di Pina Ferro
Telecamere, fatture false e lavori mai fatti, Fabio Ciaglia, il grande accusatore sceglie di essere giudicato con il rito dell’abbreviato. Nel corso dell’udienza di ieri mattina a carico dell’ex sindaco Cariello più altro è stata presentata la costituzione di parte civile l’associazione Agorà Leontida e la Confesesercenti. Ed è stata proprio sulla richiesta di costituzione di parte civile delle due associazioni che si è infuocato il clima dinanzi al gup del tribunale di Salerno. Udienza rinviata al prossimo 17 febbraio. In tale udienza sarà sciolta la riserva sulla costituzione delle parti civili e si deciderà sui rinvii a giudizio. Dinanzi al Gup vi saranno oltre a Massimo Cariello, il suo braccio destro, l’oramai ex assessore Ennio Ginetti, la dirigente comunale, Lucia Rossi, l’impiegato factotum Achille Pirozzi, Fabio Ciaglia, grande accusatore, colui che ha fornito un ampio materiale probatorio agli investigatori (telefonate registrate e fotografie sulla videosorveglianza), degli imprenditori ebolitani Giovanni Bardascino, patron della società Sarim che ha in appalto il servizio raccolta rifiuti (quattro anni di proroga dell’appalto stesso), Gerardo Avallone, proprietario della Dok Group, impegnata in lavori di pubblica illuminazione e Gennaro Mastrolia, titolare della Tecno Eco Ambiente. Gli ultimi due imprenditori coinvolti sono il sannita Enzo Giangregorio, titolare della Meridiana, e il napoletano Giuseppe Lieto, amministratore della System Management. Solo Fabio Ciaglia ha avanzato richiesta di processo con il rito alternativo che si celebrerà sempre nell’udienza del 17 febbraio. All’udienza di ieri mattina era presente, accompagnaro dal legale di fiducia, l’ex primo cittadino di Eboli Massimo Cariello.