Scafat/Nocera Inferiore. Soldi incassati con sconti in fattura e cessioni di credito per dei lavori che non sarebbero stati mai svolti: 23 imputati hanno scelto il rito alternativo davanti al gup Giovanni Pipola del Tribunale di Nocera Inferiore, altri 15 invece procedono per l’ordinario: Saranno in aula a ottobre per requisitoria della procura con sentenza e decreto che dispone il giudizio. La contestazione per tutti è di una truffa di svariati milioni ai danni dello Stato, concentrata sulle detrazioni del Superbonus. I coinvolti risiedono in tutta la provincia di Salerno, dall’Agro nocerino (Scafati, Pagani, Nocera Inferiore e altri centri dell’Agro) fino alla zona sud. Tra le persone finite nel mirino della magistratura c’era anche lo straniero ucciso sulla strada per Napoli in zona Casalnuovo (posizione archiviata per sopraggiunta morte) e il suo presunto aguzzino, un ragioniere incensurato tuttora in carcere (e a processo in corte d’Assise a Napoli) che lo avrebbe assassinato per una vicenda sull’immigrazione clandestina, occultando il cadavere e trasportarlo fino all’Agro nocerino da Casalnuovo. Rispondono di truffa, ricettazione e autoriciclaggio. Le accuse sono distribuite, a seconda dei casi, per 72 capi d’imputazione. Le contestazioni da parte della procura risalgono alla fine del 2021, con le singole posizioni e la ricostruzione dei movimenti di denaro effettuati per ostacolarne l’identificazione. nei guai anche una 80enne residente a Nocera Inferiore, che all’Agenzia delle Entrate avrebbe attestato falsamente di vantare crediti d’imposta per lavori di ristrutturazione ed efficientamento energetico, pur non essendo intestataria di alcun immobile. In questo modo, dopo aver stipulato tre contratti di cessione di crediti d’imposta inesistenti con Poste Italiane, riuscì ad ingannare la società concessionaria, ottenendo oltre 160mila euro. Denaro che rappresentava il corrispettivo per le cessioni finito sul proprio conto corrente postale. Poi secondo gli inquirenti avrebbe traferito quei quei soldi – ritenuti provento della truffa- su un altro conto, attraverso 11 bonifici ostacolando così concretamente l’identificazione e la provenienza del denaro. Quindi per la donna c’è anche la contestazione sull’auto riciclaggio. Sul conto corrente del ragioniere a processo per omicidio finirono 28mila euro, provenienti proprio da quello intestato all’extracomunitario. Una 33enne nativa di Pagani e residente a Scafati, legale rappresentante di una società a responsabilità limitata attenzionata, avrebbe ricevuto oltre 3 milioni di euro nel dicembre 2021, attraverso 262 bonifici. Quei soldi sarebbero stati secondo la pubblica accusa il risultato di fatture emesse per lavori inesistenti. Ora a ottobre si va dal gup Giovanni Pipola per le posizioni degli imputati,





