In merito alla vicenda della chiusura di Villa Formosa è intervenuto anche l’assessore ai Servizi Sociali, Vincenzo Lamberti, che, pur riconoscendo come la struttura gestita dalle suore Alcantarine sia “ una preziosa realtà per Cava de’Tirreni”, ha voluto ribadire come la cessazione d’attività del complesso non sia del tutto ed esclusivamente imputabile all’amministrazione comunale. “In data 9 Luglio 2012 le suore ci comunicarono che le attività del centro sarebbero terminate il 21 luglio e non sarebbero riprese a Settembre per cessazione d’attività”, ha spiegato l’assessore. “Sia il sindaco, sia io che la dottoressa Flores ci siamo incontrati più volte con la refernte del centro, suor Pasqualina De Stefano, e abbiamo cercato in ogni modo di scongiurare la chiusura di Villa Formosa”. Il mancato accordo, però, secondo quanto spiega l’assessore Lamberti, si è avuto sui numeri: “mi è antipatico parlare di numeri, perché si tratta di bambini, ma effettivamente c’è stato questo problema” ha dichiarato Lamberti che ha proseguito, “avevamo dato alla struttura 16 minori nell’ultimo anno per i quali l’amministrazione versava una retta di 23 euro al giorno. Tuttavia le suore Alcantarine ci hanno detto chiaramente che oltre ai sedici minori gradivano altri ingressi. C’era la possibilità di inserire altri quattro o cinque minori, ma in maniera molto chiara suor Pasqualina e la Madre Provinciale ci fecero sapere avrebbero avuto bisogno di almeno altri dieci o dodici bambini per un totale di circa trenta affidi. Avevamo allora risposto che nei prossimi mesi avremmo avuto la possibilità di trovare altri minori per il centro ma per un massimo di 20 unità in totale. Ebbene, ci è stato risposto che così facendo le suore comunque non sarebbero riuscite a coprire i costi. La Madre Provinciale, inoltre, ha fatto riferimento a seri interventi di manutenzione e di messa in sicurezza che si sarebbero dovuti effettuare nei locali della struttura di Villa Formosa”. Dalla versione resa dall’assessore Lamberti, la chiusura di uno dei più radicati e antichi centri d’assistenza sul territorio cittadino è dunque semplicemente questione di soldi, denaro che non c’è e che viene esatto, e tutto ciò a discapito di nessuno se non delle famiglie e dei ragazzi che avevano un punto di riferimento e di sostegno proprio nel centro.
“La comunicazione della chiusura ci è stata fatta a Luglio”, ha concluso l’assessore Lamberti, “noi abbiamo tentato il possibile per evitare che ciò avvenisse, ma non possiamo di certo forzare le suore a portare avanti un’attività che, a loro stesso dire, era diventata ormai antieconomica”.
Sara Monetta