di Fabio Setta
VERONA. Un palo di Ronaldo e un rigore in movimento tirato in curva da Della Rocca, un colpo di testa di Pazzini e un tiro di Luppi. Può essere riassunto così il tanto atteso ma altrettanto amaro ritorno della Salernitana al Bentegodi di Verona. Finisce come l’ultima volta, senza rigori o polemiche bensì con qualche rimpianto di troppo per la squadra di Bollini. La Salernitana, infatti, al cospetto della capolista Verona non sfigura. la differenza sta nel cinismo tra le due squadre. Il Verona vince praticamente con due tiri in porta. Al 22’ Pazzini di testa, dimenticato colpevolmente da Tuia batte Gomis, poi nella ripresa al 60’ il raddoppio di Luppi in diagonale su assist di Zuculini. Due affondi in un match in cui la Salernitana di Bollini con personalità ha provato a fare la gara. Buono l’approccio con i granata che nei primi venti minuti costruiscono qualche potenziale opportunità da rete. Una girata di Della Rocca, un tirocross di Busellato, un tiro di Improta che termina fuori non di molto. Poi la disattenzione difensiva che porta al gol di Pazzini e al momento migliore del Verona. Gli scaligeri, approfittando del momento di sbandamento della formazione di Bollini, sfiorano sul finire del primo tempo il raddoppio con un tiro di Bessa al 35’ che termina fuori di poco. A inizio ripresa però la Salernitana prova ad aggiungere al possesso palla anche un pizzico di concretezza. E così in otto minuti, prima al 49’ poi al 57’ i granata costruiscono due clamorose occasioni, il palo di Ronaldo con un destro dal limite deviato da un difensore in maniera quasi impercettibile e poi il tiro di Della Rocca che, liberato da una sponda di Rosina, da solo in area ha calciato alle stelle. Subito dopo il raddoppio di Luppi che ha chiuso il match. Anche perché i cambi della disperazione di Bollini, Joao Silva e Donnarumma per Rosina e Busellato, hanno prodotto soltanto qualche timido sussulto per i mille cuori granata presenti al Bentegodi. Tifosi che tornano ancora una volta a mani vuote dal Bentegodi, con la consapevolezza però di aver perso una buona occasione per prendersi la rivincita sui rivali scaligeri. Niente da fare e ora due giorni importanti, gli ultimi del mercato invernale. Meglio non illudersi, difficile prevedere botti clamorosi.