il nome più accreditato è quello di Mimmo Della Porta. (andpell)
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