Durante un incontro al Pcto della classe 4F del Liceo Severi, Vincenzo Borsa, il fratello di Anna Borsa una povera ragazza di 30 anni, uccisa il 1° marzo 2022 dall’ex fidanzato Alfredo, ha raccontato la drammatica storia che ha colpito la loro famiglia. Anna, vittima di incessanti messaggi da parte di Alfredo, aveva cercato aiuto presso le autorità ma purtroppo fu costretta a fare un passo indietro. Il fatidico giorno, Anna si recò nel negozio dove lavorava per un ultimo saluto, ma fu brutalmente uccisa da Alfredo, che colpì anche un’altra persona presente. Il fratello di Anna ha condiviso il suo dolore, affermando che salvare anche solo una ragazza equivale per lui a salvare la sorella. Gli eventi che hanno portato alla tragica fine di Anna includono una relazione che si era deteriorata: Alfredo, nonostante guadagnasse denaro, diceva sempre di avere problemi economici che in realtà erano legati all’uso di sostanze stupefacenti. Inizialmente, la coppia era felice, ma le cose cambiarono quando Alfredo iniziò a comportarsi in modo violento e geloso, costringendo Anna a prendere una decisione difficile: lasciarlo. Dopo la separazione, Alfredo continuò a perseguitare Anna, minacciando di suicidarsi se lei non lo avesse perdonato. Nonostante i maltrattamenti subiti, Anna tentò di proteggere la sua famiglia senza creargli una grande preoccupazione e cercò rifugio presso i suoi zii a Salerno. Tuttavia, Alfredo aveva già pianificato il suo piano malvagio, arrivando con un trolley (contenente in realtà solo un paio di pantaloni) di fronte al negozio di Anna per simulare una partenza per Milano. Il 1° marzo del 2022, Alfredo era sul luogo del delitto, il negozio in cui Anna faceva la parrucchiera, la colpì fatalmente alla tempia mentre lei stava lavorando. Ora, il fratello di Anna cerca di trasformare il dolore in azione, ha fondato un’associazione per aiutare le donne in difficoltà, intitolata proprio come il nome della sorella “Anna Borsa”. Inoltre sta lavorando per creare un centro educativo per uomini che sono stati accusati di violenza di genere, un progetto che potrebbe portare speranza e cambiamento in una comunità segnata da tantissime tragedie del genere.
Elena Cerratoù
Nella calda atmosfera di solidarietà e sensibilizzazione, uno straordinario incontro si è svolto all’interno delle mura scolastiche durante il Percorso per le Competenze Trasversali e l’Orientamento (PCTO). La presenza di Vincenzo Borsa, fratello di una vittima di femminicidio, ha portato un’onda di riflessione e cambiamento. L’evento è stato organizzato con l’obiettivo di sensibilizzare gli studenti sul tema della violenza di genere e promuovere la cultura del rispetto e dell’uguaglianza all’interno della comunità scolastica. La storia personale di Vincenzo Borsa, il cui impatto emotivo è stato tangibile sin dalle prime parole, ha reso l’incontro un momento di profonda connessione e consapevolezza. Durante il suo intervento, Vincenzo ha condiviso con coraggio e sincerità la dolorosa esperienza della perdita della sua cara sorella a causa della violenza perpetrata dal suo compagno. Attraverso le sue parole, ha dipinto un quadro vivido delle conseguenze devastanti della violenza di genere sulla vita di chi ne è coinvolto e sulle persone che amano la vittima. Questo momento di confronto diretto ha suscitato empatia e compassione, spingendo gli studenti a riflettere sulle proprie azioni e sulle responsabilità individuali nella lotta contro la violenza di genere. L’incontro non si è limitato alla mera esposizione dei fatti, ma ha offerto anche spunti di riflessione e dibattito su come contrastare attivamente la cultura della violenza e promuovere una società più equa e inclusiva. Noi studenti abbiamo avuto l’opportunità di porre domande e condividere le proprie opinioni, alimentando così un dialogo costruttivo e inclusivo. La presenza di Vincenzo Borsa ha lasciato un’impronta profonda in noi, ispirandoci a diventare agenti di cambiamento nella lotta contro la violenza di genere. Questo incontro ha dimostrato il potere dell’educazione e della sensibilizzazione nel promuovere una cultura del rispetto e dell’uguaglianza, fondamentali per costruire un futuro migliore per tutti.
Marco De Stefano
L’ospite dell’incontro di pcto del giorno 23 aprile è stato Vincenzo Borsa, che a quasi due anni dall’uccisione della sorella, Anna Borsa, continua il suo impegno a sostegno delle donne vittime di violenze. La sorella Anna Viene uccisa con un colpo di pistola nella mattinata del 1° marzo, nel salone di bellezza dove lavora in via Tevere a Pontecagnano Faiano. A ucciderla è il suo ex fidanzato, con il quale non è più insieme da circa 8 mesi. Quella mattina l’omicida entra nel salone di bellezza dove Anna lavora e la uccide con un colpo di pistola alla tempia. Vincenzo Borsa decide di continuare a lottare per la sorella, e di mantenere vivo il suo ricordo creando un’associazione a suo nome, per il sostegno delle donne e la prevenzione ai femminicidi.
Vincenzo Borsa è un giovane di 30 anni che ha vissuto una tragedia che ha scosso profondamente la sua vita. La sua amata sorella Anna è stata vittima di un terribile crimine il 1° marzo 2022. Anna lavorava in un salone di parrucchiere quando è stata brutalmente uccisa dal suo ex ragazzo di nome Alfredo. Questo atto crudele ha lasciato Vincenzo e la sua famiglia devastati dal dolore e dalla rabbia. Nonostante la terribile perdita che ha subito, Vincenzo ha trovato la forza interiore per affrontare la situazione e trasformare il suo dolore in azione positiva. Ha deciso di onorare la memoria di sua sorella Anna creando un’associazione dedicata a sostenere e proteggere le donne vittime di violenza. Con determinazione e coraggio, Vincenzo si è impegnato a fare la differenza nella vita di altre persone, offrendo supporto, consulenza e risorse per aiutare le donne a uscire da situazioni di pericolo e a ricostruire le proprie vite. Nonostante il dolore e la tragedia che ha attraversato, Vincenzo ha dimostrato una straordinaria resilienza e compassione. La sua iniziativa non solo onora la memoria di sua sorella Anna, ma rappresenta anche un faro di speranza per tutte le donne che lottano contro la violenza e l’oppressione. Grazie alla sua determinazione e impegno, Vincenzo sta creando un mondo migliore per le donne, un passo alla volta.
