Sensibilità, forza e coraggio in Davide Cerullo che ha dovuto lottare tra il male e il bene e che ho voluto conoscere di persona
Di Rosalba Ronca
Ho letto questo libro e la storia di vita di Davide Cerullo mi ha colpito molto, leggendo le sue testimonianze, traspare la sensibilità, la forza e il coraggio, di una persona che ha dovuto lottare tra il male e il bene. Mi ha colpita profondamente a tal punto di decidere di conoscerlo di persona. Sono andata a Scampia, a vederlo non riuscivo a immaginare la persona che era stato in passato (un camorrista) un bambino cresciuto in fretta, a dieci anni trasportava droga e armi, un bambino che non ha vissuto la spensieratezza che a quell’età si deve avere. Anni dopo la detenzione a Poggioreale e la lettura della Bibbia saranno le bussole del suo riscatto: “Quando ho permesso alla poesia di entrare nella mia vita, tutto non era più come prima. Sciare che la poesia si dica nel più profondo di sé ha significato per me ritornare a sognare, e liberare il cuore. Non avrei mai creduto, per quanto era radicato in me e fuori di me il male, che un giorno avrei preso consapevolezza che pure io ero portatore di valori, che avrei capitola realtà della mia grandezza interiore. Io, un ripetente più volte, bocciato all’esame della vita. Non avrei mai sperato di innamorarmi, io che ero attaccato solo al lusso e al denaro, di poeti come Anna Achmatova, Nazim Hikmet, Izet Sarajlic, Alfonso Gatto. La loro poesia si è insinuata nelle vene, ha cancellato le pagine più brutte della mia storia. Non credevo che la loro poesia riuscisse a scacciare il camorrista che era in me, a sfrattarlo, a disarmarlo. Impugnando la loro poesia sono uscito vivo, libero, leggero, pulito, ma soprattutto felice. La cultura, la poesia, la musica sono bellezza, vento di libertà, di cui nessuno deve o può fare a meno in questa vita, e quando ce le hai, nessuno te le potrà più togliere. La camorra con la sua arroganza di potere ti intrappola nell’assurdo della sua struttura organica, e la forza della poesia distrugge il vecchio e crea il nuovo”. Scrive di lui Erri De Luca: “Davide è un tizzone scampato a un incendio. Succede a legni che si battono contro il fuoco. Cresciuto nel quartiere della droga, nel fondo di una prigione ha trovato il suo nome scritto nella Bibbia: Davide! Ha staccato di nascosto le pagine, le ha lette e da lì è cominciata una persona nuova. La sua storia canta come la prima rondine, profuma come il pane. A Scampia ci sono delle scintille, dei focolai, dei punti di forza di resistenza, misteriosa economia del dono. Invito a dare una mano per questi bambini per tutt’altra Gomorra”. Cosa significa vivere a Scampia, crescere in una famiglia povera e anaffettiva, cedere alle lusinghe di facili guadagni e riuscire, poi, a cambiare il corso del proprio destino. Davide Cerullo racconta tutto questo, con dolorosa e autentica verità. Parla di sé e di chi, come lui è riuscito a ergersi al disopra della schiavitù della camorra. Oggi Davide lotta per la legalità e per i diritti dei bambini.