Andrea Bignardi
Via Ligea, strada storica posta all’estremo lembo occidentale della città, nei pressi del Porto, era un tempo la strada che apriva le porte agli stabilimenti balneari della città: il retaggio di questo glorioso passato balneare lo si evince dai primi contrafforti di roccia della Costiera, oggi abbandonati a sé stessi e deturpati dall’inquietante profilo del viadotto Gatto. I residenti di questa strada ormai senza identità denunciano il totale abbandono dell’area da parte delle istituzioni, che si manifesta, racconta un cameriere di un’attività commerciale della zona, attraverso la sporcizia e il sudiciume con il quale sono costretti a convivere gli abitanti della zona. Intervistando residenti e commercianti, che vivono la zona a tempo pieno, l’antifona non cambia: “ci sentiamo abbandonati della istituzioni, non è possibile che non si proceda ad uno spazzamento dell’area dalla festa di Sant’Anna dello scorso anno, spesso noi residenti dobbiamo accollarci l’onere di pulire a nostre spese la parte sottostante i contrafforti di roccia pericolanti”, afferma un’anziana signora residente in un basso appena all’inizio della strada. Ancora più dura la denuncia del titolare di un ufficio di trasporti container avente sede in zona, Massimo Ferrara: “È uno schifo la condizione in cui versa quest’area: il Vallone Olivieri è maleodorante perché lo scolo a mare è intasato, i tombini sono spesso otturati a causa di una scarsa manutenzione”. Ci accompagna anche presso l’unica struttura ricreativa della zona, il campetto da calcio: “viene ristrutturato ogni tre anni eppure è indicibile la quantità di spazzatura che viene depositata lí giorno dopo giorno: si tratta da un lato dell’inciviltà di qualche cittadino, dall’altro di una grande disattenzione da parte delle istituzioni”. Preoccupazione da tutti viene espressa anche riguardo il pessimo stato in cui versano gli alberi piantumati ormai quarant’anni or sono: “le radici affiorano dalla pavimentazione stradale e alcuni di essi sono pericolanti” racconta un passante. Per non parlare, poi, specie nei periodi autunnale ed invernale, del distacco di pezzi di intonaco dal sovrastante viadotto Gatto: insieme al cantiere di Porta Ovest abbandonato a se stesso e che limita notevolmente lo spazio di sosta disponibile per autobus e camion diretti al porto, rappresentano una costante delle segnalazioni raccolte dai residenti di una comunità che si sente marginalizzata e che ha voluto manifestare alla nostra redazione il suo disagio