Gaetano Memoli
Nel cuore del Liceo Severi di Salerno, uno spirito di resilienza e impegno si è fatto sentire durante l’evento del Programma per il Collegamento e il Trasferimento di Orientamento (PCTO). Gli studenti hanno avuto l’onore di incontrare Vincenzo Borsa, una figura che incarna la forza e la determinazione contro il femminicidio. Vincenzo Borsa ha condiviso con gli studenti la sua toccante storia di dolore e riscatto. La sua vita è stata sconvolta il 1 marzo 2022, quando sua sorella Anna Borsa è stata vittima di un tragico femminicidio a Pontecagnano. Il responsabile di questa terribile tragedia era Alfredo, il ragazzo di Anna, che ha compiuto l’impensabile uccidendola nel suo negozio mentre stava lavorando con un colpo dietro la testa. “Anna aveva cercato di difendersi,” racconta Vincenzo, “aveva chiesto aiuto alle forze dell’ordine, ma fu intimidita e ritirò la denuncia.” Alfredo, con problemi legati all’assunzione di sostanze stupefacenti, aveva mostrato segnali preoccupanti che alla fine portarono alla sua folle azione. Ma da questo tragico evento è nata una luce: Vincenzo, nonostante il suo immenso dolore, ha creato un’associazione per dare voce alle donne e proteggerle lui infatti insiste molto sul reato di codice rosso che permette alle donne di essere tutelate. Non si tratta solo di parole, Vincenzo agisce concretamente. Oltre all’associazione, ha lanciato un brand di maglie e felpe, dove gli occhi di sua sorella Anna sono rappresentati, simbolo tangibile della sua lotta. “È importante,” insiste Vincenzo, “stare sempre attenti, valutare i piccoli segnali e non tenere dentro le cose.” Con queste parole cariche di significato, ha inviato un messaggio potente agli studenti del Liceo Severi e a tutti coloro che si trovano ad ascoltare la sua storia: la prevenzione è fondamentale, e ogni piccolo gesto può fare la differenza. Mentre Vincenzo continua la sua missione di aiutare le donne, mandandole nei centri antiviolenza e lavorando per un futuro senza femminicidi, il suo coraggio e la sua determinazione sono un faro di speranza in un mondo spesso oscuro.
Christian Saggese
Lo scorso 23 Aprile durante il pcto , ci è venuto a trovare Vincenzo Borsa, fratello di Anna una ragazza di circa 30 anni di Pontecagnano che è stata uccisa per mano del suo ex ragazzo il 1 marzo del 2022 . Vincenzo ci ha raccontato la sua storia e quella della sorella e degli eventi che sono accaduti fino a poi portare all’omicidio di Anna, uno dei tanti omicidi che oggigiorno accadono sempre di più, sfortunatamente. Vincenzo ha creato un’associazione intitolata proprio ad Anna con l’obiettivo di aiutare le tante donne che come la sorella sono succube degli atteggiamenti dei compagni, mariti, ex, e ad oggi sono circa 250 le donne che gli hanno chiesto aiuto e ha detto che una buona parte sono anche di ragazze di 18-19 anni. Vincenzo ha detto una frase che mi ha colpito inerente al giorno dell’omicidio “quel giorno la mia anima è andata via, ma entrata in me quella di anna “con questo ci ha spiegato che la forza per portare avanti questa battaglia gli viene data proprio da Anna e che ogni volta che una ragazza riesce a vincere queste battaglie pensa come se fosse Anna ad averla vinta. Vincenzo ha raccontato che sia la mamma che la sorella hanno provato a denunciare ma che ci sia sempre stata una sorta di superficialità da parte del comando dei carabinieri di Pontecagnano, che però ha da poco cambiato il comandante e forse le cose andranno diversamente. per via del malfunzionamento dello stato italiano il processo per l’ex di anna è ancora in corso da 2 anni e non si sa quando finirà.
Emanuele Pettinati
Vincenzo Borsa, martedì 23 aprile 2024, è stato accolto dalla IV F del Liceo Severi Salerno per raccontare l’esperienza di sua sorella. Vincenzo è il fratello di Anna, Anna Borsa. Anna il 1° marzo 2022 è stata uccisa, ed è una tra le tante donne vittime di femminicidio. Il suo ex fidanzato, Alberto, dopo diversi mesi in cui la stolkerizzava e in cui la opprimeva, il primo marzo è andato sul posto di lavoro di Anna uccidendola a colpo di pistola. Ha colpito la tempia. La ragazza che diceva tanto di amare. La ragazza che non voleva lasciare andare; è morta. Alberto l’ha uccisa e ad oggi è ancora in corso il processo. A distanza di due anni ancora non è stata stabilita una pena definitiva per lui. La famiglia, ad oggi, è ancora stravolta dal dolore e a testimoniare è proprio il fratello; la persona alla quale Anna era tanto legata. Vincenzo racconta questa esperienza con degli occhi spenti, ma allo stesso tempo deciso nel voler aiutare tante altre persone per far sì che ciò che è successo a sua sorella possa essere utile ad altre ragazze. “Nella mia parola c’è tanto dolore ma allo stesso tempo c’è tanta forza e volontà” queste sono le parole di Vincenzo, che ad oggi è riuscito a creare un’associazione per tutte quelle ragazze e donne che, purtroppo, sono vittime di uomini possessivi. La IV F è rimasta spiazzata alla storia di Anna ma contemporaneamente notevolmente colpita dalle parole di Vincenzo. Vincenzo è riuscito a creare delle felpe e delle magliette con una stampa di occhi su di esse, occhi celesti, proprio quelli di sua sorella. Il ricavato di queste vendite viene spedito all’associazione di Vincenzo, che dice: “…cercare di poter salvare 1, per me è come poter salvare Anna”.
