«Si sta lavorando al programmato abbattimento delle barriere architettoniche in prossimità di attraversamenti pedonali dislocati sul territorio». Sono parole del comune di Agropoli che poi aggiunge «Gli attraversamenti pedonali rialzati sono stati collocati dove erano già presenti gli attraversamenti pedonali verniciati sull’asfalto; pertanto i lavori di adeguamento delle rampe vanno ad adeguare anche delle situazioni preesistenti».
Insomma, l’ente guidato dal sindaco Roberto Antonio Mutalipassi ha avviato i lavori di adeguamento agli ormai tristemente famosi attraversamenti pedonali rialzati. Le parole affidate ai social danno dunque ragione a questo giornale che da mesi parla delle barriere architettoniche create da quelle installazioni. Una battaglia condivisa con attivisti, come il giovane Christian Durso, tante associazioni di categoria ma anche semplici cittadini come l’altro attivista Eliseo Delli Paoli. Gli amministratori hanno sempre minimizzato il fatto, ma adesso si ammettono finalmente gli errori e si parla di barriere e del loro abbattimento. C’è poco da festeggiare, ovvio, ma quanto accaduto è emblematico della forza che ha chi combatte senza interessi personali per la giustizia e per l’uguaglianza di tutti, senza alcuna disparità o ghettizzazione di alcun tipo. Anche le opposizioni in consiglio comunale, formate da Raffaele Pesce, Massimo La Porta e Gerardo Santosuosso, avevano parlato del problema, ma da parte di chi governa c’era sempre stata superficialità nelle risposte oltre che di promesse di celeri interventi.
Tali interventi, però, sono stati tutt’altro che celeri, nonostante le dichiarazioni. Quello degli attraversamenti pedonali rialzati è stato un argomento con il quale l’amministrazione guidata dal primo cittadino Roberto Antonio Mutalipassi ha commesso vari errori concretizzatisi in scivoloni. Su tutti c’è stato un video di autopromozione nel quale si mostravano con orgoglio, quello tipico da petto in fuori da primo della classe e da alunno preferito della maestrina, proprio tali strutture. Allora non si diede peso alle denunzie e mostrandole si allontanavano le accuse di installazioni non a norma. Non è dato sapere cosa sia davvero cambiato in questi mesi per portare l’ente ad intervenire in maniera così decisa, ma certa è una presa di coscienza rispetto a quella che era l’ennesima offesa verso la categoria dei disabili e in generale dei più deboli. Alcune barriere sono state e verranno abbattute, adesso è il turno delle altre numerose e presenti in città.