Un referendum da sinistra per il distributore della discordia - Le Cronache
Provincia Battipaglia

Un referendum da sinistra per il distributore della discordia

Un referendum da sinistra per il distributore della discordia

di Luca Capacchione

La questione distributore di carburante a Battipaglia continua ad animare la politica cittadina. Presso Palazzo di Città, il Partito Democratico, rappresentato dalla segretaria Anna Raviele, e il Partito Socialista Italiano, al tavolo con il capogruppo in consiglio comunale Alessio Cairone, hanno presentato un quesito referendario di tipo consultivo da sottoporre alla cittadinanza. Dopo ben due ricorsi al TAR presentati dall’opposizione consiliare e da Prima Battipaglia – Comitato a difesa dell’ambiente, movimento spontaneo di cittadini che si oppongono alla stazione di servizio, è stato presentato congiuntamente da Partito Democratico e Partito Socialista Italiano, con il supporto delle associazioni locali “Costituzione Viva”, “Azione” e “Futuro Anteriore” la proposta di referendum consultivo, che chiederà ai cittadini – chiamati eventualmente alle urne – di scegliere se dire sì o no, ponendo un definitivo aut aut all’amministrazione. L’appello è rivolto a tutte le forze del territorio, comprese quelle di maggioranza: “Abbiamo sin da subito preso una posizione chiara e netta: non vogliamo questo distributore di benzina – afferma Alessio Cairone (Psi) -. Per dare via al referendum è necessario raccogliere 1.000 firme oppure che i 2/3 dei consiglieri comunali firmino. Noi puntiamo a questo: faremo leva sui colleghi di maggioranza”. Luciano Ceriello, di “Costituzione Viva”, ha aggiunto: “Il referendum rimane l’unico strumento per dare voce ai cittadini. Ci lascia basiti la volontà dell’amministrazione di realizzare un’opera ingiustificabile e dannosa. Continuiamo a vedere solo interessi di parte e non collettivi”. Il segretario dei Dem, Anna Raviele, ha invece evidenziato la necessità “di riportare al centro i cittadini. In queste settimane abbiamo ragionato principalmente su una cosa: la discussione non può limitarsi al Palazzo. Ecco perché un Referendum comunale è uno strumento valido. E l’appello ai consiglieri a sposare la causa sarebbe un gran bel gesto di responsabilità, e un messaggio chiaro a tutti i battipagliesi”. Pure “Azione” ha aderito all’iniziativa: “Si tratta di un progetto anacronistico – spiega Vincenzo Cennamo – perché tra pochi anni i distributori di benzina sono destinati a sparire per far spazio all’elettrico. Noi firmeremo per il tema, non per i giochi di maggioranza e opposizione” Intanto l’iniziativa ha incassato già l’endorsement delle associazioni sopracitate, di Legambiente, del comitato “Prima Battipaglia” e della quasi totalità dei consiglieri comunali di opposizione. Parte dell’opposizione, però, smentisce il sostegno al quesito referendario. Proprio da CivicaMente di Maurizio Mirra non ci sarà sostegno alla raccolta firme, con uno smarcamento dell’ultima ora proprio per evitare di confondere le acque. Dal movimento civico invece pieno sostegno alla petizione popolare in corso: “Pur riconoscendo il valore enorme di ogni tipo di sostegno a favore della battaglia contro il distributore di carburante di via Domodossola, ci teniamo a precisare, in seguito a quanto affermato dai rappresentanti del PD e del PSI alla conferenza stampa di ieri mattina, che non siamo tra i sostenitori del referendum Consultivo proposto – si legge nella nota stampa diramata da CivicaMente –. Abbiamo ritenuto, fin dai primi passi della movimentazione popolare di essere “rappresentanti” e non “promotori” di un sentimento della cittadinanza, mettendoci al fianco del comitato “prima Battipaglia” e sostenendo la petizione popolare per cui si stanno raccogliendo le firme da due settimane, insieme a cittadini, negozianti della zona, studenti e associazioni. Il nostro impegno in tal senso sarà quello di presentare quante più firme è possibile allo scadere dei “30 giorni di studio” chiesti dal Sindaco, a supporto di quanto sostenuto sinora, in attesa della pronuncia del Tar sul ricorso presentato. Non vorremmo che, con la scusa del referendum consultivo, che ricordiamo non essere vincolante per l’amministrazione ma esprime soltanto un parere, al pari della petizione, qualcuno possa provare a buttare la palla in tribuna in attesa dei tempi di sviluppo dello strumento democratico, rinviando ulteriormente l’assunzione di scelte e di responsabilità. In ogni caso, ribadendo quanto specificato all’inizio, riteniamo che ogni forma di strumento a sostegno della lotta sia auspicabile. Ci sembra però corretto precisare, come comunicato ampiamente alle segreterie del PD e del PSI, che non sosterremo attivamente questo referendum e che non possiamo fregiarci dell’onore di esserne tra i promotori. Ne approfittiamo nuovamente per invitare i cittadini a sostenere in ogni modo questa mobilitazione, ognuno con le sue sensibilità e con gli strumenti che ritiene più idonei. Non importa come, basta che si resti tutti uniti verso l’obiettivo comune. Questa lotta è molto più grande di una semplice presa di posizione contro un distributore di benzina. È la scelta del volto che si vuole dare al futuro della città”.