Durante la giornata del 23 aprile 2024, gli studenti della classe 4F del Liceo Severi di Salerno hanno avuto l’opportunità di ascoltare il racconto di chi ha vissuto un dolore così profondo da sfuggire alle parole semplici: Vincenzo Borsa, fratello di Anna. Anna Borsa, trentenne, fu tragicamente uccisa il 1º marzo 2022 all’interno del salone estetico dove lavorava come parrucchiera a Pontecagnano Faiano, nella provincia di Salerno. A privarla della vita fu l’ex compagno Alfredo, che da tempo la tormentava con atteggiamenti persecutori. Anna aveva tentato di denunciare queste molestie presso il comando dei carabinieri, ma la menzione del suo nome da parte di Alfredo fu sufficiente a farlo desistere e a farlo tornare a casa. Non risultano denunce da parte di Anna per comportamenti violenti o minacce da parte sua, come confermato dalle autorità. Vincenzo ha condiviso con noi come la morte di Anna abbia cambiato radicalmente la sua vita, e nonostante alcune persone lo reputino “pazzo” per le sue azioni, continua a lottare attraverso l’associazione che ha creato in memoria di sua sorella. Il suo obiettivo principale è salvare almeno una donna, perché in tal modo sente di riportare in vita l’anima di Anna. Il caso rimane ancora irrisolto, e le riflessioni di Vincenzo ci ricordano che l’amore non deve essere supplicato e che fare del male a una donna equivale a ferire una madre.
Alessandro Trapanese
La storia di Vincenzo Borsa è un esempio straordinario di impegno per combattere l’ingiustizia. Dopo la tragica perdita di sua sorella Anna, a causa del femminicidio del ex fidanzato Alfredo, anziché lasciarsi consumare dal dolore, Vincenzo ha deciso di trasformare la sua esperienza personale in una missione per aiutare altre donne in situazioni simili. Con una grande determinazione, ha fondato un’associazione per offrire sostegno e risorse a chi è vittima di queste violenze. La sua storia ha toccato profondamente gli studenti del Liceo Severi Salerno, che sono stati spinti a riflettere sull’importanza di combattere la violenza di genere e sostenere le vittime. In Vincenzo, essi hanno trovato un esempio di coraggio e altruismo che continuerà a ispirare azioni positive nella comunità oltre che ad aiutare un innumerevole numero di donne in queste situazioni.
Mario Santopietro
È il 1° marzo 2022, un semplice martedì, quando la vita della famiglia Borsa cambia radicalmente. Ci troviamo a Pontecagnano, comune di Salerno, ennesimo teatro di un altro terribile femminicidio. Anna Borsa, donna solare e sempre presente per tutti, viene uccisa alle spalle da quell’uomo che diceva di amarla e che invece le ha spento la luce per sempre. L’omicidio è stato solo il culmine di tre mesi di stalking, violenze fisiche e minacce sia alla famiglia sia a lei stessa. La notizia più agghiacciante che ha raccontato Vincenzo Borsa, fratello della vittima, è stato il tentativo di denuncia avvenuto tre giorni prima dell’omicidio. Anna, in compagnia delle sue amiche, aveva raccolto il coraggio di chiedere aiuto, ma è stata avvolta dai sensi di colpa senza concludere la denuncia. Ed è qui che sorgono le domande: la giustizia è davvero efficace in questi casi? Purtroppo non è sempre la soluzione più efficace, ma sì dovrebbe sempre trovare il coraggio di denunciare. Vincenzo Borsa dal suo dolore ha trovato la forza di fondare l’associazione Anna Borsa per contrastare questo fenomeno terribile, aiutando sempre più persone bisognose di aiuto. Associazioni come queste vanno sostentate con fondi utili a mandare avanti queste iniziative per cercare di cambiare questa società passo per passo.
Serena Scorzelli
Nell’ambito di un incontro emozionante e commovente con degli studenti del Liceo Severi di Salerno, Vincenzo Borsa ha condiviso la storia di sua sorella Anna, vittima di femminicidio uccisa il 1° marzo 2022 da Alfredo. Con voce carica di dolore ma anche di determinazione, ha raccontato gli interventi che hanno portato alla tragica perdita di Anna, sottolineando l’importanza di combattere la violenza di genere e sensibilizzare le nuove generazioni su questo grave problema sociale. Durante l’incontro, Vincenzo ha parlato della personalità luminosa e del sorriso contagioso di Anna, ricordandola non solo come una vittima, ma come una persona piena di vita e speranza. Evidenziando il legame speciale che li univa e l’insostenibile dolore per la sua perdita. L’incontro ha suscitato un profondo impatto sugli studenti presenti, che hanno ascoltato con attenzione il racconto di Vincenzo. Le sue parole hanno fatto riflettere sulla gravità della violenza di genere e sull’importanza di combatterla attivamente nella società.
Daniele Zinicola
Il 23 aprile 2024, gli studenti della classe 4F del Liceo Severi di Salerno hanno avuto l’opportunità di ascoltare il commovente racconto di Vincenzo Borsa, fratello di Anna, una giovane parrucchiera tragicamente uccisa il 1º marzo 2022 da un ex compagno violento. Vincenzo ha condiviso con gli studenti il dolore profondo che ha vissuto dopo la perdita di sua sorella e come questa tragedia abbia radicalmente cambiato la sua vita. Anna aveva tentato di denunciare le molestie subite da parte dell’ex compagno presso i carabinieri, ma le minacce e i comportamenti intimidatori di quest’ultimo avevano fatto desistere la ragazza. Nonostante non risultino denunce formali da parte di Anna per violenza, il suo ex compagno ha privato brutalmente la giovane della vita, lasciando un dolore insormontabile nella famiglia e negli amici di Anna. Vincenzo ha fondato un’associazione in memoria di sua sorella, con l’obiettivo di sensibilizzare sul tema della violenza di genere e proteggere altre donne da situazioni simili a quella vissuta da Anna. Nonostante alcuni lo reputino “pazzo” per le sue azioni, Vincenzo continua con determinazione la sua lotta, convinto che salvare anche una sola donna significhi portare un po’ di pace e giustizia nell’anima di sua sorella. Il caso della morte di Anna rimane ancora irrisolto, ma le parole di Vincenzo ci ricordano l’importanza di non accettare comportamenti violenti e di difendere il diritto di ogni donna ad essere rispettata e protetta. L’amore non può essere supplicato né violentato, e ogni forma di violenza contro una donna equivale a ferire non solo lei, ma anche la madre che essa potrebbe essere.
