di Marta Naddei Potrebbero prospettarsi tempi duri, in quel di Salerno, per gli amanti degli animali domestici. In particolare, per chi ha nella propria “famiglia” un cane. Mentre gran parte dei comuni italiani invoglia i propri cittadini ad adottare un cane al fine di ricevere sgravi fiscali sul pagamento della Tari (tributo sui rifiuti urbani), quello di Salerno pare avviarsi sul viale opposto. Aggravi in bolletta nel caso in cui si possegga un animale domestico che dovrà essere registrato come vero e proprio componente del nucleo familiare. Più persone compongono la famiglia più aumenta la relativa tariffa Tari. Insomma, si potrebbe parlare di un altro “figlio a carico”. Si tratta di una richiesta che il consigliere comunale Mimmo Galdi sarebbe pronto a formalizzare, presentandola alla commissione consiliare Finanze, nelle prossime settimane a seguito di numerose segnalazioni e richieste giunte dai cittadini salernitani. L’idea sarebbe ancora in fase assolutamente embrionale ma avrebbe riscontrato già i favori di alcuni colleghi d’assise cittadina dell’ingegnere Galdi, mentre altri sarebbero assolutamente titubanti. Il problema sarebbe rappresentato dalle deiezioni canine non raccolte per strada da alcuni possessori di cani. Il servizio di spazzamento delle strade cittadine – affidato alle cooperative sociali (la Socofasa su tutte che, per il servizio nella zona orientale, incassa 135mila euro l’anno), ognuna delle quali si occupa di un’area specifica della città – rientra tra i costi cui il Comune fa fronte grazie alle entrate della Tari, nonostante comunque le strade di Salerno spesso restino dei veri e propri campi minati. Più di una segnalazione sarebbe giunta all’orecchio del consigliere Galdi che starebbe, così, studiando un buon deterrente. Un deterrente che, però, rischia di diventare una sorta di “punire uno per educarne cento” di maoiana memoria con il coinvolgimento a tappeto di tutte le famiglie che hanno uno o più animali domestici, comprese quelle in cui le deiezioni dei propri cani vengono accuratamente raccolte, pur non avendo, poi, neanche la possibilità – spesso e volentieri – di gettare i sacchetti negli appositi contenitori (che a Salerno non sono stati mai installati) né nei più semplici e comuni cestini pubblici per i rifiuti, sempre più rari in città.
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