Sarà presentato lunedì 19 giugno alle ore 11 nella Sala “Caduti di Nassirya”, Palazzo Madama, Presso il Senato della Repubblica il progetto del Mivit, Museo Internazionale Vittime del Terrorismo fortemente voluto dal salernitano Marco Falvella, fratello di Carlo ucciso per mano del militante anarchico Giovanni Marini. Il Mivit sarà quel luogo nel quale si illustreranno per giorno, mese e anno, gli ultimi 50 anni di terrorismo nel mondo e proprio in occasione della presentazione del progetto si terrà il convegno dal titolo “Il Mivit quel luogo comune nel quale tutte le vittime possano ritrovarsi ed essere ritrovate”. Alla conferenza stampa saranno presenti: S.E. Asmahan Abdulhameed Al-Toqi, Ambasciatrice dello Yemen; S.E Saywan Barzani, Ambasciatore dell’Iraq; S.E. Mahmoud Talaat, Ambasciatore dell’Egitto presso la Santa Sede; S.E. Alberto Medardo Barranco Chavarría, Ambasciatore del Messico presso la Santa Sede; S.E. Ely Salem Zeineb, Ambasciatrice della Repubblica Islamica della Mauritania; S.E. Rahman Farhan Alaameri, Ambasciatore dell’Iraq presso la Santa Sede; Dott. Otaki Eladoga Cephas, Ministro plenipotenziario Ambasciata della Nigeria presso Santa Sede e la Dott.ssa Mohamed El- Kassimi, Ministro plenipotenziario Ambasciata del Marocco; Familiari e associazioni vittime del terrorismo, sindaci della provincia di Salerno; giornalisti; il Vice Presidente del Senato della Repubblica, Sen. Maurizio Gasparri (relatore); il Sen. Alfonso Andria (relatore); L’Avv. Mario Conte sindaco di Eboli (relatore) l’Ing. Lucio Santoriello (relatore) e Marco Falvella (relatore). «Il Mivit mira a fornire una piattaforma unica dedita alla “diffusione della Memoria” e alla costituzione di un fronte comune. Attraverso la collaborazione con esperti di tutto il mondo, Associazioni e familiari vittime del terrorismo, istituzioni, si potranno individuare soluzioni e, mobilitando risorse, affrontare le principali sfide nella lotta al terrorismo creando una coscienza comune che possa essere la miglior difesa per le società future contro questo fenomeno devastante – hanno spiegato gli organizzatori del progetto – Il Mivit sarà l’espressione della consapevolezza di quanto questo fenomeno sia ancora forte mente radicato nel tessuto sociale». Il Mivit vedrà il coinvolgimento di quei territori caratterizzati da una precisa identità storica, culturale, politica, religiosa e da Istituzioni o Associazioni, di certo rilievo, impegnate nel settore culturale e da logiche territoriali diverse – la religione, l’arte, il patrimonio ambientale, le diverse culture specifiche, le varie storie di interesse contemporaneo e da proposte attrattive indirizzate a vari target culturali. Il Mivit metterà in campo una serie di iniziative non solo per ricordare i loro cari ma anche per raccontare alla giovani generazioni la storia di vicende che oggi forse finiscono nel dimenticatoio nonostante il forte impegno – come nel caso di Marco Falvella – dei familiari delle vittime.
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