Vittorio Di Carlo
Nel corso del 23 aprile 2024, gli studenti della classe 4F del Liceo Severi di Salerno hanno avuto il privilegio di ascoltare il commovente racconto di Vincenzo Borsa, fratello di Anna, una donna tragicamente scomparsa nel 2022. Anna, giovane parrucchiera a Pontecagnano Faiano, è stata brutalmente uccisa dall’ex compagno Alfredo, nonostante i suoi ripetuti tentativi di denuncia contro le molestie subite. Vincenzo ha condiviso con noi il profondo dolore della perdita di sua sorella e il suo impegno incessante attraverso l’associazione da lui fondata in memoria di Anna. La sua testimonianza ha sottolineato l’importanza di combattere la violenza di genere e ha ricordato a tutti che l’amore non dovrebbe mai essere motivo di paura o violenza. Questo ci ha spinto a riflettere sul valore del rispetto e della protezione delle donne nella società.
Karol Cuomo
In un’aula scolastica carica di emozione e silenziosa compassione, Vincenzo Borsa ha condiviso il cuore della sua famiglia. Un racconto che ha scavato nelle profondità dell’animo umano, toccando le corde più intime di dolore e resilienza. È stata la storia di sua sorella Anna, una giovane donna che ha trovato la morte per mano di chi avrebbe dovuto amarla e proteggerla. Il femminicidio di Anna Borsa ha squarciato il velo dell’ignoranza e dell’indifferenza, portando alla luce una realtà cruda e spesso nascosta. Vincenzo ha scelto di raccontare la storia di sua sorella non solo per onorarne la memoria, ma anche per combattere il silenzio che avvolge troppo spesso i crimini di genere. Durante l’incontro scolastico, Vincenzo ha aperto il suo cuore, condividendo le gioie e le sofferenze vissute con Anna. Ha dipinto un ritratto vivido di una ragazza piena di vita, di speranza e di ambizioni, spezzata in un attimo da un atto di violenza inaudita. Le sue parole hanno scosso gli animi degli studenti e degli insegnanti, portando alla luce la brutalità e l’ingiustizia di un crimine che continua a mietere vittime in silenzio. Ha sottolineato l’importanza di riconoscere i segni premonitori di abuso e di non restare indifferenti di fronte alla sofferenza altrui. Ma Vincenzo non si è limitato a raccontare la tragedia della sua famiglia. Ha anche parlato della lotta per la giustizia, della determinazione nel cercare di porre fine al ciclo della violenza di genere. Ha sollecitato i presenti a essere attivi nel combattere il femminicidio, a non voltare lo sguardo di fronte all’ingiustizia e alla sofferenza. L’incontro ha segnato un momento di profonda riflessione e di unità nella lotta contro la violenza sulle donne. Ha mostrato il potere delle parole e del coraggio nel rompere il silenzio e nell’incidere un cambiamento positivo nella società. La storia di Anna Borsa continuerà a vivere nei cuori di coloro che l’hanno conosciuta e amata, ma anche nelle menti di coloro che sono stati toccati dalla testimonianza coraggiosa di suo fratello Vincenzo. Che il suo ricordo sia un monito costante contro l’indifferenza e una spinta verso un mondo in cui ogni donna possa vivere libera dalla paura e dalla violenza.
Antonio Caravano
Ogni anno in Italia si verificano circa 150 femminicidi. Ciò implica che ogni due giorni ad una donna viene tolta la vita. Questo è un dato molto preoccupante, che richiederebbe l’attenzione di tutti. Il giorno 23 Aprile 2024 noi alunni della 4ªF abbiamo avuto il piacere di conoscere Vincenzo Borsa, fratello di Anna Borsa. Anna era una ragazza piena di vita che fu brutalmente uccisa dal suo ex fidanzato Alfredo Erra a Pontecagnano, in Campania. I due già da parecchi mesi non andavano d’accordo, lui aveva anche iniziato a stalkerizzare lei ma Anna non riuscì a denunciare Alfredo, finché lui non le tolse la vita il 1° marzo 2022. Vincenzo da quel giorno ha deciso di fondare un’associazione antiviolenza, “Anna Borsa”, con il fine di aiutare altre donne. È stato anche realizzato un murales in onore di Anna e di tutte le altre donne che hanno subito la stessa terribile sorte. Vincenzo aveva un forte legame con sua sorella. Lui la definisce il suo “diario” e da quando lei non c’è più, la sua anima è volata via con lei. La terribile vicenda che è accaduta a Vincenzo e alla sua famiglia è l’ennesimo caso di femminicidio. Altre donne, come Anna, hanno dovuto vivere nella paura e nel terrore, prima di essere uccise da uomini che dicevano di “amarle”. Personalmente credo che l’iniziativa di Vincenzo sia una grande presa di coraggio. Lui stesso sostiene che anche salvare una donna su 100 è come salvare sua sorella. Questo incontro mi ha colpita particolarmente perché vedere una persona forte come Vincenzo non mi era mai capitato. Vincenzo ha trovato nel suo dolore la sua forza, forza che potrebbe aiutare altre donne e ragazze. Non posso però non pensare a cosa sarebbe successo se Anna avesse denunciato il suo ex fidanzato. Infatti come Anna, moltissime donne non riescono a denunciare per paura che qualcosa di brutto possa accadere a loro, o peggio, alle loro famiglie. Credo che alla base di questo ci sia una mancata tutela di queste donne, che una volta che denunciano, si trovano in balia di loro stesse. Vincenzo invita tutte le donne, soprattutto quelle più giovani, a non avere paura di rivolgersi a qualcuno in caso di problemi. Non bisogna mai dare nulla per scontato perché “domani potrebbe essere troppo tardi”.
