“Un Guttuso scambiato per Gattuso”. Perpetravano furti di opere d’arte nelle abitazioni e luoghi di culto della Costiera le sette persone finite ieri nei guai. La refurtiva in parte recuperata - Le Cronache
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“Un Guttuso scambiato per Gattuso”. Perpetravano furti di opere d’arte nelle abitazioni e luoghi di culto della Costiera le sette persone finite ieri nei guai. La refurtiva in parte recuperata

Pina Ferro

“Lo abbiamo venduto subito il Gattuso” si sente dire in una delle intercettazioni telefoniche a carico di alcune delle sei persone arrestate ieri dai carabinieri della Compagnia di Amalfi. Il Gattuso in realtà è un bassorilievo di Renato Guttuso. Una delle opere rubate (non ancora recuperato) dalla banda di ladri che secondo quanto ricostruito dai carabinieri ha operato in diversi comuni del salernitano e di Castellammare di Stabia. Nei guai sono finiti Catello Russo, Giovanni Castaldo, Michele Salvatore, Vincenzo Apicella, Antonio Russo, Antonio Castaldo, Carmine Locono. Nella giornata di ieri, gli investigatori hanno notificato sei ordinanze di custodia cautelare ai domiciliari ed un obbligo di dimora confronti di altrettante persone accusate di furto aggravato e ricettazione. Reati consumati nel periodo tra dicembre 2015 e marzo 2016. Agli indagati risultano contestati 10 furti, consumati o tentati, all’interno di abitazioni estive della costiera amalfitana nonché all’interno di chiese a Vietri sul Mare. Obiettivo primario erano in particolare opere d’arte, tant’è che risultano sottratti, tra gli altri beni, proprio un bassorilievo di Renato Guttuso del valore di 700mila euro, una statua raffigurante la Madonna Addolorata, una statua del Settecento raffigurante sempre la Madonna Addolorata con vestito ricamato in oro e una corona in argento massiccio punzonato e un altro dipinto del settecento raffigurante una Madonna. L’attività di indagine, partita da Ravello, non solo ha consentito di individuare gli autori dei furti, ma ha consentito tra l’altro di recuperare in particolare la statua della Madonna dell’Addolorata che è stata subita restituita al parroco della chiesa di Santa Maria Ausiliatrice a Vietri sul Mare per essere nuovamente destinata al culto dei fedeli. Ulteriori risultati investigativi si sono concretizzati attraverso l’apporto di personale del nucleo Tutela Patrimonio Culturale dei carabinieri che ha individuato e recuperato ulteriori opere d’arte, tra cui 2 pregiate statuette raffiguranti due bambinetti rinvenute nelle disponibilità di un noto professionista salernitano.