di Mario Marrone
“Vorrei chiedere a chi di competenza, a cosa serve il trasferimento di 57 persone al servizio della Regione Campania. La domanda che mi pongo è perché sia accaduto tutto questo nel giro di poche ore senza una plausibile spiegazione da parte di chi avrebbe dovuto fornire almeno un chiarimento logico che non individuo in quanto è stato deciso ed attuato? Stima parlando di esseri umani, lavoratori, che non vanno assolutamente trattati come dei birilli da spostare a proprio piacimento. A cosa serve che raggiungano per 3 giorni alla settimana la città di Napoli e due giorni restino a Salerno, pagati regolarmente dalla Regione? Potremmo dire due scrivanie per la stessa persona in due uffici diversi e distanti tra di loro. Bisogna tener presente che per anni la loro presenza presso la Provincia di Salerno è risultata utile all’espletamento di determinate mansioni. Ed ora, all’improvviso, con questo trasferimento, si ha l’impresine che la loro opera non sia servita a nulla. Ritengo che bisogna rivedere il tutto e richiamare queste persone in quella che è la loro sede naturale”. E’ polemica in merito alla decisione di Palazzo Sant’Agostino a Salerno e della Regione Campania di trasferire 57 dipendenti al servizio della Giunta Regionale. I sindacati stanno prendendo posizione e criticano l’atteggiamento assunto dal presidente della Provincia Giuseppe Canfora che, secondo i rappresentanti delle varie sigle sindacali, avrebbe dovuto opporsi con maggiore determinazione a tale risoluzione. Per Franco Bisogno segretario provinciale dell’Ugl, quanto accaduto non trova nessuna logica nei fatti. Non si può per il responsabile del Sindacato salernitano assistere ad un qualcosa che alla fine penalizza gli stessi lavoratori ma anche tante attività a cui, precedentemente, questi soggetti , erano demandati. “Perché sdoppiare una attività lavorativa? si chiede Bisogno, mentre avrebbero potuto continuare a svolgere un servizio così come hanno fatto per tanti anni ? Altra storia è quella riguardante i custodi dei Musei e di tutte quelle attività che riguardano il turismo. E’ inammissibile che una città come Salerno vocata al turismo e sede, in tutta la Provincia, di enormi risorse architettoniche di grande prestigio, debba lamentare una carenza di personale per cui i visitatori, in qualche caso, trovano le porte sprangate perché non c’è personale. Basterebbe poco ad evitare inutili figuracce,” Le 26 persone licenziate dall’Arechi Multiservice che, continuano a chiedere di essere riassunte così come è un loro diritto- continua Bisogno- svolgevano proprio questo compito di grande utilità sociale. E’ da Natale scorso che essi sono in agitazione mentre, a quanto pare, nessun Amministratore provinciale, nessun Consigliere, sembra voler prendere a cuore la loro causa. Gli ultimi dati dicono che il turismo a Salerno sia in crescita. Una attività, questa, che offre lavoro, occupazione e benessere ai cittadini. Ma per raggiungere tali obiettivi bisogna provvedere a fornire servizi adeguati. I presupposti ci sono, la gente che vuole coinvolgersi pure. Basterebbe la buona volontà che non esiste da parte di coloro che sono in plancia di comando”.