Più che un dibattito, un botta e risposta pro e contro Trump: il siparietto tra il governatore campano Vincenzo De Luca, critico nei confronti del nuovo leader Usa e del suo entourage, e il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis, è andato in scena nel pomeriggio al Circolo Canottieri di Napoli durante la presentazione del libro di Gianni Pittella “Il garofano e la conchiglia”. De Luca ha criticato il primo ministro Giorgia Meloni che “ha fatto bene ad andare a Washington, ma mi ha imbarazzato vedere una condizione poco dignitosa, con baci e abbracci con quel presidente. Se un ragazzo vede che ci sono abbracci con Trump non va bene. Dobbiamo trasmettere esempi di vita, qualcosa in più ai giovani, perché per la democrazia servono valori di coerenza. Ogni eccesso porta all’autodistruzione, quando Trump e Musk finiranno di saltare torneremo alla democrazia”. “Non mi dire – ha replicato De Laurentiis – che Meloni non doveva andare in America. Meloni ha fatto benissimo e altri paesi europei sono stati una massa di deficienti e cretini a non andarci”. De Luca ha controribattuto, facendo anche implicito riferimento a Musk: “Ho detto il contrario – ha spiegato – ho detto che ha fatto bene ad andarci, ma ho detto anche che se fa baci e abbracci con quello che consuma l’eroina e ha 11 figli e 47 mogli questo non mi va bene, perchè penso che dobbiamo dare esempi di coerenza e serietà”. Sabato c’è Napoli-Juventus e questo mi porta a ricordare quanto accaduto nell’anno del covid”. Ricordo che durante il covid – ha detto De Luca riferendosi a quanto successo nell’ottobre 2020 – noi bloccammo con la Asl la squadra del Napoli che stava partendo con 7 malati covid verso Torino per la trasferta. Li abbiamo bloccati. Quel giorno la Juventus ha fatto scendere in campo i giocatori, che si sono presentati da soli sul campo di calcio, con la voglia del club di mettere in mora il Napoli e cercare di speculare per farsi dare la vittoria a tavolino. E’ stata una cosa indegna”. Partiti di oggi gusci vuoti di idee, solo portaborse I partiti hanno perso quello che c’era tanti anni fa, l’anima: sono diventati dei gusci vuoti, occupati da persone che hanno capito di non dover lavorare ma che devono creare selezioni interne”. De Luca ha sottolineato come la politica di oggi “non sia legata alle cose fatte sul territorio, ma solo alle correnti”. “Il rapporto dei giovani con i partiti politici – ha sottolineato – non è più sulle idee ma sull’avere un rapporto con chi ti chiede di essere il suo portaborse, perché oggi non c’è condivisione di idee ma di tribù di correnti”. Ho visto qualche immagine del film Hammamet, l’ho trovato molto bello e interpretato in maniera straordinaria da Favino. E ho avuto quasi un moto di rabbia rispetto alla personalità politica di chi appare davvero un gigante rispetto ai miserabili che popolano il mondo della politica di oggi”.





