Nocera Inferiore. “È illegittimo il provvedimento del consiglio comunale di Nocera Inferiore che il 8 agosto aveva detto no all’ampliaento di Villa dei Fiori perchè era decaduto l’interesse pubblico”. Lo ha sentenziato il Tribunale amministrativo regionale sottolineando che è stata violata la norma che imponeva di garantire un’effettiva partecipazione di Villa dei Fiori all’esercizio del potere amministrativo attraverso il contraddittorio tra le parti. La vicenda, che si trascina da anni, vede da un lato l’azienda che aveva chiesto, attraverso un lungo iter amministrativo, l’ampliamento della struttura della collina San Pantaleone, dall’altrl’ente di piazza Diaz che si è opposto. I consiglieri comunali di opposizione hanno sottolineato che “era chiarissimo che mancassero i presupposti per una legittima deliberazione del consiglio comunale, essendo completamente carente l’istruttoria fatta, anzi, non fatta dall’amministrazione comunale”. “Noi dell’opposizione – hanno sottolineato – avevamo avvertito ampiamente e in varia maniera, sia chi ha deciso di partecipare al consiglio ammonendo dell’illegittimità della delibera e votando contro, sia chi ha deciso addirittura di non partecipare al consiglio per non contribuire alla costituzione di un atto illegittimo. Questa ennesima violazione di legge è costata finora quasi 9 mila euro complessivi solo per pagare un ulteriore avvocato esterno, che è stato nominato in affiancamento del legale convenzionato del comune. Soldi a cui andranno aggiunti quelli da pagare per la richiesta di risarcimento del danno da parte di Villa dei Fiori” concludono Pasquale D’Acunzi, Giovanni D’Alessandro, Rosa Giordano, Antonio Iannello, Giuseppe Odoroso e Antonio Romano. Per il sindaco di Nocera Inferiore Paolo De Maio “è evidente, così come è emerso dalla documentazione agli atti del giudizio in questione, che è venuto meno l’interesse ad ampliare la casa di cura, alla luce dei provvedimenti in materia sanitaria adottati dalla Regione Campania con la riconversione dei posti letto in eccedenza”. “Tale circostanza – spiega De Maio – è avvalorata dall’iniziale richiesta di ampliamento dei privati che recentemente si è ridotta ad una mera manutenzione ordinaria per l’adeguamento dei locali esistenti, eseguibile in 28 giorni, come da loro stessi rappresentato alla Regione attraverso la presentazione di uno specifico cronoprogramma dei lavori. La rinuncia all’ampliamento è apprezzabile dal punto di vista della tutela paesaggistica e della difesa del suolo in un’area fragile del nostro territorio, tema che ci impegna ogni giorno e che impone, aldilà dei giudizi intrapresi, maggiore responsabilità da parte di tutti. In merito alla sentenza del Tar i legali valuteranno la strada da percorrere nell’interesse della città
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Brigante e Adinolfi e le dimissioni, l’imbarazzo del sindaco
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