Martina De Luca
Durante l’incontro del 24/04/2024 si è recato a scuola Vincenzo Borsa, fratello di Anna Borsa. Innanzitutto Erika ha riassunto la storia di Anna per prepararci all’argomento: la mattina dell’1 marzo il suo ex fidanzato, Alfredo, con il quale non è più insieme da circa otto mesi, entra nel salone di bellezza dove Anna lavora a Pontecagnano Faiano e la uccide. Interviene poi Vincenzo che parla della sua situazione attuale nella quale si ritrova a fare da padre, da fratello e anche da madre nella sua famiglia. Difatti dopo la morte di Anna, la madre è seguita da una psicologa e il padre da uno psichiatra quindi è Vincenzo a dover badare a suo fratello. Dopo ciò, Vincenzo ha approfondito la storia di sua sorella Anna aggiungendo alcuni dettagli alla storia raccontata da Erika come quando Anna il giorno prima di essere uccisa disse al fratello di tornare prima da lavoro. Al tempo Vincenzo non sapeva perché ma poi gli è stato rilevato che Alfredo aveva detto ad Anna che avrebbe voluto incendiare Vincenzo e il suo negozio. Un altro dettaglio che ha aggiunto è che Anna tre giorni prima dell’1 Marzo si era recata dai carabinieri con due sue amiche ma nel momento in cui da i documenti suoi e di Vincenzo, si trova dietro di lei Alfredo e lei ritirerà la denuncia. Il maresciallo allora uscito dalla caserma darà una pacca sulla spalla ad Alfredo e gli dirà di fare il bravo. Vincenzo ha anche aggiunto che già 10 giorni prima la mamma di Anna si era recata già dai carabinieri ma le avevano detto di far andare la figlia. Inoltre ha raccontato dei minuti prima dell’omicidio quando la madre vide Alfredo andarsene come aveva detto di star per fare, ma pochi minuti dopo egli era dietro Anna pronto a colpirla. Infatti Alfredo non aveva imboccato la strada per Salerno ed era invece tornato indietro per entrare, dalla porta anteriore, nel negozio. Vincenzo ha poi parlato dell’Associazione “Anna borsa” da lui aperta e di ciò che fa per aiutare le donne si recano li. L’incontro ha lasciato un vuoto in tutti… non solo per la storia, ma perchè questa storia si ripete con sempre più frequenza. Inoltre la forza di Vincenzo ha colpito tutti, poichè dietro ciò si cela un grande dolore che però, come lui stesso ha detto, tramuta in impegno nella battaglia contro il femminicidio.
Aurora Giuliano
Oggi noi ragazzi delle 4 F abbiamo avuto il piacere di conoscere Vincenzo Borsa il fratello di Anna Borsa, la povera ragazza rimasta vittima di un femminicidio. Vincenzo ha fondato l’associazione Anna Borsa, per proteggere le ragazze che purtroppo ad oggi sono vittime di aggressioni sia verbali che fisiche e che non hanno il coraggio di denunciare. Anna per proteggere la sua famiglia e i suoi amici si è tenuta un magone dentro fino a provocarle la morte. Vincenzo vuole darci il coraggio di parlare e chiedere aiuto. “La paura ti fa morire due volte” Questa è una delle frasi pietrificanti ma con un profondo significato dette da Vincenzo. Non dobbiamo avere paura di parlare o di chiedere aiuto perché anche solo confidarsi con un fratello o con un’amica può salvarci la vita. Perché combatti un qualcosa che non puoi riparare? Questa è una delle domande più ricorrenti fatte a Vincenzo durante gli incontri, a questa domanda lui risponde “Tra 100 donne salvarne anche 1 è come salvare Anna, attraverso lei posso salvare ancora qualcuna, io vivo per lei e per farle giustizia” I due giovani da qualche mese non andavano d’accordo. Alfredo lavorava ogni giorno ma diceva ad Anna di non avere soldi. Aveva iniziato ad assumere sostanze stupefacenti, Anna allora se ne accorse. Lui decide di lasciarla perché era diventata troppo pesante e le causava ansia. Anna per tre mesi stette molto male. Dopo un po’ Anna conobbe un nuovo ragazzo, era contenta, si stava iniziando a rifare una vita. Forse proprio questo fece scattare una scintilla ad Alfredo, da quel giorno lui non la lasciò più, iniziò il tormento per Anna. Quindici giorni prima Alfredo minacciò Anna di dare fuoco a Vincenzo e il suo negozio, questo solo per colpire Anna nei suoi punti deboli. Tre giorni prima la sua morte, Anna decise di recarsi dai carabinieri per esporre denuncia ma Alfredo si precipitò in caserma infuriato, Anna per paura decise di non denunciarlo più. Il 1/03/2022 Anna decise di andare dagli zii a Salerno, Alfredo lo scoprii e allora si recò nel negozio dove lavorava Anna per mettere fine alla sua vita. Alfredo andò da Anna dicendole che se ne stava andando dagli zii a Milano per “staccare un po’ la spina” anche se era tutto premeditato perché nella valigia di Alfredo c’era solo un pantalone. Quel giorno il negozio era affollato e allora Anna disse di andarsene perché c’era troppa gente, ma lui le disse che voleva solo salutarla un’ultima volta. La mamma si presentò al negozio e chiese ad Alfredo di parlare, gli disse di andarsene e che forse sarebbe stato un bene, forse Anna avrebbe sentito la sua mancanza e sarebbero tornati insieme. Alfredo allora se ne andò o almeno così fece sembrare, dopo poco tempo entrò dalla porta sul retro del negozio e sparò un colpo alla tempia ad Anna. Il 1/03/2022 Anna morì è da quel giorno la vita di tutta la sua famiglia ma soprattutto di Vincenzo cambiò. Per Vincenzo Anna non era solo una sorella era il suo Diario segreto. “Da quel giorno la mia anima è andata via con lei, ma da quel giorno la sua anima è entrata dentro di me “Avevano un legame indissolubile ma che Alfredo ha spezzato. Vincenzo oltre all’associazione Anna Borsa, vuole fare un centro rieducativo per tutti questi uomini che hanno dei disagi e che si possono ancora salvare. “Finché riesco combatterò per questo femminicidio” Vincenzo sta riuscendo nel suo intento di aiutare queste ragazze, infatti 250 donne hanno chiamato e chiesto aiuto all’associazione. Questo è stato l’incontro più significativo e importante fatto in tutto il mio percorso scolastico. Fin quando siamo in tempo dobbiamo e possiamo chiedere aiuto perché “Domani è troppo tardi”
Galdi Asia
Oggi 23 aprile 2024 la classe 4 F del liceo scientifico Francesco Severi durante il Pcto ha incontrato il fratello di Anna Borsa, donna uccisa dall’ex fidanzato Alfredo a Pontecagnano Faiano il 1° marzo 2022. Vincenzo ha spiegato a tutti noi quanto la sua vita sia cambiata radicalmente da quel terribile giorno. Aveva un legame fortissimo con la sua unica sorella Anna, da lui stesso considerata oltre che una sorella, un vero e proprio punto di riferimento. Inizialmente la storia con Alfredo pareva andare normalmente, nonostante l’uomo in passato avesse fatto uso di sostanze stupefacenti. Probabilmente stesso la relazione con Anna lo aveva fatto cambiare in meglio, ha dichiarato Vincenzo. Alfredo però ha iniziato ben presto a mostrare segni di violenza sia psicologica che fisica. Anna era una ragazza responsabile e teneva tanto alla sua famiglia e probabilmente stesso per proteggere chi aveva attorno ha cercato fino all’ultimo di risolvere le cose autonomamente e nel modo più pacifico possibile. In un secondo momento però lei stessa ha deciso di chiedere aiuto alle forze dell’ordine recandosi dai carabinieri, ma si rivelerà fallimentare. Vincenzo ad oggi combatte per la sorella ed ha fondato l’associazione “Anna Borsa” con lo scopo di testimoniare ciò che è successo ad Anna e a tante altre donne per poter prevenire episodi di femminicidio. Vincenzo ad oggi combatte per la sorella e per tutte le donne vittime di femminicidio perché lui stesso ha dichiarato che anche se la sorella ormai non c’è più, salvare anche una sola donna su cento sarebbe come salvare la sua amatissima Anna. Vincenzo ha dichiarato inoltre che lui sta combattendo anche per creare un centro educativo per gli uomini: perché ogni uomo dovrebbe amare realmente la sua donna e segni di violenza sia fisica che psicologica non sono segni di vero amore. Inoltre è stato creato anche un murales per ricordare Anna e sono stati scritti i nomi di tante altre donne vittime di femminicidio. Vincenzo ha reso gli occhi di Anna un simbolo di questa tragica vicenda, perché tutte le donne possano guardarla e percepire dalla sua storia la forza per prevenire tragedie simili.
