Pina Ferro
La confessione in Tv di una ragazza che aveva subito una violenza sessuale le ha dato il coraggio di denunciare l’orco che aveva abusato di lei. La violenza si è consumata nel 2014 in un salone di parrucchiere di Bellizzi dove la giovane, all’epoca sedicenne lavorava.
Ci è voluto un anno, l’aiuto del fidanzatino prima e la spinta poi della testimonianza di una protagonista del “Grande Fratello” a far si che un’adolescente trovasse la forze di raccontare il suo incubo ai genitori e successivamente ai carabinieri. Ieri, il giudice per le udienze preliminari Sergio De Luca ha rinviato a giudizio con l’accusa di violenza sessuale un parrucchiere di Bellizzi. Attualmente l’uomo lavora a Salerno in un salone del centro. A chiedere il rinvio a giudizio dell’artigiano è stato il sostituto procuratore Francesca Fittipaldi. Ieri, la decisione dfel Gup dopo aver ascoltato l’uomo difeso da Michele Sarno. La ragazza si è costituita parte civile attraverso l’avvocato Alfonso Della Rocca.
Durante l’interrogatorio di ieri, l’uomo, oggi 33enne, si è difeso da tutte le accuse e, non sono mancati momenti di tensione con il padre della ragazza. A far infuriare il genitore sono state le dichiarazioni del parrucchiere il quale ha affermato di non aver abusato della dipendente e che la stessa lo avrebbe accusato solo ed esclusivamente per “coprire” i rapporti avuti con il fidanzatino.
L’adolescente prima di trovare il coraggio di denunciare quanto aveva subito ha impiegato tempo. L’unico a cui aveva confidato il tutto era stato il fidanzatino il quale, nonostante la giovane età l’ha aiutata non poco cercando anche di convincerla a buttare fuori quel segreto che le creava non pochi disagi. Poi un giorno in tv, guardando il Grande Fratello, ascoltò una delle partecipnti raccontare la stessa esperienza che aveva vissuto lei. Fu in quel momento che scattò in lei la voglia di liberarsi da quel segreto e raccontare tutto. All’epoca dei fatti la giovane aveva 16 anni e lavorava come apprendista parrucchiera presso un salone di Bellizzi gestito da due fratelli. Dopo circa un mese di lavoro, una sera (fine giugno 2014) in prossimità dell’orario di chiusura, la dipendente stava sistemando le ultime cose prima di mettere la parola fine alla giornata di lavoro. Ad un tratto notò il datore di lavoro chiudere la porta d’ingresso a chiave dall’interno. Subito dopo si avventò sulla ragazza e dopo averla bloccata su un tavolo le abbassò i pantaloni per poi violentarla. Inutile ogni tentativo di ribellarsi della ragazza, lei non è riuscita a divincolarsi. Quello per la giovane era il suo primo rapporto sessuale.
La giovane è stata anche seguita da una psicologa dell’età evolutiva e dello sviluppo la quale l’ha ritenuta attendibile. Ora l’uomo dovrà affrontare il processo che avrà inizio a fine marzo dinanzi ai giudici della prima sezione penale del Tribunale di Salerno.All’inizio di luglio dello stesso anno, i due fratelli litigarono e misero la parola fine alla società. Attualmente l’uomo lavora in un salone del centro.