Il compositore Roberto Marino dedicato un’intensa pagina affidata a Luca Landi per quanti hanno messo in gioco la loro vita perdendola
Di Roberto Marino
Da giorni riflettevo su questi uomini che incuranti di tutte le chiacchiere complottistiche, politiche, economiche e chi più ne ha, i quali hanno messo in gioco la loro vita perdendola, come i soldati in fanteria all’assalto di un nemico potente, ma armati solo di un fucile, sacrificati sul fronte per proteggere un sistema sociale che, con tutte le sue contraddizioni speriamo tutti di ripristinare (anche se non so se e quando ci riusciremo). Uno dei vantaggi per un artista, quando tutto crolla, gli obblighi contrattuali, date di spettacoli nei quali sei costretto a scrivere a tema, cose che assolutamente devi fare per sfamarti, è quello di poter liberare i tuoi desideri e sentivo profondamente la necessità di ringraziare, nel mio piccolo, questa “fanteria” di uomini coraggiosi. Ho pensato immediatamente al Lux aeternam come testo, pur non essendo un credente. Questo tipo di testi sono in se una forma musicale, purtroppo, come è facile immaginare, ora come ora reperire degli esecutori che lo possano realizzare è impensabile, quindi l’ho realizzato in virtual e siccome il coro “virtual” non articola certo parole complete in latino ho fatto sovrapporre a Luca Landi, attore giovane attore, autore e regista battipagliese, parti dello spartito originale scritto per coro e orchestra, dove sia leggibile il testo. Conosco Luca ormai da qualche anno e abbiamo intrapreso un sodalizio creativo, collaborando a suoi lavori teatrali. E’ un giovane, ma molto promettente, uno dei tanti esponenti di una nutrita e talentuosa fauna teatrale con la quale sto avendo il piacere di collaborare da qualche anno. Ha lavorato con artisti come il maestro Carlo Croccolo, Lucianna De Falco, Gianni Parisi, Gaetano Amato, Lucio Ciotola, Antonio Fiorillo e Pio Luigi Piscicelli. “Da alcuni anni è nata la collaborazione con il M° Roberto Marino – ha rivelato Luca Landi – che con le sue musiche mi ha accompagnato in quasi tutti i miei progetti teatrali e cinematografici, portando a casa spesso premi e riconoscimenti. È stato sin da subito un connubio vincente, in particolare nella sinergia e nel feeling creatosi tra noi, oltre all’evidente amicizia. La musica mia affascina e ho molta attenzione e cura nel sceglierla, perché assieme alla recitazione, alla scrittura, all’interpretazione, è fondamentale nel rendere un momento più emozionante, sia nel versante comico che drammatico. Io scrivo i miei testi, le mie sceneggiature già pensando a come Roberto può renderle ancora più belle, più emozionanti, che sottolineino il messaggio che provo a lanciare attraverso la scrittura e l’interpretazione.” E dai vantaggi passiamo agli svantaggi…o “meglio definite” catastrofi. Penso che la mia storia attuale si intrecci e sia uguale a tanti come noi che viviamo di arte e intrattenimento, sospesi in un limbo, senza certezze, camminando a piedi nudi sulle macerie che restano del nostro lavoro (mio e di tanti altri). Personalmente, prima di tutto ciò avevo collaborazioni soprattutto estere come compositore e contatti che andavano fuori dai confini salernitani, come è facilmente immaginabile si è sbriciolato tutto e ora si può solo sperare che mattone dopo mattone qualcosa torni su. Ma bisognerà fare i conti col tipo di mondo che troveremo dall’altra parte. Per i teatri la vedo dura, ed è un disastro perché erano una parte importante e fondante della nostra cultura, questo non è solo un disastro per chi ci lavora ma per il nostro cervello, per le nostre idee, per il nostro pensiero”.