Mandanis Giulia
Il 28 aprile la 4 F del liceo Severi di Salerno ha avuto l’occasione di incontrare Vincenzo Borsa, fratello di Anna Borsa una donna vittima di femminicidio. Anna aveva solo 30 anni quando il 1 marzo 2022 è stata colpita sulla tempia da un proiettile per mano del suo ex fidanzato. Dopo la morte di sua sorella Vincenzo ha trovato la forza di fondare un’associazione chiamata Anna Borsa per cercare di aiutare tutte le donne che si trovano in situazioni simili dalle quali non riescono a trovare scampo. Durante questo incontro Vincenzo indossava una felpa e una maglia con la stampa degli occhi di Anna, che la sua associazione ha realizzato con lo scopo di utilizzare l’incasso ricavato per aiutare l’associazione stessa. “Tra mille donne anche solo salvarne una è come salvare Anna” Queste sono le parole di Vincenzo che ha utilizzato per spiegare a pieno lo scopo della sua associazione. Cercare di sensibilizzare sia le donne che gli uomini in questo campo è fondamentale per prevenire violenze o femminicidi. Saper riconoscere anche i più piccoli segnali di una relazione tossica per una donna è importantissimo, ma è ancora più importante trovare la forza di parlarne chiedere aiuto, cosa che Anna non ha fatto per tutelare la sua famiglia. Infatti il suo ex fidanzato Alfredo era solito minacciare Anna dicendole che se non l’avesse perdonato lui avrebbe toccato le persone a lei care e il suo cagnolino. Anna amava molto gli animali e per questo motivo nel mese di giugno, Vincenzo organizzerà un evento in collaborazione con il canile di Salerno in memoria di sua sorella per cercare di sensibilizzare il più possibile su questa importante tematica. È importante che le donne cerchino aiuto parlando con le persone che più sono vicine, ma è allo stesso modo fondamentale educare gli uomini sul comportamento che devono avere nei confronti della propria compagna o fidanzata. Per questo motivo Vincenzo Borsa sta cercando di fondare un centro di educazione per gli uomini. Tutt’ora il processo si Anna Borsa è ancora in corso dopo circa due anni e Vincenzo lo sta affrontando giustamente con un unico scopo quello di avere giustizia affinché il colpevole di tale brutalità possa scontare in maniera giusta la sua pena. L’intera classe è stata profondamente colpita dalle parole di Vincenzo che è stato salutato con un caloroso applauso. Ognuno degli alunni ha cercato anche in minima parte di comprendere il grande dolore che la famiglia Borsa ha provato quel tragico 1 marzo 2022.
Manuela Mazzotta
Il giorno 23 aprile al liceo Severi, in occasione di un incontro di pcto, è venuto Vincenzo Borsa, il fratello di Anna Borsa una ragazza di Pontecagnano uccisa dall’ex fidanzato il 1 marzo 2022. Vincenzo ha raccontato ai ragazzi della IV F la storia della sorella rivivendo quei terribili momenti. Ha parlato ai ragazzi di come la sorella Anna, i giorni precedenti alla sua uccisione, abbia provato a denunciare le violenze che subiva dall’ex fidanzato Alfredo ma che lo stesso ex si sia intromesso e ha impedito la denuncia. Vincenzo ha detto che l’ex fidanzato della sorella aveva minacciato Anna dicendole che avrebbe fatto male a suo fratello e al suo cagnolino ma Anna non si fece intimidire neanche dalle violenze che subì lei. Vincenzo ha parlato di come ci fosse premeditazione nell’azione brutale commessa da Alfredo e di come fosse capace di plagiare Anna. Vincenzo ha detto che da dopo la morte di Anna la sua vita è cambiata totalmente, lui prima aveva un negozio che è stato costretto a chiudere successivamente ha provato ad aprirne un altro ma anche questo destinato a chiudere, si è trovato da fare “da madre” o “padre” poiché i genitori talmente scossi da tutto ciò vanno dallo psicologo o dallo psichiatra. Vincenzo ha istituito un’associazione in memoria della sorella ed un’area sgambettamento anch’essa in memoria di lei visto l’amore di Anna verso gli animali e poi ci ha detto di come ha aiutato ragazze in una situazione simile alla sorella che lo hanno scritto per chiedergli aiuto. Vincenzo ha parlato dell’importanza di combattere questo brutto fenomeno perché anche lui dall’oggi al domani si è trovato da sentire parlarne solo in TV ad esserne coinvolto in prima persona.
