Erika Noschese
Un figlio malato di tumore, un marito morto ed un male incurabile che si sarebbe abbattuto anche su di lei. E’ la finzione messa in scena da Maristella Mele, nata a Lecce ma trasferitasi a Salerno da alcuni anni. Di lei si sa poco e nulla, se non altro perchè ha basato buona parte della sua vita sulla menzogna. Di Maristella però si sa il mestiere: truffatrice doc che è riuscita ad incastrare nella sua trappola un numero impreciso di persone, per lo più donne. La motivazione è riconducibile alla sua passione per le bomboniere. Questo, affiancato alla finzione perfezionata fin nei minimi dettagli, le ha permesso di ricevere una cospicua somma di denaro. Ma andiamo con ordine. Tempo fa, Salerno e l’Italia intera si commosse ascoltando la storia di Armandino, un piccolo tifoso della salernitana affetto da un brutto male. Per lui, per vederlo sorride, si smossero decine e decine di persone fin quando la mamma, Samanthe, non annunciò la notizia che tutti attendevano con ansia: il piccolo era in via di guarigione. La famiglia De Sio, così, torna pian piano alla normalità ed i “riflettori” puntati sul piccolo Armandino si spengono man mano per permettere anche a lui di trascorrere le due giornate come quelle dei suoi coetanei. Nella serata di mercoledì, il suo nome è tornato nuovamente sotto i riflettori. Maristella Mele, infatti, ha messo in scena la sua finzione utilizzando la foto del piccolo Armandino. Tramite canali social, infatti, la donna mostrava la foto del (finto, ovviamente) figlio dicendo di vendere bomboniere a poco prezzo per poter raccimolare i soldi necessari a curare la malattia. Una situazione paradossale per una serie di ragioni. A svelare la truffa la trasmissione televisiva Le Iene, il cui servizio è andato in onda nella serata di mercoledì. Una situazione paradossale che mostra il doppio volto di una donna che alterna disperazione e violenza. Dal video de Le Iene, infatti, si nota una donna distrutta che piange, si giustifica, tenta di spiegare la sua verità ma, subito dopo, si mostra violenta tanto da arrivare a picchiare la giornalista, costretta a cercare riparo in macchina. Così tante le segnalazioni contro di lei che risulta impossibile farsi un’idea chiara di quante persone abbia effettivamente truffato. Ma il modus operandi era sempre lo stesso: scriveva alle persone che le commissionavano gli ordini utilizzando un’eccessiva gentilezza, inviando foto (che almeno in un caso non corrispondeva a quella di Armandino), aggiornava sulle condizioni di salute, parlava di specialisti francesi che dovevano visitare il figlio ma quando le persone iniziavano ad insospettirai ecco che usciva fuori il suo vero volto fatto di arroganza, prepotenza, cattiverie, offese, minacce e “auguri” da far accapponare la pelle. Tanti sono i video pubblicati sui social dalle persone truffate per dimostrare le parole che la Mele utilizzava quando le persone si insospettivano e tante di loro hanno anche sporto regolare denuncia presso la Guardia di Finanza pur senza ottenere alcun rimborso. Insomma, oltre il danno – per i soldi cacciati senza ricevere nulla in cambio – anche la beffa, fatta di minacce di querele per presunta diffamazione quando in realtà si chiedeva solo delucidazioni in merito ad oggetti mai ricevuti.