di Giovanna Naddeo
L’Università di Salerno punto di riferimento internazionale della scherma firmata Universiade 2019. A cinque giorni dal fischio d’inizio, l’Unisa Sport Village prende sempre più forma nell’attesa di accogliere atleti da oltre 120 paesi all’insegna di un vero e proprio “Erasmus dei giovani e dello sport”. Si è svolta nella mattinata di ieri, presso il campus di Baronissi, la cerimonia di inaugurazione dei PalaUnisa B e C destinati agli allenamenti e alle qualificazioni dei giovani schermidori partecipanti alla trentesima olimpiadi universitaria. Due strutture polifunzionali realizzate ex-novo in vista della grande manifestazione sportiva e finanziate interamente dall’Ateneo salernitano, per un importo complessivo di oltre 4 milioni. «Da marzo 2016 Unisa ha lavorato sodo e oggi finalmente raccogliamo i frutti» ha dichiarato soddisfatto il rettore Aurelio Tommasetti. «Ci siamo mossi per tempo, programmando sin da subito gli investimenti necessari senza alcun indugio. Al termine dell’olimpiade, lasceremo alla comunità accademica, al territorio e alla regione tutta, una città dello sport completamente nuova, con infrastrutture all’avanguardia in grado di ospitare competizioni nazionali ed internazionali, un nuovo terminal bus, nuovi accessi viari e infrastrutture digitali. La nostra regione ha bisogno di strutture sportive e Unisa ha fatto la sua parte». Presente alla cerimonia anche una folta delegazione di volontari e operatori del Cus dagli occhi emozionati ed euforici che dal 3 al 14 luglio lavorerà senza sosta, dietro le quinte, al servizio di atleti e ospiti per la buona riuscita della manifestazione. «La caratteristica più importante della nostra università» ha continuato Tommasetti «è che permetterà agli atleti di vivere a pieno l’esperienza all’interno dei campus universitari di Baronissi, per le competizioni sportive, e di Fisciano, dove è collocato il “Villaggio degli studenti” con i dormitori e le mense. Insomma, l’olimpiade sportiva universitaria al centro dell’università». Testimonial d’eccezione della giornata lo schermidore Diego Occhiuzzi, campione olimpico (Pechino 2008 e Londra 2012) e protagonista di ben tre Universiadi. «Un lavoro eccezionale quello che fatto al campus di Baronissi» ha dichiarato Occhiuzzi. «L’Universiade è una tappa fondamentale nella carriera di un atleta, per molti un vero e proprio trampolino di lancio. Si tratta di una competizione di grande importanza, seconda soltanto alle Olimpiadi. A coloro che parteciperanno consiglio di divertirsi e di godersi ogni momento, dall’arrivo al “Villaggio degli studenti” fino alla cerimonia di chiusura». E poi: «La scherma aveva bisogno di un palazzetto totalmente nuovo, spazi adeguati e strutture moderne. La nostra disciplina viene spesso dimenticata, nonostante gli ottimi risultati e il gran numero di medaglie portate a casa dagli azzurri». E poi: «Lo sport per il nostro territorio è fondamentale: mi auguro che gli atleti del futuro abbiano la possibilità di vivere lo sport com’è stato e com’è per me. C’è bisogno di sport tra i giovani».
Patrizio Oliva: «C’è un forte spirito di appartenenza da parte dei giovani»
«Dovevamo prendere 5mila giovani, ne sono arrivati 8500 che hanno chiesto di essere ammessi e di far parte di questa organizzazione. E’ la dimostrazione che c’e’ un forte spirito di appartenenza». Lo ha detto a Baronissi il testimonial per la campagna volontari Patrizio Oliva, ieri pomeriggio, a margine di un evento sulle Universiadi. «Ci sono giovani straordinari, la parte buona di questa terra che dobbiamo far uscire, ha proseguito l’ex pugile, sottolineando che «questa Universiade deve servire anche a dimostrare che la Campania e’ la regione dello sport, dell’arte, della cultura, delle tradizioni, della gastronomia». Oliva ha ammesso di aver sposato «con grande piacere questo impegno», con lo stesso spirito con cui “ho fatto la boxe” e che «chiedere ai ragazzi di far parte di questo evento e’ stata un’altra vittoria”. L’ambasciatore per la campagna volontari ha, infine, ribadito che “c’e’ stato un lavoro immane da parte di tutti» che ha permesso di “arrivare al traguardo” delle Universiadi.