Davide Landi
Oggi la classe 4ª f ha assistito alla testimonianza di Vincenzo Borsa, fratello minore di Anna Borsa, donna vittima di femminicidio. Questo ragazzo affranto dal dolore, raccontò la storia di Anna e la sua relazione tossica con il suo fidanzato dell’epoca, Alfredo, che poi si rivelò un assassino. La relazione si concluse dopo mesi di litigi a causa di comportamenti sospetti di Alfredo che ad Anna andavano stretti, il ragazzo prese la decisione perché la relazione gli portava ansia. Quando Anna, superata la rottura, iniziò ad andare avanti con la sua vita, non ebbe più pace. Nonostante ciò Anna non riuscì a chiedere subito aiuto perché ha sempre cercato di proteggere la famiglia e tranquillizzarla. Il ragazzo aveva minacciato di suicidarsi, di colpire le persone a cui Anna era più legata. Ad un certo punto, finalmente, decise di andare a denunciarlo accompagnata da alcune sue amiche. Purtroppo ciò non servì a salvarla, il 1° marzo 2022, accadde la tragedia… Anna fu uccisa da Alfredo con una colpa di pistola nel negozio in cui lavorava. “Da quel giorno la mia anima è andata via con lei, e la sua anima è entrata dentro di me “spiegò Vincenzo. Da lì la vita dei suoi familiari cambiò radicalmente, il fratello oltre al grandissimo dolore per la perdita della sorella, il quale “solo chi l’ha vissuto può capire veramente” dovette sostenere i suoi genitori, scossi e deboli, e occuparsi di tutto. Egli indossava una maglietta con disegnati gli occhi di Anna, ne fece produrre tante e le mise in vendita; cosicché i soldi avrebbero dato un contributo all’associazione per i diritti delle donne. “Gli occhi di Anna devono rappresentare il coraggio di tutte le donne”. L’amore non si elemosina né si impone, Vincenzo dice che gli uomini che picchiano le donne non possono essere neanche considerati tali, e picchiare una donna equivalente a picchiare una madre che ti ha messo al mondo. Per noi donne invece è importante prendere coraggio per riuscire a chiedere aiuto in situazioni del genere, il dialogo salva. Inoltre, ci dovrebbe essere più attenzione e prevenzione da parte delle autorità, “domani sarà troppo tardi”. Il fratello di Anna fece disegnare un murales con il viso di Anna, in ricordo di essa ed un’altra parete con i nomi di tutte le vittime di femminicidio.
Sofia Longo
In data 23/04/2024, gli alunni della classe 4ªF del Liceo Francesco Severi di Salerno hanno avuto il piacere di incontrare Vincenzo Borsa, fratello della vittima di femminicidio Anna Borsa, di soli trent’anni. Il giovane ha raccontato la storia di Anna e di come la sua morte abbia cambiato completamente la vita della famiglia da un giorno all’altro, lasciando gli studenti profondamente toccati. L’incubo per la famiglia Borsa, residente a Pontecagnano, ha inizio il 1° marzo 2022, quando Alfredo Erra, ormai ex fidanzato di Anna da circa otto mesi, ha privato della sua stessa vita la donna che diceva di amare, uccidendola. Ma come si è arrivati ad un atto così estremo e crudele? La verità è che Anna era stata privata della propria libertà dallo stesso Erra da molto più tempo. Come testimonia il fratello della vittima, i problemi iniziarono 8 mesi prima quando fu proprio Alfredo a lasciare Anna dicendo che gli “metteva ansia”. Per i successivi 3 mesi, racconta Vincenzo, lei soffrì molto a causa della relazione ormai conclusa, e quando finalmente sembrava vedere la luce in fondo al tunnel, fu Alfredo Erra a decidere per Anna che quella luce non l’avrebbe mai raggiunta. All’uomo infastidiva vedere l’ex fidanzata felice con qualcun altro, ma soprattutto, non sopportò apprendere che non lo avrebbe perdonato come era solita fare. Questa volta Anna era andata davvero avanti, al punto da voler sporgere denuncia. Difatti, solamente 3 giorni prima di quel terribile martedì, la giovane vittima si era recata presso la Polizia con delle amiche, spaventata dallo stalking e dalle intimidazioni dell’ex fidanzato. Tuttavia, all’ultimo fu intimorita e si tirò indietro. Solamente tre giorni dopo avvenne il tragico evento: Alfredo Erra, con la scusa di un ultimo saluto prima di partire, va nel salone di bellezza in cui lavorava Anna, entrando da una porta sul retro, e la colpisce alla tempia con un colpo di pistola. Fu ferito anche il fidanzato di Anna, che si trovava lì poiché era stato allertato dalla ragazza della presenza dell’ex fidanzato. Vincenzo Borsa, fratello della vittima, racconta di aver appreso la notizia solamente pochi minuti dopo, dalla finestra. “Anna era il mio diario, nero e bianco, delle cose brutte e belle” racconta Vincenzo agli studenti. Il processo è ancora in corso. Nonostante lo shock, Vincenzo ha trovato la forza di combattere e vivere anche per sua sorella. Il suo obiettivo è quello di portare a più donne possibili il coraggio di chiedere aiuto, e per questo motivo ha deciso di fondare l’associazione Anna Borsa. Lì consigliano centri antiviolenza a cui rivolgersi e, dalla loro apertura, ci sono state 250 segnalazioni, soprattutto da parte ragazze giovani. I femminicidi sono oramai all’ordine del giorno e, secondo Vincenzo, una maggiore prevenzione ed accortezza da parte delle autorità avrebbe potuto salvare Anna e molte altre donne. Vincenzo spera e crede in un cambiamento, e per questo motivo vuole diffondere consapevolezza raccontando la sua storia, che ha profondamente colpito la classe in ascolto.
