Visita dei Radicali al carcere, situazione sanitaria insostenibile - Le Cronache
Cronaca

Visita dei Radicali al carcere, situazione sanitaria insostenibile

Visita dei Radicali al carcere, situazione sanitaria insostenibile

E’ durata piu’ di tre ore la visita al carcere di Fuorni  a Salerno della delegazione dei radicali salernitani composta da Donato Salzano, dal consigliere regionale del PSI Enzo Maraio e dello psichiatra Antonio D’urso. Tre ore di ascolto per avere un quadro della casa circondariale di Salerno dove al momento  ci sono 422 detenuti  di cui 50 sono donne ( 280 i posti legali).  Fra luci ed ombre  è emerso un quadro che vede un leggero miglioramento delle condizioni dei detenuti che non puo’ far  dire a Salerno come nell’intero paese che la questione carceraria sia risolta. Il riferimento per tutti , dice Donato Salzano, è la sentenza Torreggiani che condanna l’Italia  per trattamenti inumani e degradanti.  Al carcere di Salerno la delegazione ha trovato piu’ spai per i detenuti, nelle celle non piu’ sette persone ma massimo cinque , ma se  su questo versante le cose sono migliorate per quanto riguarda l’assistenza sanitaria ai detenuti, dice Donato Salzano, non sembra che ci siano cambiamenti in positito. I problemi maggiori su questo versante si hanno nella prima sezione tra i detenuti  che hanno commesso reati comuni.  Qui con 279 detenuti che si hanno i problemi maggiori compreso il sovraffollamento, sotto i tre metri quadrati a persona pe cella.   Lì  sono messi insieme in quella che Salzano definisce discarica sociale  detenuti con diversi reati, con diverse patologie. C’è il detenuto con problemi psichici, quello con  crisi d’astinenza e quello con patologie cardiologiche o di altro genere.  ” Qui , dice Donato Salzano, ha ancora ragione di essere perchè fra quegli elementi che fanno condannare l’Italia non sono soltanto i metri quadrati, ma la mancata assistenza sanitaria, la mancanza della possibilità di potersi lavare ( ai detenuti è consentito di farsi la doccia tre volte alla settimana)”. Situazione diversa nel padiglione femminile dove sono ospitate 50 donne.  Lì, dice Salzano, la situazione è diversa. Finalmente per loro c’è anche un ginecologo  ed una detenzione piu’ umana e con maggiore cura, dice sempre  Salzano.  Ma per alcune detenute la situazione non è proprio così. All’esterno  del carcere di Salerno incontriamo una detenuta che ha avuto cinque giorni di permesso. ” Gli assistenti, gli operatori fanno tutto il possibile per darci una mano ma per noi è davvero difficile. C’è una mia collega che ha avuto la 190 ma nonostante questo e nonostante sia quasi a fine pena non riesce ad avere un permesso.  Facciamo corsi, vorremmo lavorare ma reinserirsi è quasi impossibile”. E’ stata condannata a 4 anni e 6 mesi per spaccio di droga la detenuta che si confida con noi. Quando uscirà vuol rigare dritto, anche lei è a fine pena e spera che già dal prossimo autunno possa  tornare in libertà.   Prima di andare via per ritornare in cella ci vuole dire un’altra cosa. Si lamenta del cibo e sulla difficoltà di poter comunicare all’esterno quando ci sono  problemi all’interno del carcere.  Ritornando alla visita di ieri mattina fatta dalla delegazione dei radicali al carcere di Salerno quest’ultima è stata anche alla sezione psichiatrica che non è  da confondere con l’alternativa all’ospedale psichiatrico giudiziario. E’ una nota positiva per  Salzano questa sezione  diretta bene, dice, dal dottore Pagano. Ha otto posti letto con una sola pecca.E’ solo per uomini. In ogni caso, per Salzano la visita di oggi consente di esprimere un giudizio lavartamente positivo. Giudizio condiviso anche da Enzo Maraio che ha ringraziato  la direzione e gli operatori dell’istituto per la disponibilità e la trasparenza.Tante le iniziative sociali e culturali che vedono coinvolti i detenuti, servizi sanitari adeguati alle condizioni ha detto l’esponente socialista. Tutto è perfettibile ma sento di trarre un giudizio moderatamente e prudentemente positivo, come confermato dalla stragrande maggioranza dei detenuti.

Alessia Bielli