Non sussistono più i gravi indizi di colpevolezza: per questo il gip del tribunale di Salerno ha revocato gli arresti domiciliari disposti a carico dell’imprenditore Federico Palmieri, 27 anni, una delle 16 persone coinvolte lo scorso febbraio nell’inchiesta della Dia e dei carabinieri del Noe di Potenza su un presunto traffico illecito di rifiuti tra Italia e Tunisia. Undici le misure cautelari notificate ad altrettanti indagati. Il giudice ha accolto l’istanza avanzata da Palmieri – che diventa socio della Sra srl, società coinvolta nell’inchiesta, dal novembre 2020 – sottolineando tra l’altro che l’ultimo container del traffico di rifiuti incriminato giunse in Tunisia nel luglio del 2020. E fino a quella data Palmieri non entra in nessun modo nell’indagine, “non sussistendo alcun contributo morale e materiale di costui alla perfezione delle condotte di cessione, ricezione, trasporto ed esportazione del materiale contenuto nei container”. Ma secondo il gip la misura cautelare è da revocare anche in relazione al periodo successivo, quando Federico Palmieri acquisisce un ruolo formale all’interno della Sra: le indagini condotte attraverso le analisi dei telefoni cellulari e del pc dell’indagato, infatti, non evidenziano gravi indizi a suo carico.
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