Ci sono eventi che vanno al di là del calcio e che hanno la capacità di accomunare tifosi e non, gemellati ed acerrimi nemici. La morte di Ciro Esposito, dopo 52 giorni di agonia, giovane tifoso napoletano colpito da un proiettile prima della finale di Coppa Italia tra Napoli e Fiorentina, ha scosso tutto l’ambiente non solo quello calcistico. Anche Salerno non è rimasta indifferente a questo tragico evento. Un gruppo di ultras granata ha voluto rendere omaggio al povero Ciro esponendo in via Pertini – zona Porto uno striscione dal titolo: “Per un azione che non eguaglia il nostro stile…una vita svanita per una passione infinita!!! Ciao Ciro”. Gli ultras ancora una volta hanno dimostrato tutta la loro sensibilità, evidenziando a chiare lettere che non si riconoscono in questo tipo di azioni lontane dal loro modo di vivere e di concepire il calcio ed il tifo in genere. Non si può morire a 30 anni per una partita di calcio. Il mondo del pallone non è più quello di una volta, non ci sono più quegli ideali in cui credere ed i tifosi ne sono pienamente consapevoli.
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