Stanno destando non poco scalpore i lavori di scavo che si stanno realizzando nella zona della cosiddetta “Petrara” a Marina di Vietri. Escavatori ed operai imperversano da giorni sul costone che insiste sull’area dove c’è il rinomato stabilimento balneare “La Ciurma”, di fronte a noti faraglioni “i due fratelli”, per un non ben precisato intervento. Lo stabilimento non c’entra nulla, è l’area attigua che starebbe per essere trasformata. L’intervento è descritto perfettamente nel cartello di comunicazione di inizio lavori dove campeggia la scritta “pulizia del suolo – opere di decoro urbano” che significa tutto e niente, dove soprattutto non si comprende quali siano queste opere di decoro urbano se non vi è e non vi può essere nessun permesso a costruire. In particolar modo la presenza di escavatori che hanno operato sia nella parte alta che nella parte bassa del costone ha sollecitato molta curiosità, considerando che l’area è fortemente vincolata sia da punto di vista paesaggistico che per il concreto rischio idrogeologico, già sottoposta negli anni 80 alla realizzazione di un muraglione di contenimento. In città non si fa altro che parlare di realizzazione di parcheggi a sbalzo che andrebbero ad incidere sulla tenuta del costone stesso e l’istallazione di fantomatici chioschi non previsti dal piano comunale del commercio ed in una zona dove ci sono insediamenti abitativi che vedrebbero persa la propria vivibilità e tranquillità, già fortemente minata durante il periodo estivo. A destare sorpresa è anche quella che appare come un’omessa vigilanza di chi preposto e soprattutto di chi concede permessi senza adeguati controlli. C’è chi avanza anche l’ipotesi di una estensione fin troppo “estesa” dell’intenzione di favorire la nascita di attività per rilanciare l’economia dopo i devastanti effetti del Covid-19. Sta di fatto che la situazione andrebbe monitorata adeguatamente per evitare rischi. E chissà che non sia già finita all’attenzione delle autorità competenti. Anche perché, è giusto ricordare, che non solo interventi edilizi a pochi passi dal mare sono vietati dalla legge ma a rischio c’è anche quello che è inserito nel patrimonio dell’Unesco dal lontano 1997. Un intervento che stride non poco anche per lo sbandierato finanziamento ottenuto poco tempo fa dall’amministrazione comunale vietrese per la cifra di 2 milioni ed 800mila euro, destinata proprio ad interventi di mitigazione del rischio idrogeologico a Vietri capoluogo, Molina, Raito ed Albori. Sembra quasi che una mano da e l’altra toglie, a seconda degli interessi…
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