Erika Noschese
Prosegue lo stato di agitazione indetto dall’Unione sindacale di base. Nella mattinata di ieri, l’Usb ha indetto un nuovo sit-in di protesta dinanzi la direzione dell’Azienda ospedaliera universitaria San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona, contro le condizioni di lavoro degli Oss dell’azienda. La rappresentanza di lavoratori e lavoratrici presenti alla protesta di ieri ha posto l’attenzione soprattutto sullo stato in cui versa il pronto soccorso dell’ospedale “SS. Maria Incoronata dell’Olmo” di Cava de’ Tirreni, denunciandone le carenze organizzative e di tutele per chi dovrebbe svolgere adeguatamente il proprio lavoro. Nella città metelliana da mesi gli operatori socio-sanitari sono costretti a coprire turni che arrivano a 18 ore per la grave mancanza di personale. «In questo modo si sottopongono a turni massacranti e si violano palesemente le disposizioni contenute nella legge 161/15 che impedirebbero simili ritmi», dichiara l’Usb. A seguito di una richiesta di incontro, la Direzione ha ricevuto una delegazione di lavoratrici che hanno esposto i disagi e le criticità che tutti i giorni sono costrette a vivere durante il turno di lavoro, chiedendo la revoca dell’ordine di servizio che obbliga, durante il turno pomeridiano/notturno, la disponibilità ad operare su più reparti e la risoluzione definitiva dell’annoso problema relativo alla carenza di personale. Nonostante la strana decisione da parte dei dirigenti aziendali di non redarre verbale dell’incontro, l’Unione Sindacale di Base prende atto dell’impegno assunto dalla Direzione nel definire prima possibile, tramite nuove assunzioni, un ampliamento della dotazione organica dell’azienda. Intanto, l’Unione sindacale di base attende una convocazione in Prefettura per esperire il tentativo di raffreddamento della vertenza.