Questa sera, alle ore 20, sul palcoscenico del massimo cittadino, la formazione multietnica di Mario Tronco si cimenterà con le gemme delle opere in repertorio Flauto Magico, Carmen e Don Giovanni, aggiungendo Verdi e Kurt Weill
Di OLGA CHIEFFI
Tutti all’opera oggi alle ore 20, al teatro Verdi di Salerno con l’Orchestra di Piazza Vittorio, da sempre commistione, fusione di culture e suoni dal mondo, composta da artisti che parlano 10 lingue diverse, strumenti musicali che raccontano la storia di paesi lontani; una realtà nata a Roma, nel Quartiere Esquilino e che porta il nome dell’omonima piazza, nucleo multiculturale della capitale. Un progetto di Mario Tronco, musicista degli Avion Travel, che ha portato in giro per il mondo una realtà di integrazione sublimatasi nel linguaggio musicale universale, l’orchestra è costituita dalle tradizioni e dalle culture di cui ognuno è imbevuto, diversità che sono la particolarità dei loro pezzi e dello spettacolo che andremo a vedere. La serata sarà una sintesi di grandi spettacoli che l’OPV porta in giro per il mondo da anni, grandi opere liriche proposte “secondo l’Orchestra di Piazza Vittorio”, le arie più popolari dal Die Zauberflote e dal Don Giovanni di Wolfgang Amadeus Mozart, quindi la Carmen di George Bizet insieme al coro del Nabucco di Giuseppe Verdi e, immaginiamo qualcosa dal Die Dreigroschenoper di Kurt Weill. S’inizierà con Tamino (Davide Savarese) col suo Flauto Magico, ma questa è un’altra fiaba, guiderà dietro di sé tutti gli altri artisti che si posizioneranno ai vari leggii. Sul palco abiti e accessori di scena appesi alle aste dei microfoni o appoggiati vicino alle tante percussioni, cappelli coloratissimi arricchiti di paillettes e bottoni luccicanti, copricapi con veli per le parti femminili, cilindri, mantelli, ogni accessorio usato per caratterizzare a sua volta il cambio di personaggio dei cantanti. Mama Marjas, artista poliedrica dalla voce reggae sarà una Carmen, voce “nera” e profonda, poi Papageno, Pap Ieri Samb che evocherà le sue arie in chiave raggae, il duetto tra Pamina e Papageno, Aria di Sarastro, la meravigliosa Regina della notte e Monostato in chiave jazz, e con interessanti e particolari intrecci ritmici orientali e africani. Del Don Giovanni saranno proposte alcune arie tra cui quella di Donna Elvira, Leporello e Zerlina. Carmen, Papageno, Don Giovanni, la Regina della Notte, gli Ebrei, i poveri di Weill non sono che esseri in fuga, nel girello del mondo, in uno spazio senza misure, come i musicisti dell’ orchestra di Piazza Vittorio, espressione compiuta e dolente dei sentimenti, delle passioni, delle lacerazioni, del disagio di vivere che agitano l’animo umano e che fanno di tutti questi personaggi un miti tanto moderni, tanto vicini.