di Arturo Calabrese
Potrebbe essere ad una svolta la situazione di stallo in cui vive l’Unione dei Comuni Paestum Alto Cilento. Come già più volte scritto, l’ente che raggruppa vari comuni cilentani quali Agropoli, Albanella, Capaccio Paestum, Castelnuovo Cilento, Cicerale, Giungano, Laureana Cilento, Lustra, Ogliastro Cilento, Omignano, Perdifumo, Prignano Cilento, Rutino, Salento, Torchiara, vive un momento atipico, forse un caso unico in tutta Italia.
Un caso che riguarda poco la questione dell’arresto di Franco Alfieri e per capire la notizia si deve andare con ordine. L’8 e il 9 di giugno di quest’anno, sono andati al voto vari comuni dell’Unione tra cui Capaccio Paestum, Torchiara, Laureana Cilento, Omignano e Perdifumo.
Per effetto del voto, i rappresentanti all’ente con sede a Palazzo Baronale De Conciliis di Torchiara (nella foto) sono decaduti e quindi anche i primi cittadini Alfieri, oggi sospeso in quanto ristretto presso il suo domicilio con l’accusa di corruzione e turbata libertà degli incanti, e Massimo Farro che ricoprivano, rispettivamente, i ruoli di presidente della giunta e del consiglio. Al netto dell’impossibilità di Alfieri di continuare a lavorare a far data dal giorno dell’arresto del 3 di ottobre, anche perché è stato sospeso da ogni incarico dal Prefetto, dal voto di giugno e fino ad allora non c’era stata alcuna convocazione e quindi nessuno insediamento dei nuovi eletti.
In tanti mesi non c’era stato nessun consiglio, l’unico movimento da parte dell’Unione si è avuto solo quando i sindaci hanno firmato un documento per esprimere vicinanza all’arrestato con tanto di sicurezza della sua estraneità ai fatti. Lo hanno fatto usando i canali ufficiali dell’Unione, senza interpellare né tutti i primi cittadini né il consiglio, tant’è che il sindaco di Lustra si è dissociato da quel documento.
Questa è la situazione attuale e la novità è che qualcosa finalmente inizia a muoversi e quel qualcosa è un prossimo consiglio unionale all’interno del quale, all’ordine del giorno, ci saranno l’insediamento dei nuovi eletti e l’individuazione di un nuovo presidente. Ciò si sarebbe già dovuto fare, almeno stando alle dichiarazione dell’allora presidente della Provincia di Salerno Franco Alfieri, oggi ai domiciliari, che all’indomani della sua elezioni a Palazzo Sant’Agostino disse che avrebbe lasciato la guida dell’Unione per dedicarsi maggiormente all’ente provinciale salvo poi rimangiarsi le sue stesse parole «perché – ha detto più volte – me lo hanno chiesto».
Il successore designato pare essere il sindaco di Agropoli Roberto Antonio Mutalipassi che al già presidente finito al centro della famosa inchiesta deve molto: nella campagna elettorale del 2022 sembrava essere lui il candidato e non un pavido Mutalipassi.
La maggioranza potrebbe puntare su di lui come successore di Alfieri in quello che è diventato un ente molto discusso anche dall’opinione pubblica e nel quale transitano moltissimi fondi pubblici. Da non dimenticare i soldi stanziati per la Alfieri Impianti, la società di famiglia finita nello scandalo, dalla Centrale Unica di Committenza dell’Unione.