di Arturo Calabrese
«Confidando nel lavoro della magistratura, esprimiamo la piena vicinanza al nostro presidente Franco Alfieri, che ha dimostrato con i fatti quanto ama il nostro territorio e con quanta passione e capacità ha contribuito alla crescita e allo sviluppo dello stesso. In questo momento particolare lo esortiamo a non demordere perché siamo convinti che presto sarà dimostrata la sua assoluta estraneità ai fatti contestati». Recita così il comunicato dell’Unione dei Comuni Paestum Alto Cilento a firma di tutti i sindaci.
Agropoli, Albanella, Castelnuovo Cilento, Cicerale, Giungano, Laureana Cilento, Lustra, Ogliastro Cilento, Omignano, Perdifumo, Prignano Cilento, Rutino, Salento, Torchiara e la vice sindaco, che per ovvi motivi è supplente, di Capaccio Paestum avrebbero firmato il documento. D’obbligo è il condizionale perché pare proprio che non sia così: non tutti i sindaci lo avrebbero condiviso.
Qualche primo cittadino, infatti, non vicino al Partito Democratico ma ad altre forze politiche o in ogni caso non condividendo le parole non avrebbe firmato qualora gli fosse stato chiesto. Si può dunque affermare che non tutti siano stati contattati oppure si sia scritto senza attendere risposta. Certo è che le minoranze consiliari non siano state interpellate, ennesimo sgarbo istituzionale nei loro confronti, dopo i tanti perpetrati negli anni. quante volte, infatti, non sono arrivati inviti, condivisioni di progetti o semplici comunicazioni sulla vita amministrativa.
È il caso di Raffaele Pesce di Agropoli e del gruppo di Ogliastro Futura di Ogliastro Cilento che non hanno avuto la possibilità di esprimersi né contro il documento né a favore. Evidentemente, ma questo è risaputo, l’opinione delle opposizioni e delle minoranze non conta. Nel merito, interviene il delegato nazionale di Forza Italia Mario Capo il quale, in maniera molto critica, espone un quadro molto completo della situazione.
«Leggo incredulo quel documento – dice – già in passato, tanti di questi sindaci hanno dimostrato di essere più legati al loro “sistema politico” che agli interessi delle loro comunità. Oggi rendono evidente la più totale inconsapevolezza della loro funzione pubblica. La criticità della situazione imporrebbe un comportamento asettico e irreprensibile. Le indagini in corso potrebbero portare anche all’unione dei comuni Paestum Alto Cilento – continua – questo atteggiamento di “difesa del fortino” avvalora la tesi della presenza di un “sistema Cilento” che forse tenta di serrare le fila per difendersi da una probabile e deflagrante implosione».
Lo stesso hanno fatto alcuni circoli del Partito Democratico sia del territorio cilentano che della provincia. Il minimo comune denominatore delle dichiarazioni ufficiali è la vicinanza all’arrestato Franco Alfieri e la sicurezza che lo stesso dimostrerà la sua totale estraneità ai fatti. Quasi una sostituzione con inquirenti e magistrati insomma.
Al di là di ogni presa di posizione, giusta o sbagliata che sia, il dato di fatto inconfutabile è che una crepa è stata aperta: mai prima di oggi c’erano state così tante voci contrarie al sistema. Non è da escludere che il caso della Comunità Montana Alento Monte Stella abbia inciso.