Lunedì 3 ottobre, nella Sala Concerti del Conservatorio Statale di Musica “G.Martucci” di Salerno, alle ore 11,30, sarà presentato alla stampa il programma della VI edizione del Festival di Musica Elettroacustica e Contemporanea, ideato da Silvia Lanzalone
Segni, suoni, silenzio, “Aumentazioni”, il suono ci sottomette ad una storia che deve ancora essere ascoltata. Ciò vuol dire trasferire l’opera d’arte dallo stato inerte e feticizzato di oggetto alle procedure più insubordinate della performance, dell’espressione, dell’evento e dell’affettività. Tutto pronto per “Aumentazioni” la VI edizione del Festival di Musica Elettroacustica e Contemporanea, organizzato dal Conservatorio Statale di Musica “G.Martucci” di Salerno e dal Dipartimento di Nuove Tecnologie e Linguaggi Musicali, da un progetto originale del suo coordinatore, M° Silvia Lanzalone. La tre giorni di eventi che occuperanno le intere giornate del 5-6 e 7 ottobre, in cui saremo sollecitati a pensare meno all’arte e più con l’arte, a immaginare meno la storia del suono e più a considerare il suono come una storia che deve ancora essere narrata e riconosciuta, verrà presentata lunedì 3 ottobre, alle ore 11,30, nella sala concerti (Aula 29) del Conservatorio di Musica “G.Martucci” di Salerno, dalla ideatrice del progetto M° Silvia Lanzalone e dal direttore della massima istituzione musicale cittadina M° Imma Battista, unitamente alla responsabile dell’ Ufficio Produzioni Mariella Giordano.
La parola “aumentazioni” sottolinea la sempre più sentita necessità espressiva di “aumentare il suono” musicale, che si concretizza attraverso la pratica di “aumentare il gesto” strumentale, particolarmente utilizzata nella musica elettroacustica più recente. Le nuove tecniche esecutive utilizzate sin dalla produzione musicale del secondo Novecento costituiscono infatti un fondamentale punto di partenza nel percorso di ampliamento delle possibilità espressive della musica, ancora più efficaci se utilizzate in simbiosi con le ampie caratterizzazioni ed elaborazioni timbriche offerte dal suono elettronico. Nella tre giorni di festival saremo protagonisti di creazioni sonore, sature di tempo, che anticipano il domani della musica, o, piuttosto rievocano il passato nello stesso istante in cui riverberano di futuro.