È convocato per martedì 27 dicembre il prossimo, ed unico per il 2022, consiglio dell’Unione dei Comuni Paestum Alto Cilento che si terrà presso la sede di Palazzo Baronale De Conciliis a Torchiara. L’assise è molto attesa, sia perché i consiglieri eletti nella tornata elettorale del 12 giugno non hanno ancora avuto modo di sedersi al tavolo e sia perché c’è da eleggere il nuovo presidente. L’attuale Franco Alfieri, sindaco di Capaccio Paestum e presidente della Provincia, è incompatibile alla luce quest’ultimo incarico, conferitogli dagli amministratori che lo hanno votato, e ringraziato, il 20 novembre scorso. Non potrà, dunque, essere uno e trino e dovendo scegliere tra Palazzo Sant’Agostino e Palazzo Baronale De Conciliis, ha saggiamente optato per la poltrona salernitana. Altro punto all’ordine del giorno è “l’adesione all’Unione – si legge nella convocazione – del Comune di Albanella e convalida dei rappresentanti”.
Il terzo punto è altrettanto interessante: “adesione dei comuni di Castelnuovo Cilento ed Omignano all’Unione dei Comuni Paestum Alto Cilento”. Gli enti che partecipano al sodalizio diventano dunque quattordici, allargando di molto i confini e aumentando il numero di abitanti. L’Unione dunque diventa a tutti gli effetti una sub provincia. Solo al quarto punto, c’è la convalida dei rappresentanti, di maggioranza e di minoranza, di Agropoli, Rutino, Prignano Cilento e Cicerale. Convalidati i nuovi sindaci, si può procedere alla nomina del nuovo presidente. Nomi forti sono Roberto Antonio Mutalipassi di Agropoli e Renato Josca di Albanella, ma i nuovi entrati Eros Lamaida di Castelnuovo Cilento e Raffaele Mondelli di Omignano acquistano terreno e la nomina potrebbe per loro essere un bel benvenuto. Gli altri punti vertono su approvazioni, disavanzi ed altri aspetti puramente burocratici. In ultimo, spazio per il Comune di Agropoli che ha presentato una richiesta relativa alla funzione di igiene urbana e conseguenti provvedimenti. Sarà molto interessante capire il significato di tali provvedimenti.
Le reazioni
Il nuovo assetto unionale vedrà una novità assoluta in seno al consiglio. Ci saranno, infatti, ben quattro espressioni di minoranza. Si tratta di Raffaele Marciano di Laureana Cilento e Marzia Chirico di Lustra, già presenti, Raffaele Pesce di Agropoli e Teresa Magnoni di Rutino, la cui elezione è da convalidare. Da Albanella sembrerebbe che non arrivi minoranza, stessa cosa ad Omignano dove addirittura questa parola non esiste essendosi presentata alla tornata elettorale del 2019 una sola lista che superò il quorum. Le speranza si concentrano su Castelnuovo Cilento, da dove l’emissario potrebbe decidere di sedersi con gli altri quattro. Se anche fossero cinque, il numero sarebbe esiguo, ma almeno un numero. Marciano e Chirico, i veterani, si dicono contrari all’Unione come oggi viene concepita ma non all’idea: «Al giorno d’oggi – le loro parole – unirsi, lavorare insieme, confrontarsi è fondamentale. Lo si deve fare, però, tra enti simili, tra piccoli comuni e non tra colossi che ai paesi lasciano soltanto le briciole come contentino».