Tropiano: A Salerno turismo mordi e fuggi - Le Cronache Ultimora
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Tropiano: A Salerno turismo mordi e fuggi

Tropiano: A Salerno turismo mordi e fuggi

di Erika Noschese

 

 

Salerno, a dispetto delle due Costiere e del Cilento, vive una fase critica dal punto di vista turistico. Un turimo mordi e fuggi con la città che viene vista come base logistica. Questo, in sintesi, il pensiero di Vincenzo Tropiano, direttore di Coldiretti Salerno che domenica sera ha portato i colori gialli alla notte bianca in programma ai Templi di Paestum per far conoscere i prodotti tipici locali e soprattutto per portare avanti la battaglia contro il cibo sintetico.

Coldiretti fa tappa a Capaccio Paestum per un appuntamento importante: la notte bianca, iniziativa utile a richiamare turisti e visitatori per far scoprire quelli che sono i prodotti tipici locali…

«Coldiretti, con il mercato di Campagna Amica, ha partecipato alla Notte Bianca dei Templi di Paestum, ha portato i colori gialli di Coldiretti per far conoscere a tutti i visitatori quelle che sono le eccellenze dei prodotti del nostro territorio, in primis la mozzarella di Bufala Campana Dop, che abbiamo fatto assaggiare a migliaia di visitatori che sono entrati ai Templi. Raccontano la storia di un’agricoltura di eccellenza che si è fatta conoscere nel mondo, attraverso questo territorio e l’allevamento della Bufala. Ma non solo: abbiamo anche chiesto ai tanti visitatori di testimoniare la loro volontà di essere contrari a tutto ciò che sono i cibi sintetici in laboratorio perché dobbiamo sempre tener presente che noi siamo nel territorio della Dieta Mediterranea e che rappresenta – ed ha rappresentato – cultura, storia, stile di vita e dobbiamo in qualche modo tutelare per le future generazioni. Tanti giovani stasera hanno apprezzato i prodotti del nostro territorio e hanno anche sottoscritto la contrarietà ai cibi sintetici di laboratorio».

Ecco, c’è questa polemica abbastanza importante per quanto riguarda i cibi sintetici. Secondo lei c’è ancora un pericolo in questo senso?

«Il tentativo di omologazione dei cibi è sempre presente, a volte si chiama cibo sintetico, a volte si chiama etichetta a semaforo, a volte si chiama Ogm. C’è sempre un attacco a quello che è la nostra Cultura alimentare perché controllando il cibo si controlla anche l’economia e si controlla il popolo; quindi, è evidente che l’interesse delle grandi multinazionali, rispetto al cibo, è sempre presente ma noi dobbiamo essere sempre un faro acceso per la tutela della nostra salute, tenendo ben presente il principio di precauzione che deve essere sempre tenuto in considerazione quando si introduce un alimento di cui non sappiamo gli effetti a lungo termine».

La Campania ha tanti tipi di turismo, c’è anche quello enogastronomico…

«C’è anche quello gastronomico e quest’anno abbiamo avuto un anno un po’ particolare per quanto riguarda il turismo in Campania. C’è stata una flessione di presenze abbastanza importante del 20/30% nel Cilento, ad eccezione di questa settimana di Ferragosto in quanto si è un po’ ripreso. Gli agriturismi, invece, hanno sempre registrato un sostanziale tutto pieno e questo perché viene privilegiato un turismo che ricerca delle esperienze, vuole conoscere i territori, la storia, la cultura, rispetto alla classica vacanza al mare che comunque è sempre importante ma sconta il fatto di un aumento molto pesante dei prezzi; questo sta favorendo un po’ le zone interne dove i prezzi sono un po’ più calmierati e anche il tipo di offerte turistiche risulta più variegato. Gli agriturismi stanno andando bene e siamo molto contenti di questo perché, come organizzazione, puntiamo sul turismo esperienziale in quanto favorisce la tradizione e l’enogastronomia interna del nostro Cilento».

Coldiretti ha fatto il punto rispetto a quelle che sono queste giornate che anticipano Ferragosto: la provincia di Salerno regge bene ma per quanto riguarda il capoluogo di provincia?

«Salerno sta scontando un’offerta abbastanza importante di Bed&Breakfast, strutture ricettive che fanno registrare un notevole afflusso ma forse è un problema di servizi, di offerta strutturale in quanto limitata. Questo si riverbera sul turismo, più mordi e fuggi, oppure utilizza come base logistica Salerno e poi si muove verso le Costiere e non guarda più che altro alle grandi e importanti offerte di natura culturale che il capoluogo offre. Sono tendenze che poi nel merito si superano di anno in anno, quindi bisogna affinare qualcosa che non funziona ancora a livello di comunicazione; arrivano moltissime crociere al terminal di Salerno con numeri importanti per gli approdi però di fatto poi è un turismo che si muove al di fuori della città, quindi verso Paestum, le costiere, il Cilento ma non si ferma in città. Questo è un problema su cui riflettere, guardando a quella che è l’offerta turistica cittadina di Salerno».

Come porre rimedio a questo?

«Integrando quella che è l’offerta turistica con la capacità di organizzare la città in modo che sia più fruibile, quindi i negozi aperti quando ci sono questi forti sbarchi nel caso delle crociere ma anche dal punto di vista culturale, delle occasioni per chi la sera rimane a Salerno e magari non vuole solo cenare ma anche partecipare ad un’attività museale, musicale o teatrale. Una serie di situazioni che possono incuriosire non solo chi viene a Salerno per un soggiorno turistico, ma anche i tanti salernitani che magari non si allontanano da Salerno e quindi rimangono in città».

 

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