di Alfonso Angrisani
Con l’inizio della stagione estiva, il nostro lungomare si popola di gente; un serpentone di persone e di ombrelloni parte dal Vecchio Ostello arriva fino alla spiaggia delle giostrine di Pastena . Sfogliando il nostro album di ricordi, ritroviamo, con piacere le giornate estive. Il nostro pensiero volge verso gli anni belli, gli anni spensierati della nostra gioventù. In questo viaggio immaginario tornando indietro nel tempo, provando a chiudere gli occhi ho sentito tra le mie mani scorrere la bellezza del mare, nelle orecchie mi suonano i tormentoni estivi che ascoltavamo al Festival Bar nelle lunghe sere d’estate. La mia giornata immaginaria inizia alle otto e mezza di mattina ,scendo le scale della spiaggia libera del Marconi, e già trovo una decina di ombrelloni aperti, tutti diversi, qualche asciugamano posizionata nelle adiacenze bagnasciuga, incontro anche alcuni anziani che immergono le sedioline a riva. Il nostro cornetto caldo comprato al Bar Orlando (Bar delle signorine), viene mangiato sulla spiaggia. I raggi del sole non sono ancora forti, la spiaggia risulta ancora vivibile, il grosso delle persone raggiungerà l’arenile dopo le dieci e mezza . Il nostro sguardo cade verso la bella costiera da lontano guardiamo Capodorso, ed in lontananza notiamo i traghetti della Travelmar che partendo dal Molo Masuccio Salernitano, raggiungono Amalfi e Positano. Nelle prime ore della giornata è bello vedere i pescatori subacquei qualcuno pesca cannolicchi, qualche altro con pinne fucile e maschera della Mares, nel retino che lo tiene attaccato alla muta, ha due polpi una sogliola ed un cefalotto; i bambini armati di maschera, con retino e pinne, si dilettano a pescare paguri, granchi e stelle di mare che si trovano a poche decina di metri dalla riva (una volta erano diffuse nel mare di Salerno) . Sono trascorse le dieci, dalla Spiagga Libera del Marconi andiamo a trovare le nostre amiche che hanno fittato assieme alla loro famiglia la cabina allo stabilimento Aurora. Transitiamo per un lido tutto azzurro, con gli ombrelloni blu che si chiama “Scoglio 24”, sotto l’ombrellone ritroviamo un nostro vicino di casa, che si concede attimi di relax leggendo il giornale sotto l’ombrellone. Camminiamo la spiaggia, senza ciabatte, le pietre lungo la riva fanno un po’ male, e guardiamo bene dove mettiamo i piedi, abbiamo paura di inciampare in qualche legnetto o peggio ancora di essere punti dall’ago di qualche siringa, che è stata portata dalla corrente del mare. Intanto notiamo un gruppetto di persone, che circondano il bagnino del lido, il quale con un grande retino, ha catturato una grande medusa bianca, ed ha provveduto ad insabbiarla sotto le palafitte, dove sono posizionate le cabine. Raggiungiamo due nostre amiche al lido aurora, che ci aspettano sulla sala, salutiamo il carissimo Don Vittorio Adinolfi che assieme a suo fratello gemello Silvio (dopo alcuni anni sarà vittima di un incidente mortale avvenuto a Lungomare Marconi), gestiscono lo stabilimento balneare Aurora. Con le nostre amiche decidiamo di organizzare la nostra serata, si precisa che sia a Salerno che nei paesi circostanti, ci sono tante cose da fare, specialmente in provincia ogni sera è prevista una sagra. Le sagre che vengono organizzate in ogni borgo della nostra provincia, accompagnano l’estate da Giugno e fino a Settembre.
La sagra è una manifestazione enogastronomica che viene organizzata da un comitato, dove si degustano specialità gastronomiche locali a prezzi contenuti, solitamente vi è anche uno spazio dedicato alla musica al ballo ect. E’ il periodo della festa della Madonna Del Carmine , oltre ai festeggiamenti religiosi c’è un programma civile con concerti all’aperto ad ingresso gratuito, stasera ci sono le ragazze di Non è la Rai, (un format televisivo ideato da Gianni Boncompagni che andava in onda sulle reti Mediaset) assieme decidiamo di prendere parte a questo evento. Affianco al lido aurora c’è il lido Arcobaleno, che fino ad alcuni anni fa, era di colore giallo e vi era una sorta di spada sul tetto, da qualche anno viene gestito dalla figlia ed i nipoti della signora Nigro, i fratelli Armando ed Annabella Iavarone. Una volta sulla spiaggia di Torrione vi erano altri due stabilimenti balneari . Nanninella a Mare che si trovava nell’area dove oggi sorgono i giardini del Papaya (una volta la spiaggia arrivava sotto la strada) gestito dalla famiglia Pietrofesa, dove si organizzavano i giochi di ferragosto, gare di ballo, dove una sera si è esibito il re della sceneggiata Mario Merola; invece sotto al Vecchio Ostello vi era un lido di colore verde chiamato Minerva, gestito dal signor Nicola. L’arenile risulta frequentato anche nelle ore pomeridiane, sono soprattutto giovani, che si divertono a nuotare, a giocare con la palla e con la tamburelle, un via vai di venditori come dimenticare il venditore di coccobello che passava nelle ore pomeridiane, oppure il venditore di zeppole fritte “Mimi il Paganese“ di mezza statura con gli occhiali, che attirava l’attenzione dei bagnanti gridando una parola che veniva esclamata a voce alta: ”Zeppoleee” un altro venditore che tutti ricordiamo con piacere, qualche anno fa qualche malelingua lo aveva dichiarato morto: il famoso Mustafa capa n’terra, un ambulante di origini senagalesi, che con la sua simpatia attirava le persone, usava spesso due frasi “Vedere comprare e mamma pagare” oppure quando qualche accattone cercava di abbassare il prezzo della merce, esclamava dicendo “Tu capa n’terra”.
La maggior parte degli amori, e le nostre prime esperienze sentimentali sono nate sulla spiaggia, complice un bel tramonto, una pizza mangiata sulla spiaggia, il fuoco di un falò, un sorriso in bikini e tanto altro. Non basta un articolo per descrivere la spiaggia di Torrione, al caro lettore invito a chiudere gli occhi, e cercare quei suoni, quelle immagini e quei sapori dei nostri bagni, quando iniziavamo a frequentare la spiaggia da Giugno a Settembre, quando facevamo il bagno anche con la pioggia. Non mi resta che salutarvi e darvi appuntamento alla prossima settimana, con un nuovo racconto.