Vitiello, in campo con Casa Riformista - Le Cronache Attualità

Mariarosaria Vitiello, docente di matematica e fisica, un impegno in politica e nel volontariato di lungo corso, è candidata alle prossime elezioni regionali per la lista “Casa Riformista” nella circoscrizione di Salerno.

Come mai la scelta di Casa Riformista? I partiti nazionali hanno abdicato al loro ruolo di guida?

“Casa Riformista” è uno spazio politico che ci permette di parlare ai cittadini in modo più diretto, inclusivo e libero dagli schemi tradizionali. È un progetto che punta a rimettere al centro i territori, i problemi concreti e la partecipazione, con un linguaggio chiaro e con proposte realizzabili.

Lei è una docente di scuola superiore, parla ai giovani e dai giovani riceve tanto. Cosa può fare la politica per questi ragazzi e per la loro formazione?

Ci troviamo di fronte ad un enorme paradosso. Ci sono molti posti di lavoro e mancano le figure professionali adatte a coprirli. Esiste un problema di incrocio tra domanda e offerta e soprattutto di mancanza di coordinamento tra scuole tecniche e mondo del lavoro. Bisogna investire meglio le risorse. Spesso le aziende fanno fatica a trovare profili professionali come tornitori, saldatori, meccanici e altri nel settore artigianale e agricolo, questo è un gran gap per la competitività delle imprese e della stessa espansione occupazionale.

Quindi lei parla di un lavoro che c’è ma che non riesce ad incrociare le richieste del mercato…

Esattamente. Ci deve essere un impegno da parte della Regione Campania a mettere in collegamento le scuole con le imprese e di investire nella formazione.  Basta andare a spulciare l’ultimo Rapporto Excelsior delle Camere di Commercio per comprendere quello che deve essere il nostro obiettivo principale: favorire l’incrocio tra domanda e offerta. Questo a maggior ragione di fronte all’avanzare della intelligenza artificiale perchè solo così potremo affrontare le inevitabili conseguenze che questa rivoluzione porterà anche nel campo del lavoro e della formazione.

Altro tema a lei caro, anziani e non autosufficienza.

Inutile dirlo, questo è un tema che è sempre più attuale. La popolazione italiana invecchia e questo fa si che aumenti la domanda di maggiore assistenza. La questione si interseca anche con le politiche occupazionali e dei servizi sociali. Nei piccoli centri esiste una rarefazione dei servizi pubblici; nei medi e grossi centri esiste una questione relativa alla spersonalizzazione degli stessi. In entrambi i casi a rimanere sole sono le famiglie. Farsi carico della domanda di assistenza e salute di una persona anziana non autosufficiente è davvero complicato.

Cosa propone?

Serve subito una legge quadro regionale sui caregiver, e nuove risorse per il fondo regionale sulla non autosufficienza. Bisogna allargare la platea dei beneficiari introducendo si meccanismi di selezione di accesso per reddito ma sapendo che non bisogna mai venir meno al principio universalistico del nostro Servizio sanitario nazionale. Maggiore informazione e formazione per chi si occupa dei nostri anziani. E’ la nuova frontiera del welfare e della integrazione sociosanitaria.

Lei propone anche di replicare un servizio che ha funzionato molto in Toscana…

Si, “Pronto Badante”, un servizio che non prevede un costo diretto per le famiglie, ma offre un sostegno economico di 300 euro una tantum per l’attivazione del rapporto con un assistente familiare accreditato, destinato a fornire supporto nelle prime fasi di fragilità di un anziano. In una Regione come la Campania, in cui si assiste ad una emigrazione dei giovani e contestualmente ad un aumento dell’invecchiamento, la questione di predisporre una rete di protezione sociale per i grandi anziani e le non autosufficienze è una priorità. Allora le risposte devono essere immediate e soprattutto sostenibili.