Vinitaly 2025, la Campania si presenta con forza - Le Cronache Attualità
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Vinitaly 2025, la Campania si presenta con forza

Vinitaly 2025, la Campania si presenta con forza

di Raffaella D’Andrea

La 57ª edizione del Vinitaly si apre all’insegna dell’innovazione e della crescita, con oltre 4.000 espositori provenienti da tutto il mondo. A Verona, dal 6 al 9 aprile, il vino italiano torna protagonista in un contesto internazionale sempre più attento alla sostenibilità, alla valorizzazione dei vitigni autoctoni e alla capacità del comparto di rispondere a sfide globali come dazi, instabilità dei mercati e cambiamenti climatici. In questo scenario, la Campania si distingue con un padiglione rinnovato, dinamico e ricco di appuntamenti. La Regione è presente con una collettiva di circa 180 aziende all’interno del Padiglione B, uno spazio espositivo di 5.800 metri quadrati, curato dall’Assessorato all’Agricoltura e dall’Assessorato alle Attività Produttive, in collaborazione con Unioncamere Campania. Piazza Campania, area di circa 500 metri quadrati, ospita una grande sala eventi e un’area degustazione in cui i sette Consorzi di Tutela del Vino della regione avranno un ruolo da protagonisti. Lo stand, dal look audace e pop, racconta una Campania giovane, fresca e proiettata al futuro. A inaugurare il padiglione è stato il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, che ha voluto lanciare un messaggio di fiducia e determinazione: «Siamo qui per sostenere i nostri produttori e dimostrare che, grazie alla qualità, i nostri vini riescono a mantenere posizioni forti anche in un contesto economico difficile. I danni legati all’instabilità globale sono reali, ma la qualità resta il nostro scudo più potente. I consumatori non rinunciano facilmente all’eccellenza». Il presidente ha evidenziato come la Campania superi la media meridionale in termini di esportazioni, attestandosi all’11% contro il 9% del Sud Italia, con una forte presenza sul mercato statunitense. Tuttavia, ha lanciato l’allarme sulle possibili ripercussioni dovute a restrizioni e barriere che colpirebbero comparti strategici come l’automotive e l’ortofrutta. Per questo, ha annunciato l’avvio di un monitoraggio azienda per azienda per quantificare i danni e pianificare misure di sostegno mirate. «Promuoveremo anche un’azione comune a livello europeo, soprattutto per supportare le piccole imprese», ha assicurato De Luca. Un dato incoraggiante arriva anche dal mondo giovanile: «Fino a pochi anni fa temevamo l’abbandono delle campagne. Oggi assistiamo, con soddisfazione, a un ritorno dei giovani in agricoltura». Il presidente ha anche ribadito l’importanza dell’internazionalizzazione e del recupero dei vitigni storici: «Falanghina, Piedirosso, vini vesuviani e irpini: la Campania sta riportando alla luce varietà autoctone con grande successo, mentre cresce il turismo culturale ed enogastronomico, sempre più attrattivo per i giovani». Ha concluso con un augurio: «Non vogliamo solo resistere, ma rafforzare la nostra presenza sui mercati internazionali. Lo faremo con coraggio, collaborazione e investimenti mirati. Un saluto affettuoso a tutti voi e alle vostre famiglie». Presente anche l’assessore all’Agricoltura della Regione Campania, Nicola Caputo, che ha evidenziato l’energia con cui la regione si presenta anche quest’anno al Vinitaly: «La Campania si distingue per la qualità delle sue produzioni. Ringrazio personalmente tutti i produttori che fanno della nostra regione un punto di riferimento. Stiamo portando avanti un grande lavoro di squadra, e lo stand – giovane, dinamico e curato nei dettagli – riflette perfettamente questa identità». Caputo ha ringraziato anche i comunicatori e giornalisti che contribuiscono a raccontare il territorio e ha ribadito il ruolo centrale dell’assessorato all’ agricoltura nel nuovo Piano di Sviluppo Rurale, a sostegno dei piccoli produttori locali. La voce dei produttori, rappresentata da Roberto Di Meo è un’anime. Roberto Di Meo, presidente di Assoenologi Campania e patron della cantina Di Meo, ha commentato così la nuova edizione della fiera: «Ogni Vinitaly è diverso, è un momento di confronto importante. Quest’anno, i dazi internazionali creano incertezza, ma il vino resta un prodotto culturale, parte della nostra storia. L’attacco mediatico e politico al vino è forte, ma va contrastato: non è solo alcol, è identità». La Campania Vitivinicola è sempre più presente in guide prestigiose come “ Berebene “di Gambero Rosso curata da William Pregentelli filma autorevole di “Vini d’Italia”. Pregentelli presente alla Master class: Antichi Vitigni, Nuove Interpretazioni loda l’operasitá dei viticoltori Campani: “La notizia degli otto milioni di bottiglie vendute a prezzi amichevoli (al di sotto dei 2O euro) è positiva per i consumatori, ma rappresenta una sfida per i produttori. Anche in Campania, come in Piemonte, ci sono bianchi di grande qualità che faticano a emergere come meritano. La buona notizia è che lo stile campano si sta definendo sempre di più, le nuove riserve introdotte stanno facendo crescere i livelli qualitativi con intelligenza e gradualità. Non bisogna alzare troppo in fretta l’asticella serve equilibrio”. Anche se il padiglione Campania non sfoggia stand futuristici o design strabilianti, racconta una storia fatta di passione, concretezza e qualità. Qui, il vero protagonista è il vino, prodotto con dedizione e cura. Gli stand sono suddivisi per provincia, ognuno con i suoi colori e una ricca offerta di sapori autentici, senza fronzoli ma con tanto cuore. Con un costo di 70 euro più IVA al metro quadro, minimo 10 metri, ogni angolo racconta l’essenza della nostra terra non un’apparenza, ma una promessa di qualità e tradizione. La Campania si conferma dunque protagonista al Vinitaly 2025, con una visione che intreccia tradizione e futuro, qualità e innovazione, giovani e radici. Un viaggio che parla di vino, ma soprattutto di identità.

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