di Andrea Pellegrino
Per Miccio tutti gli elementi per emettere il parere definitivo sul Crescent ci sono. Per Vincenzo De Luca anche, tant’è che auspica che entro pochi giorni la decisione arrivi. Italia Nostra, però, deve presentare – così come richiesto dallo stesso soprintendente – la sua memoria. Ed intanto, l’associazione ambientalista presenta «istanza di accesso agli atti» per capire cosa si sono detti durante «l’irrituale confronto tra Comune e Soprintendenza». In tutto ciò Rainone, amministratore della Crescent Srl, annuncia che – comunque vada – i soldi non vuole perderceli e ad oggi il danno ammonta a 50 milioni di euro circa. Al netto di ciò c’è l’ultima parola di Gennaro Miccio che naturalmente ha un occhio anche verso le vicende giudiziarie che riguardano proprio la mezza luna di Bofill. Ed in particolare al 9 ottobre quando ci sarà l’udienza preliminare. Perché, ricordiamo, fondamentalmente, Crescent e Piazza della Libertà sono sotto sequestro per opera della Procura di Salerno. Ma il parere della Soprintendenza dovrà pur giungere e da ieri si sono rimesse in moto le lancette dell’orologio: entro quarantacinque giorni Gennaro Miccio dovrà dire se conferma il diniego al Pua di Santa Teresa o se i nuovi elementi l’hanno convinto del contrario. E sarà sostanzialmente da solo. In considerazione della delega ministeriale che ha avuto nell’ambito del tavolo tecnico (o meglio dei due tavoli) che si sono tenuti giovedì a Palazzo Ruggi d’Aragona. Gli elementi mancanti sono quelli di Italia Nostra che prima di spedire la memoria vuol capire cosa sia successo durante l’incontro tra Felice Marotta – delegato dal sindaco De Luca – ed il soprintendente Miccio. «Abbiamo chiesto copia del verbale – dice Raffaella Di Leo, presidente di Italia Nostra Salerno – nonché di tutti gli atti amministrativi e tecnici presentati durante l’incontro». Inoltre, annuncia l’avvocato Oreste Agosto: «Vogliamo prendere visione ed estrarre copia di tutte le interlocuzioni trasmesse dal sindaco di Salerno alla Soprintendenza, nonché degli atti dei relativi procedimenti sfociati nei due preavvisi di diniego emessi il 27 giugno scorso». Ed entro inizio settimana – considerata l’urgenza – le carte potrebbero giungere all’attenzione dell’associazione ambientalista, promotrice dell’appello in Consiglio di Stato la cui sentenza ha annullato le autorizzazioni paesaggistiche alla base delle opere di Santa Teresa. Il sindaco di Salerno, intanto, parla di un «confronto sereno» e lancia il suo appello: «Ora facciamo lavorare tranquillamente gli enti. Io sono fiducioso». Infine Rainone che attraverso il suo legale, Lorenzo Lentini e all’ingegnere Gerardo Cancellario ricorda i pareri favorevoli, fino ad ora espressi dalla Soprintendenza sull’opera Crescent e spera che «le chiancarelle» (quelle che un tempo c’erano fisicamente nell’area di Santa Teresa) salvino la mezza luna di Bofill.