di Andrea Pellegrino
I vertici nazionali di Forza Italia parlano di un «caso Campania». Prima Paolo Romani, presidente dei senatori di Forza Italia ed ora Giovanni Toti che tira in ballo anche gli ultimi risultati di Salerno. «In Campania di r cente abbiamo preso solenni schiaffi, da Salerno a Napoli», ha dichiarato il governatore della Liguria, che già passato aveva puntato il dito contro la “gestione politica” di Mara Carfagna. Ora Toti ci va giù duro. «Al sud, dove eravamo partito egemone, fatichiamo a far sentire la nostra voce. Prima di accusare la legge elettorale farei un po’ di autocritica». Per l’esponente indispensabile è ricucire il rapporto con gli alleati di centrodestra. Qualche giorno prima era stato Romani a lanciare l’allarme: «Il Campania c’è la necessità di allargare il consenso e per questo dovremo lavorare». Parole che suonano come una sfiducia all’intera classe dirigente forzista della Campania. A Salerno, in particolare, già da settimane si parla di un possibile commissariamento del coordinamento provinciale. Ed il nome più accreditato resta quello di Paolo Russo. Già da settimane lavora al progetto di «allargamento» l’eurodeputato Fulvio Martusciello che, con tanto di enedizione (politica) del Cavaliere, prosegue la sua campagna acquisti, soprattutto sul territorio salernitano. A Toti, però, replica De Siano: «Comprendiamo le ragioni dell’attacco del governatore ligure: la Campania è la principale regione
italiana a fare da argine al cosiddetto modello Toti: alleanza di centrodestra a guida Salvini con la progressiva dissolvenza di Forza Italia. Ci spiace per lui ma il modello che abbiamo in testa noi è un altro e si chiama Modello Berlusconi: alleanza di centrodestra, con prevalenza di elettori moderati e a guida moderata del presidente Berlusconi». «Oramai giochiamo a carte scoperte e non è infatti un caso – ricorda De Siano – che a Fiuggi, laddove eravamo con il
presidente Berlusconi per rilanciare questo modello, aperto e inclusivo di tutta l’area moderata, Toti era a Pontida ed indossava la maglietta ‘Salvini Premier’. Non è un mistero che ha vinto per la Lega, governa per la Lega e parla con le tipiche riserve mentali dell’amministratore che deve badare ai numeri che sorreggono la sua maggioranza». «Nessuno si illuda, – rimarca – le incursioni velenose di chi persegue obiettivi diversi da quelli di Forza Italia non servono a nulla, né porta da qualche parte la disinformazione sui risultati elettorali. Del resto, il dato è netto: alle Elezioni regionali 2015, Forza Italia, in Campania, ha totalizzato il 17,82% e insieme alla Lista Caldoro, formazione di ispirazione forzista, ha raggiunto il 25%. In Liguria il partito guidato da Toti ha preso solo il 12,6%. In Campania Caldoro ha totalizzato il 38,38%, lui in Liguria, il 34,45». «Inutile, dunque, tentare di indebolire la nostra leadership sulla tenuta del
modello Berlusconi. Ne continueremo a discutere utilmente ad Ischia. Toti, intanto, se ne faccia una ragione.
Per quanto ci riguarda Forza Italia Campania è e resta al fianco del presidente Berlusconi ed è già al lavoro per vincere le politiche 2018. Leali, concreti e vincenti», conclude il coordinatore regionale campano di Forza Italia.