La stampa potrà accedere al Comune ma con un accesso regolamentato. L’amministrazione comunale di Salerno in questi giorni approverà un regolamento ad hoc che permetterà ai giornalisti di accedere nuovamente a Palazzo di Città, dopo circa dieci giorni di divieto, ordine dall’alto che sarebbe giunto proprio dal sindaco Napoli, in religioso silenzio dopo l’inchiesta della Procura di Salerno per gli appalti truccati. A rompere il silenzio è anche l’assessore alla Sicurezza e alla Trasparenza, Claudio Tringali, intervenuto ieri mattina al salotto gastronomico di Luciano Provenza, con la co-conduzione di Donato Salzano, presidente dell’associazione radicali. “Non c’è dubbio, il Comune sarà riaperto ai giornalisti – ha dichiarato l’assessore Tringali – La chiusura non è stata decisa da me, se esisteva ed esiste un problema di gestione degli spazi e di tutto ciò che è dentro Palazzo di Città, lo si deve risolvere con una regolamentazione, mi sono impegnato in questi giorni su questo regolamento, è pronto e non prevede l’esclusione dei giornalisti ma, come tutti gli uffici pubblici, prevede che chi entra debba essere conosciuto, bisogna sapere chi entra e chi esce”. L’assessore alla Trasparenza e alla Sicurezza ha ribadito che il regolamento è pronto, si stanno apportando le ultime modifiche e con il comando della polizia municipale: “Chi entra avrà un badge, dovrà lasciare un documento di riconoscimento e dirà dove deve andare, senza alcun problema. Questo accade in qualsiasi Palazzo, così come al Tribunale e questo è tutto”, ha aggiunto l’assessore Tringali ribadendo che “quello che ha dato fastidio è il fatto che all’interno di Palazzo di Città ci fossero giornalisti che andavano un po’ dappertutto, addirittura origliavano fuori dalle porte, almeno come detto”. L’assessore, sulla diretta streaming, non si sbilancia: “non lo so, ne ho sentito un accenno e pare non sia consentito ma devo vedere lo statuto, il regolamento e al momento non so dare una risposta”. L’assessore Tringali sembra quasi scaricare la responsabilità sui giornalisti, quando l’accesso è sempre stato libero, soprattutto con l’era Napoli. E proprio il sindaco avrebbe deciso per questo stop, consapevole forse di quanto sia difficile provare a spiegare alla cittadinanza lo scandalo delle cooperative sociali, in relazione ai presunti appalti truccati.
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