Il tenore napoletano torna sul palco del Teatro del Maggio nelle vesti di Pinkerton prestando la sua splendida voce che fa leva sul fraseggio e sulla bellezza del timbro per schizzare quel yankee spavaldo, talvolta arrogante come si conviene a chi è abituato a prendere ciò che vuole semplicemente pagando, tra anse di lirismo, e, infine, di autentico rincrescimento, per ancora riaffermare che l’amore è tanto altro, protagonista della nuova imperdibile produzione di Madama Butterfly diretta da Daniele Gatti e firmata per la regia da Lorenzo Mariani. L’appuntamento è per sabato 2 novembre alle ore 15.30
Dopo dieci anni dal debutto nel ruolo che lo ha reso celebre nel mondo, Vincenzo Costanzo torna sul palco del Teatro del Maggio nelle vesti di Pinkerton, prestando la sua splendida voce che fa leva sul fraseggio e sulla bellezza del timbro per schizzare quel yankee spavaldo, talvolta arrogante come si conviene a chi è abituato a prendere ciò che vuole semplicemente pagando, tra anse di lirismo, e, infine, di autentico rincrescimento, per ancora riaffermare che l’amore è tanto altro, protagonista della nuova imperdibile produzione di Madama Butterfly diretta da Daniele Gatti e firmata per la regia da Lorenzo Mariani. L’appuntamento è per domani alle ore 15.30 al Teatro del Maggio Musicale Fiorentino, reduce dal grande successo ottenuto alla IX edizione del Sacrum Festival dove con l’ Orchestra dell’Istituzione Sinfonica Abruzzese e International Opera Choir diretti dal Maestro Jacopo Sipari di Pescasseroli, e insieme ad Armando Likaj ha eseguito la Messa di Gloria di Giacomo Puccini. Correva il 2014 quando Costanzo, all’epoca giovanissimo, incantò per la prima volta il pubblico fiorentino con il suo Pinkerton, diretto da Juraj Valčuha. Da quel momento è diventato l’interprete di riferimento di questo ruolo, con oltre 300 repliche all’attivo. Il suo ritorno a Firenze è attesissimo, soprattutto dopo l’emozionante interpretazione di Mario Cavaradossi nella nuova produzione di Tosca della scorsa primavera, sempre sotto la direzione del Maestro Gatti e con la regia di Massimo Popolizio. Il 2024 è stato un anno di successi per il tenore napoletano, che ha brillato alla 70ª edizione del Festival Puccini di Torre del Lago, inaugurando la kermesse come Roberto ne’ Le Willis e chiudendola nei panni di Pinkerton nella Madama Butterfly, evento speciale in occasione dei 120 anni dal debutto dell’opera. Questo nuovo allestimento dell’opera pucciniana al Maggio segna la XXV rappresentazione di Madama Butterfly nella storia del teatro, con un totale di 150 recite dal 1930. Accanto a Vincenzo Costanzo, Carolina López Moreno interpreterà Cio-Cio-San, Nicola Alaimo sarà il console Sharpless, e Marvic Monreal darà vita alla fedele Suzuki. Il soggetto di Madama Butterfly – opera che debutta con un iniziale insuccesso al Teatro alla Scala il 17 febbraio 1904 – lo aveva scelto lui stesso dopo aver assistito a Londra a un dramma analogo di David Belasco, basato su una novella di John Luther Long. La storia della giovane geisha sedotta e abbandonata da un ufficiale della marina americana aveva immediatamente colpito la sua immaginazione. Affiancato dal collaudato tandem dei librettisti Illica e Giacosa, Puccini decise di concentrare l’opera sulla figura di Cio-Cio-San, realizzando un vero e proprio monodramma che ne segue le evoluzioni psicologiche dall’iniziale e disarmante ingenuità alla tragica ed eroica rassegnazione finale. Madama Butterfly è un dramma individuale ma è anche emblema di mondi e culture diametralmente opposti: da un lato la docile ma al tempo stesso risoluta geisha, che pagherà a prezzo della vita l’errore di essersi innamorata di un uomo estraneo alla sua tradizione di appartenenza, e dall’altro lo yankee Pinkerton, il cinico avventuriero incapace di provare emozioni reali e dedito unicamente al compiacimento delle proprie passioni. Seppur contrapposti nel dramma, Oriente e Occidente risultano perfettamente combinati nella musica che è ricchissima di contaminazioni eterogenee: sonorità orientali abilmente ricreate con l’adozione di melodie tradizionali giapponesi, scale pentafoniche ed esatonali, combinazioni timbriche raffinatissime ma anche elementi compositivi della tradizione musicale occidentale (come il fugato o il Leitmotiv, ad esempio, o la citazione diretta dell’inno americano). Dopo Firenze, Vincenzo Costanzo si recherà a Pechino per il debutto in Cavalleria Rusticana diretto da Riccardo Muti. Il nuovo anno si prospetta altrettanto dinamico: Costanzo ritornerà al Teatro dell’Opera di Roma nel ruolo di Cavaradossi in Tosca e si esibirà al Teatro San Carlo di Napoli come Riccardo in Un ballo in maschera, con Pinchas Steinberg sul podio. Infine, al Teatro Petruzzelli di Bari, sarà Don José in Carmen di Bizet. “Sono estremamente onorato che la Sovrintendenza e il Maestro Gatti – ha dichiarato il tenore partenopeo – abbiano confermato la fiducia nei miei confronti, volendomi protagonista come Pinkerton in questa produzione di Madama Butterfly, dopo il successo ottenuto lo scorso giugno come Mario Cavaradossi in Tosca. Il lavoro che è stato fatto su questa Butterfly è incredibile, io ho cantato tante volte questo ruolo, tra l’altro debuttandolo proprio al Maggio Musicale Fiorentino ben dieci anni fa, ma con la direzione del Maestro Gatti, ogni dettaglio è sempre una scoperta e sembra sempre come se fosse la prima volta che ti accingi a cantare un ruolo perchè ti fa vedere aspetti che non avevi notato prima, e scoprire colori nuovi. Quando ho visto per la prima volta la regia di Lorenzo Mariani il mio primo pensiero è stato “é una delle più belle Butterfly che io abbia mai interpretato”. Lorenzo Mariani lavora molto sui personaggi, approfondendone gli aspetti più caratteriali, è davvero un grande uomo di teatro, un grande maestro. Spero possiamo rincontrarci tra le note e in palcoscenico”.