Federica Zuccaro
Il 23 aprile 2024, presso la scuola liceo scientifico Francesco Severi, la classe 4F per il percorso di PCTO ha incontrato il giovane Vincenzo Borsa, fratello della povera vittima di femminicidio Anna Borsa. Vincenzo, non è solo un portavoce del dolore; è anche un simbolo di speranza e resilienza, poiché dopo la perdita di sua sorella, ha fondato un’associazione, con sede a Pontecagnano, per dare sostegno a tutte le donne vittime di violenze e non solo. Per lui la sorella era un punto di riferimento e da quel 1 marzo 2022, la sua vita è cambiata. “La mia anima è andata via con lei, ma quella di mia sorella è entrata in me” Con una voce tremante, ha iniziato a raccontare la storia di sua sorella Anna, una giovane donna piena di vita e speranza, che è stata strappata via da questo mondo troppo presto a causa di un colpo di pistola alla tempia. Le sue parole hanno toccato il cuore di ognuno di noi, portando con sé il peso della tragedia e l’urgenza di agire per prevenire simili orrori. Ma ciò che ha reso questo incontro così straordinario è stato il coraggio e la determinazione di Vincenzo nel trasformare il dolore in azione. Dopo la perdita di Anna, ha deciso di non rimanere inerti di fronte all’ingiustizia. Ha fondato un’associazione dedicata a fornire sostegno e risorse a tutte le donne vittime di violenze. Durante il suo intervento, Vincenzo ha condiviso con noi le vicende della tragica storia, omettendo dettagli per causa di un processo in corso, raccontando di un evento in particolare, quando la sorella tre giorni prima dell’accaduto, si recò insieme alle amiche dai carabinieri per denunciare, ma dopo aver dato i documenti, con l’arrivo dell’ex compagno esclamando:” Anche lui sa il tuo nome!” Portando così, il ritiro della denuncia. Episodio che accade molto spesso a tutte le ragazze, che provano a sporgere denuncia ma vengono fermate dalla paura delle conseguenze, causate talvolta da precedenti minacce… In conclusione Vincenzo Borse ha sollecitato tutti noi a parlare con chiunque di qualunque problema è di non chiudersi in sé stessi per paura di far preoccupare gli altri. L’ incontro con Vincenzo Borsa è stato un momento di grande commozione e ispirazione per tutta la classe. La sua storia di perdita e rinascita ci ha insegnato che anche di fronte alla più grande avversità, c’è sempre la possibilità di trovare speranza e di fare la differenza. Possiamo solo augurare a Vincenzo e alla sua associazione tutto il successo possibile nel loro nobile impegno di dare voce e sostegno alle vittime di violenze, in onore della memoria di Anna e di tutte le donne che hanno perso la vita a causa di queste atrocità.
Federica Lamberti
Il giorno 23 aprile 2024, al liceo Francesco Severi di Salerno, si è svolto un incontro legato alla storia di Anna Borsa, donna vittima di femminicidio il 1° marzo 2022. Gli studenti della 4F in merito al pcto (percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento) hanno avuto la possibilità di ascoltare le parole di Vincenzo Borsa, fratello della vittima. Le parole del ragazzo hanno invitato i ragazzi a riflettere su quanto sia importante il tema del femminicidio e di quanto sia fondamentale condividere questi tragici eventi per cambiare le cose. Vincenzo ha raccontato ai ragazzi la storia di sua sorella Anna, della sua vita e il legame con il suo assassino. Anna era una ragazza di trent’anni, faceva la parrucchiera a Pontecagnano Faiano (SA). Era una ragazza semplice, solare, che amava gli animali e stare con gli amici. Il 1° marzo 2022 il suo ex fidanzato ha posto fine alla sua vita con un colpo alla tempia. Lo shock è stato grande per la famiglia, per i genitori che da un giorno all’altro hanno perso una figlia e per suo fratello Vincenzo, oggi sostiene che la sorella gli dia la forza di continuare a lottare. Vincenzo dopo la morte della sorella ha fondato un centro anti violenza a Pontecagnano Faiano (SA), si impegna a diffondere la storia di sua sorella. Sollecita le donne a parlare, a confidarsi con un amico, un genitore, una sorella o un fratello. Chiedere aiuto non è sbagliato, va fatto prima che sia troppo tardi.
Sara Apicella
Gli studenti della classe 4F del Liceo Severi di Salerno hanno vissuto un incontro straordinario e commovente con Vincenzo Borsa, il quale ha condiviso la storia tragica di sua sorella, Anna Borsa, vittima di femminicidio. L’incontro ha visto gli studenti ascoltare con attenzione e empatia il racconto di Vincenzo, che ha descritto la vita di sua sorella e il tragico evento che ha segnato la sua famiglia e la comunità locale. Anna Borsa è stata uccisa dall’ex fidanzato, evento che ha scosso profondamente la città e portando l’attenzione sul tema del femminicidio e della violenza di genere. Durante il suo intervento, Vincenzo Borsa ha condiviso non solo il dolore della perdita, ma anche il coraggio e la determinazione della sua famiglia nel cercare giustizia e nel sensibilizzare l’opinione pubblica sulla grave problematica della violenza contro le donne. Gli studenti hanno avuto l’opportunità di porre domande e di esprimere solidarietà nei confronti di Vincenzo e della sua famiglia, dimostrando un profondo impegno nel combattere la violenza di genere e nel promuovere una cultura di rispetto e uguaglianza. L’incontro si è concluso con un applauso caloroso da parte degli studenti, che hanno espresso gratitudine per l’opportunità di ascoltare la storia di Anna Borsa e di riflettere sulle sfide ancora presenti nella lotta contro il femminicidio e la violenza di genere nella società contemporanea.
Christian Lanzillo
Oggi durante la lezione di pcto è venuto a trovarci una persona, Vincenzo Borsa , molto speciale che da un momento all’altro la sua vita è cambiata . Durante la giornata del 1 Marzo 2022 la sorella di Vincenzo , Anna ,ragazza di 30 anni che abitava a pontecagnano come tutta la sua famiglia , è stata uccisa dal suo ex fidanzato , le causa di questo femminicidio non sono ancora chiare dato che come ci ha detto il fratello lui voleva uccidere il ragazzo con la quale Anna si stava frequentando , ed Anna per non permettere che la vita del suo amico venisse messa in pericolo. Infatti Anna non si è salvata , questo evento ha distrutto la famiglia , dal momento che tutta la famiglia di Vincenzo viene seguita ancora oggi da degli psicologi . Vincenzo sta lottando da ben 2 anni con questo evento che gli ha distrutto la vita dal momento che deve occuparsi della sua famiglia e nello stesso tempo porta avanti una associazione “Anna Borsa “con sede a Pontecagnano ,dove raccolgono dei fondi per aiutare le donna che sono vittima di queste azioni terribili ,infatti hanno anche un merchandising dove vendono magliette e felpe con gli occhi di Anna. Vincenzo poi ci ha raccontato che i problemi tra Anna ed il fidanzato iniziarono ben 8 mesi prima della morte di Anna , i 2 già avevano avuto dei problemi, successivamente Anna una sera decise di far andare via il fratello dalla sua attività dicendogli di cucinare per lui perché L’intento dell’ex fidanzato era quello di far del male alle persone vicine ad Anna ,cosa che poi si è realizzata il 1 marzo dato che l’ex voleva uccidere l’amico di Anna,ma lei per proteggere il suo amico ci ha messo la vita. Ora dopo ben 2 anni Vincenzo insieme all’associazione hanno svolto molte opere in onore di Anna, come quella che succederà in estate con un murales con la faccia di Anna dove si avrà una collaborazione con un “canile“ , dato che i cani erano un altra cosa che Anna amava.
Andrea Saviello